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Pubblicato: martedì 12.11.2024.
Ultimo aggiornamento: venerdì 03.01.2025

Cos’è il tartaro? Come si forma, perché e come si elimina

rapprensentazione di un sorriso con denti bianchi e sani

Il tartaro è un accumulo di ​depositi minerali​ che aderiscono fortemente al dente attraverso un processo di mineralizzazione della placca batterica e che non è possibile rimuovere con lo spazzolino.

Solo ​l’intervento di un dentista o di un igienista dentale ​può assicurare la rimozione del tartaro, grazie a strumenti appositi, mediante un processo detto detartrasi o ablazione tartaro.

Il tartaro è di colorazione giallognola​, ma in rari casi può anche assumere colori che vanno dal ​bianco ​al ​grigio scuro​; questo fattore è dipeso dalle varie sostanze con le quali entra in contatto.

Come capire se è tartaro

Il tartaro è un deposito solido di composti minerali che si forma intorno ai denti quando la placca batterica non viene rimossa adeguatamente. Questo strato, spesso visibile, può essere identificato dal suo colore, che varia dal giallognolo a tonalità più scure, influenzato da fattori come il consumo di cibi pigmentanti o il fumo di sigaretta.

Un segnale evidente della presenza di tartaro è la sua consistenza dura, che lo distingue dalla placca, più morbida e rimovibile con la normale igiene orale. Il tartaro invece aderisce tenacemente ai denti e può essere eliminato solo attraverso una detartrasi, una procedura professionale eseguita dall’igienista dentale.

Esistono due principali tipologie di tartaro:

  • Tartaro dentale: Si deposita sulla superficie visibile dei denti, spesso lungo il margine gengivale, ed è facilmente riconoscibile.
  • Tartaro sottogengivale: Si accumula nelle tasche gengivali o parodontali, dove è meno visibile ma più dannoso, poiché favorisce l’infiammazione e la proliferazione batterica.

La presenza di tartaro può causare sintomi iniziali come gengive arrossate, gonfiore e sanguinamento durante lo spazzolamento. Se non trattato, può portare alla formazione di tasche gengivali, dove batteri anaerobi proliferano, aggravando l’infiammazione e causando parodontite. Questa condizione può manifestarsi con dolore, instabilità dentale e, nei casi più gravi, la perdita dei denti.

Per identificare e trattare efficacemente il tartaro, è fondamentale sottoporsi a controlli regolari presso il dentista o l’igienista dentale. Una diagnosi precoce e una rimozione professionale sono essenziali per preservare la salute delle gengive e dei denti.

Tipologie di tartaro ai denti

Possiamo suddividere due tipologie di tartaro, a seconda della sua collocazione:

  • Il tartaro posizionato sulla​ ​parte esterna dei denti​ (tartaro sopragengivale): si forma facilmente e si manifesta sotto forma di piccole incrostazioni bianche o giallognole sul dente.
  • Il tartaro posizionato sotto la gengiva (tartaro subgengivale)​: si colloca all’interno delle tasche parodontali e ha una colorazione rossiccia a causa delle piccole emorragie gengivali.

Il tartaro appartenente alla seconda tipologia non è da sottovalutare, è spesso origine di malattie quali la parodontite​.

Anche se in un primo momento non si manifesta palesemente, i suoi danni possono essere incisivi; questi batteri depositati possono essere tossici per i tessuti molli. Questo tartaro solitamente comporta ​alitosi​.

La presenza di tartaro in bocca è alla base della formazione di ​carie​.

Cos’è il tartaro nero

Il tartaro nero è una forma particolare di tartaro che si distingue per il suo colore scuro, derivato dall’interazione con sostanze presenti nella bocca. Questo tipo di deposito minerale si forma principalmente sotto il margine gengivale, dove entra in contatto con fluidi corporei come il sangue o suoi derivati.

La colorazione scura è dovuta ai pigmenti derivanti dalla decomposizione di queste sostanze, che si combinano con i minerali del tartaro. Questo processo conferisce al tartaro un aspetto nero o marrone scuro, rendendolo più evidente e, spesso, un segnale di condizioni più avanzate come la parodontite.

Il tartaro nero non solo è esteticamente visibile se affiora sopra il margine gengivale, ma rappresenta anche un rischio per la salute orale. La sua presenza può favorire l’infiammazione delle gengive, aumentando il rischio di retrazione gengivale, tasche parodontali e instabilità dentale. A causa della sua posizione e della sua composizione, questo tipo di tartaro è particolarmente tenace e non può essere rimosso con la normale igiene orale.

L’unico modo per eliminare il tartaro nero è sottoporsi a una detartrasi professionale, effettuata da un dentista o da un igienista dentale. Interventi tempestivi e controlli regolari possono prevenire complicazioni più gravi, salvaguardando la salute delle gengive e dei denti.

Perché si forma il tartaro?

Il tartaro si forma perché i minerali presenti nella saliva depositano i batteri presenti nella placca dentale lungo il margine della gengiva.

La placca e i batteri, alimentati costantemente della composizione del ph della saliva, subiscono un processo di mineralizzazione e calcificazione formando una patina resistente chiamata tartaro.

Inizialmente questa patina è di colore bianco ma con il passare del tempo tende a ingiallire a causa dell’assunzione di cibi che possono macchiare i denti come ad esempio vino, caffè e alimenti con coloranti.

Anche il fumo incide sul colore del tartaro.

Come si forma il tartaro nei denti?

I residui di cibo, depositati in bocca, vengono attaccati dai batteri, formando così ​una patina incolore ​sulla superficie dei denti, chiamata anche placca batterica o placca dentale.

Placca e tartaro vanno a braccetto: la placca non rimossa con la tipica igiene orale quotidiana, calcificandosi, darà vita a depositi di tartaro.

Sali calcarei e fosfati presenti nella saliva si associano alla placca e formano una specie di incrostazione dura. E’ per tale motivo che i depositi, solitamente, si collocano​ vicino alle ghiandole salivari.

Per combattere l’azione dei batteri, la gengiva tende a gonfiarsi e a staccarsi dal dente; così facendo, si crea un solco gengivale sempre maggiore, fino a formare una tasca, la quale sarà luogo di deposito di tantissimi batteri presenti nel cavo orale.

Questi microrganismi patogeni non necessitano di ossigeno per vivere, riescono a proliferare nella tasca parodontale​ e i danni che causano sono molto seri per le strutture di sostegno del dente.

Inizialmente, si percepisce una mobilità dei denti maggiore seguita dal  sanguinamento delle gengive e dolore su tutta la parte, fino alla definitiva perdita del dente.

In casi peggiori, l’infezione può diffondersi e raggiungere anche altri tessuti o organi.

Come prevenire il tartaro

La prevenzione ha un ruolo fondamentale, valutando le serie conseguenze, a livello estetico, psicologico ed economico, generate dalla perdita prematura dei denti.

Le seguenti regole igieniche valgono anche per tutte le altre patologie dentali e gengivali.

Ricordiamo le principali regole di pulizia dei denti:

  • Lavare i denti dopo ogni pasto​ per eliminare subito i residui di cibo e prevenire la formazione della placca.
  • Utilizzare ​spazzolino e dentifricio di buona qualità​. Un nostro articolo potrà esserti di aiuto su quale spazzolino preferire, se elettrico o manuale.
  • Utilizzare il filo interdentale​ ​o lo scovolino​: i piccoli spazi collocati tra un dente e l’altro possono accogliere residui di cibo e, di conseguenza, anche batteri. Se non vengono rimossi, possono causare seri danni, quindi è fondamentale fare uso di questi strumenti almeno una volta al giorno.

Molto spesso durante le giornate frenetiche della società in cui viviamo non abbiamo troppo tempo da dedicare alla propria igiene orale e cura dei denti.

Una cosa molto importante da sapere è che la formazione del tartaro inizia dopo circa 6 – 8 ore dopo aver consumato del cibo.

Quindi anche se vi siete dimenticati di lavarvi subito dopo mangiato potete farlo poco più tardi: l’importante è non far passare più di 8 ore.

Ovviamente è bene non prendere questa informazione come una scusa per lavarsi i denti quando capita.

➡ Vuoi approfondire :Perché dobbiamo lavare i denti 3 volte al giorno

➡ Vuoi approfondire : Pulizia dentale – Igiene orale come e quando farla

Da abbinare ad una corretta ​igiene orale quotidiana​, vi sono le visite di ​controllo, da effettuare ogni 6-12 mesi ​a seconda della situazione clinica individuale.

Evitare l’assunzione di determinati alimenti, che ​favoriscono la formazione di placca​, è sempre di buon aiuto; tra questi dolci, caramelle e bevande zuccherate sono l’esempio per eccellenza.

In tutti i casi, ricordati sempre di lavarti i denti in maniera accurata, soprattutto se non hai resistito ai cibi sopra citati!

Cosa comporta non rimuovere il tartaro e che conseguenze ci sono

Tenere il tartaro per un lungo periodo può comportare gravi conseguenze:

  • carie lievi
  • carie profonde
  • gengiviti
  • nei casi gravi anche malattie parodontali.
  • danni all’estetica del sorriso

Per questo motivo consigliamo a tutti i nostri pazienti e alle persone che ci leggono di tenere una corretta igiene quotidiana e di recarsi dal proprio dentista di fiducia almeno ogni 6 mesi per una pulizia dentale professionale.

Come eliminare il tartaro

Si tratta del processo per eliminare il tartaro: la detartrasi avviene manualmente, e solitamente viene eseguita da un dentista o da un igienista dentale, in uno studio medico; gli strumenti utilizzati si chiamano ​ablatori​.

In pratica, sfruttando ​degli ultrasuoni​, producono vibrazioni, capaci di rimuovere le incrostazioni calcaree dai denti.

Esistono anche i cosiddetti curettes​, che servono ad eliminare il ​tartaro sub-gengivale​: sono strumenti dotati di differenti  forme, che hanno lo scopo di raggiungere tutti gli spazi interdentali più inaccessibili.

Infine, si mette in atto la ​lucidatura dei denti​, tecnica grazie alla quale si riduce il rischio di infiammazioni gengivali.

Questa ​visita di rimozione ​è consigliata ​ogni 6-18​ mesi, a seconda della situazione clinica del paziente, soprattutto in base alla rapidità di sviluppo e deposito del tartaro, fattore molto personale.

Contattaci per un consulto gratuito e senza impegno.

Come eliminare il tartaro a casa

Come abbiamo detto inizialmente il tartaro non si può rimuovere con il classico spazzolino da denti attraverso la classica igiene orale.

Essendo un elemento molto duro e attaccato fortemente al dente deve essere rimosso con appositi strumenti molto spesso durante l’igiene orale dal dentista o dall’igienista dentale.

Abbiamo realizzato un articolo sui consigli per la detartrasi da fare a casa che puoi leggere nell’articolo sottostante.

➡ Vuoi approfondire :Pulizia dei denti: consigli per la detartrasi fai da te

A chi rivolgersi per rimuovere il tartaro a Firenze

Se desideri rimuovere il tartaro in modo sicuro ed efficace, è fondamentale affidarti a professionisti esperti in igiene orale e prevenzione dentale. Presso lo Studio Dentistico Ireos Dental, il Dottor Giuseppe Genzano e il suo team di igienisti dentali offrono trattamenti di alta qualità per garantire un sorriso sano e privo di tartaro.

Il Dottor Giuseppe Genzano, con anni di esperienza nel campo dell’odontoiatria, si dedica alla salute orale dei suoi pazienti con un approccio personalizzato, utilizzando tecnologie moderne per assicurare la massima efficacia nella rimozione del tartaro e nella prevenzione delle malattie gengivali.

Perché scegliere Ireos Dental per rimuovere il tartaro?

  • Trattamenti professionali di detartrasi: Utilizziamo strumenti avanzati, come gli ultrasuoni e dispositivi manuali di precisione, per rimuovere il tartaro sia sopra che sotto il margine gengivale, prevenendo problemi come la gengivite e la parodontite.
  • Approccio personalizzato: Ogni trattamento viene adattato alle esigenze specifiche del paziente, tenendo conto delle sue condizioni di salute orale e delle aree più a rischio.
  • Prevenzione delle recidive: Durante ogni seduta, il nostro team ti fornirà consigli pratici e personalizzati su come mantenere un’igiene orale ottimale a casa, prevenendo la formazione di nuovo tartaro.
  • Competenza e sicurezza: Il Dottor Giuseppe Genzano supervisiona ogni fase del trattamento, garantendo la massima sicurezza e comfort per il paziente.

Se il tartaro ha già causato complicazioni come infiammazioni o tasche gengivali, il nostro team è in grado di affrontare e risolvere queste problematiche, aiutandoti a ripristinare la salute del tuo sorriso.

Affidati con fiducia alla competenza del Dottor Giuseppe Genzano e al team di Ireos Dental per la rimozione del tartaro a Firenze. Contattaci al numero +39 370 36 55 374 o inviaci un’email a info@clinicaireos.com per prenotare una visita. Siamo aperti dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 20:00, e pronti ad aiutarti a preservare la salute del tuo sorriso con professionalità e attenzione.