La salute del tuo sorriso è fondamentale non solo per l’estetica ma anche per la funzionalità generale della bocca. Uno dei problemi più gravi che possono compromettere entrambi è la perdita ossea dentale.
Questa condizione riguarda l’osso alveolare, ovvero la struttura ossea che sostiene i denti e che è essenziale per la loro stabilità e una bocca sana.
La mancanza di uno o più denti induce l’osso alveolare ad assorbirsi a causa della mancata stimolazione che avviene durante la masticazione.
Quando l’osso alveolare si riassorbe si verificano non solo disagi ma anche danni strutturali che richiedono interventi mirati. È quindi cruciale adottare misure preventive e, se necessario, trattamenti specifici per contrastare la perdita ossea e favorire la rigenerazione dell’osso.
In questo articolo, assieme al Dott. Giuseppe Genzano, esperto implantologo specializzato negli impianti con poco osso, approfondiremo le cause, i sintomi e le soluzioni più efficaci per affrontare questo problema.”
Cos’è la perdita ossea dentale?
La perdita ossea dentale rappresenta un fenomeno che porta l’osso alveolare a ridursi quando mancano uno o più denti.
L’osso alveolare ha il ruolo cruciale di trattenere i denti e di assorbire le sollecitazioni esterne, rendendolo essenziale per la salute orale. Quando si verifica un riassorbimento dell’osso, le conseguenze possono essere gravi, portando a una serie di disagi e complicazioni che possono richiedere interventi di rigenerazione ossea.
Una percentuale elevata di osso alveolare e gengiva ritirati comporta fenomeni di mobilità e perdita dei denti.
Le cause della perdita ossea dentale sono varie e possono includere infiammazioni, traumi, parodontite e le conseguenze di estrazioni dentali.
Questo fenomeno non solo compromette la struttura della bocca ma può anche causare cambiamenti significativi nella fisionomia del volto, oltre a influenzare negativamente la capacità di masticare e parlare.
Tipologie di perdita ossea dentale?
Occorre differenziare la perdita ossea dentale che sopraggiunge a una certa età da quella di natura patologica.
La prima può comparire già a partire dai 50 anni d’età ed è causata dal fatto che l’osso, fisiologicamente, ha la tendenza a ritirarsi e, al contempo, ad abbassarsi di livello.
Le donne sono più soggette al problema, e questo è dettato da una maggiore diffusione dell’osteoporosi nell’organismo femminile, capace di condurre alla rarefazione del tessuto osseo.
Le malattie dentali come ascessi dentali, cisti, parodontite o infezioni se vengono trascurate possono portare alla perdita ossea dentale.
Cause della perdita ossea dentale
Perché l’osso si ritira?
Le cosiddette malattie parodontali, in primis la parodontite appena citata, fanno parte delle cause principali dei problemi alle ossa di bocca e mandibola. La malattia in questione è generata dalla flora batterica.
Accentuando lo spazio esistente tra denti e gengive, il rischio è di vedersi formare delle sacche, chiamate tasche parodontali, al cui interno si insinuano i batteri.
Se liberi di operare, questi portano alla distruzione del parodonto, ovvero la struttura situata alla base del dente. Gli effetti si ripercuotono anche sull’osso alveolare e sulla gengiva.
Perdita ossea dentale a causa dell’edentulia
Altrettanto diffusa è la perdita ossea dentale legata alla patologia nota come edentulia, ossia la perdita parziale o totale dei denti.
Una volta che il dente lascia un vuoto, a venire meno è anche la sua radice, con conseguente perdita di osso e gengive. Sostituirli con prontezza evita all’osso che circonda la cavità vuota di ritrarsi assieme alla gengiva.
La lacuna ossea, infatti, in mancanza di intervento tenderebbe a divenire ancora più ampia con il passare del tempo.
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Altre cause della perdita ossea
Infezioni a livello delle gengive o cisti dentali che colpiscono il cavo orale, se trascurate, costituiscono altre due cause della perdita dei denti.
Traumi di varia natura, estrazioni dentarie o l’utilizzo per un periodo prolungato di protesi mobili sono ulteriori fattori capaci di dare origine al problema.
Meritano di essere citati anche il vizio del fumo e un’igiene dentale tutt’altro che impeccabile: tutti favoriscono la proliferazione dei batteri, le gengiviti e la parodontite.
Conseguenze della perdita ossea
Le prima conseguenze di una degenerazione ossea sono la perdita vera e propria dei denti, o la mobilità dentale.
In questo secondo caso, non essendo più ancorati in modo ottimale all’osso, i denti si muovono più del dovuto, rendendo più complicata la masticazione.
Non è raro neppure assistere a problemi di fonazione, quindi alla pronuncia non corretta dei suoni, in particolare di lettere come “s”, “t” e “z”.
La perdita ossea dentale non permette alla mandibola di chiudersi correttamente, provocando a lungo andare cambiamenti nell’aspetto del viso.
Come prevenire la perdita ossea
Prevenire la perdita ossea dentale è un compito che richiede un approccio multifattoriale. Oltre all’igiene orale quotidiana, che include di lavare i denti almeno 3 volte al giorno e sempre dopo i pasti e l’uso di collutorio, filo interdentale e scovolini, esistono altre strategie efficaci.
Una delle misure più efficaci in caso di mancanza di denti è l’installazione di protesi fisse.
Gli impianti dentali si integrano con l’osso, fornendo una stabilità rinnovata e prevenendo ulteriori danni. È importante notare che una zona della bocca priva di denti per un lungo periodo può indebolire anche le aree circostanti, mettendo a rischio le strutture di sostegno.
Se la perdita ossea è causata da una condizione patologica come la parodontite, è fondamentale intervenire alla radice del problema.
Trattamenti come la levigatura radicolare sono progettati per rimuovere batteri, placca e tartaro, arrestando così la progressione della malattia. La parodontite può anche essere trattata con interventi parodontali chirurgici, seguiti da controlli regolari e una rigorosa igiene orale.
Fortunatamente, la perdita ossea è un processo reversibile. Esistono tecniche rigenerative che possono aumentare sia la quantità che la funzionalità dell’osso.
Per minimizzare il rischio di perdita di denti e di osso, è anche consigliabile adottare alcune buone pratiche, come evitare di fumare e mantenere una pulizia orale regolare, che include visite periodiche dal dentista.
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Controlli dal dentista e altri consigli utili
Effettuare visite regolari dal dentista permetterà di scoprire carie ed altre problematiche. Il dentista stesso provvederà alla pulizia periodica dei denti.
Spesso vengono sottovalutate altre sane abitudini, come evitare di mangiare troppi dolci e di fumare.
Per quello che concerne l’alimentazione è certamente utile seguire un regime alimentare il più possibile equilibrato e che preveda un consumo adeguato di ingredienti ricchi di calcio, dal latte (e latticini) a verdure come rape e spinaci.
Chi segue una dieta vegana potrà sostituire il latte con il tofu.
Rimedi e cure alla perdita ossea dentale
Chi ha subito l’estrazione di un dente, o ne ha perso uno o più di uno per altri motivi, può ricorrere a un intervento volto a installare protesi fisse.
L’impianto dentale andrà a integrarsi con l’osso, consentendo di rinnovare la stabilità. Questo intervento eviterà che una parte della bocca rimanga per troppo tempo senza denti, andando a indebolire le zone circostanti e le pareti di sostegno.
Se ti trovi in una situazione in cui l’osso residuo è insufficiente per sostenere un impianto dentale, la rigenerazione ossea può essere una soluzione efficace. Questo trattamento implica l’uso di materiali specializzati per ricostruire l’osso mancante e restituire la funzionalità orale.
Dallo scaling alla chirurgia parodontale
Se la causa della perdita ossea dentale è una patologia sarà la levigatura radicolare (lo scaling) a intervenire al fine di rimuovere i batteri presenti, ma anche placca batterica e tartaro.
La chirurgia parodontale può essere necessaria per eliminare le tasche batteriche, rimodellare l’osso e, se possibile, aggiungere nuovo tessuto osseo. Questo è particolarmente utile se si prevede di installare impianti dentali in futuro. Nei gravi casi di parodontite avanzata potrebbe essere necessario ricorrere al curettage gengivale.
Quando la quantità di osso è insufficiente a sostenere gli impianti è indispensabile un intervento di rigenerazione dentale ma solo dopo aver curato attentamente la parodontite.
Le principali terapie farmacologiche
Le problematiche a livello osseo possono essere risolte anche ricorrendo a terapie farmacologiche.
In diverse occasioni per la perdita ossea dentale vengono adottati farmaci tipicamente impiegati per trattare l’osteoporosi, sia antiriassorbitivi (come i bifosfonati), che anabolizzanti, ma anche i farmaci dual-acting (ad esempio lo stronzio ranelato).
Tra gli anabolizzanti si ricorda il teriparatide, indicato per i pazienti soggetti a elevato rischio fratturativo.
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Come affrontiamo la perdita ossea dentale in Ireos Dental
Presso Ireos Dental, la cura e il benessere dei nostri pazienti sono al centro della nostra missione.
Comprendiamo la gravità della perdita ossea dentale e come essa possa influenzare significativamente la qualità della vita di una persona che vuole mettere gli impianti dentali per avere i denti fissi. Per questo motivo, offriamo una gamma di soluzioni personalizzate per affrontare questo problema complesso.
A seconda delle specifiche necessità del paziente, adottiamo diverse tecniche di rigenerazione ossea. Tra queste, il piccolo e il grande rialzo del seno mascellare sono procedure comuni che mirano a incrementare la quantità di osso nella zona del seno mascellare, fornendo una base solida per futuri impianti dentali.
Un’altra tecnica che utilizziamo è lo split crest, che è particolarmente efficace per allargare la cresta ossea e rendere possibile l’installazione di impianti in aree precedentemente inadatte.
Nei casi più gravi, dove la perdita ossea è estesa e le tecniche standard non sono sufficienti, ricorriamo a soluzioni più avanzate. Gli impianti zigomatici sono una di queste opzioni, utilizzati quando l’osso mascellare superiore è troppo deteriorato per sostenere impianti tradizionali. Questi impianti sono ancorati allo zigomo, fornendo una stabilità eccezionale.
Inoltre, per i casi estremamente complessi, possiamo optare per gli impianti iuxtaossei, che sono impianti fissati direttamente all’osso della mandibola o del mascellare, offrendo un ancoraggio solido anche in presenza di una perdita ossea significativa.
La nostra priorità è sempre fornire un trattamento che non solo risolva il problema immediato, ma che anche prevenga ulteriori complicazioni, migliorando così la qualità di vita dei nostri pazienti.
Siamo noti per il nostro impegno costante nel rendere le cure odontoiatriche accessibili a tutti. Riusciamo a mantenere i prezzi competitivi, simili a quelli che troveresti all’estero, grazie a una gestione aziendale efficiente, acquistando materiali in grandi quantità e producendo i manufatti direttamente nella nostra struttura.
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Medico Chirurgo e Odontoiatra si è laureato all’università di Firenze. Iscritto all’ordine dei medici di Firenze con iscrizione nr. FI-167 si occupa nella pratica clinica di implantologia e ortodonzia digitale.