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Pubblicato: sabato 30.08.2025.
Ultimo aggiornamento: lunedì 01.09.2025

Cosa bisogna fare in caso di denti cariati: cause, sintomi e cure

dente cariato

La carie dentale non è solo una delle patologie più comuni in odontoiatria, ma anche una delle più sottovalutate. Ogni giorno, milioni di persone convivono con il fastidio o il dolore ai denti, ignorando segnali che, se affrontati per tempo, potrebbero evitare danni ben più gravi.

Tutto inizia dalla presenza di batteri nella bocca, che si annidano nella placca e nel tartaro. Col tempo, questi microrganismi aggrediscono lo smalto dentale e i tessuti duri del dente, aprendo la strada alla carie.

Quali sono denti più colpiti dalle carie? Molari, premolari e incisivi, per la loro conformazione e posizione.

Ma il problema non è solo clinico: è anche emotivo. Tante persone evitano il dentista per paura, vergogna o per esperienze negative del passato. Alcuni non mettono piede in uno studio odontoiatrico da più di 10 o 15 anni, temendo di essere giudicati. Altri, pur di evitare il suono del trapano, si affidano a rimedi fai da te, spesso inefficaci e pericolosi.
Il risultato? Si arriva dal dentista solo quando il dolore è insopportabile, quando ormai è necessario devitalizzare o persino estrarre più denti. Ma non deve andare sempre così.

In questo articolo, insieme al Dott. Giuseppe Genzano, odontoiatra con oltre 30 anni di esperienza, scoprirai in modo chiaro e rassicurante come riconoscere e curare una carie dentale, dalle forme più superficiali a quelle più profonde. Perché affrontare il problema oggi significa salvare il tuo sorriso domani.

Cosa sono le carie dentali

Le carie dentali sono una patologia degenerativa che colpisce progressivamente i tessuti duri del dente: prima lo smalto, poi la dentina e, nei casi più gravi, anche la polpa dentaria fino alla radice. Se non trattata per tempo, può portare alla distruzione completa del dente e alla sua perdita.

Il processo inizia quando sulla superficie del dente si accumulano batteri orali capaci di metabolizzare gli zuccheri introdotti con l’alimentazione. Da questa attività metabolica derivano acidi che intaccano gradualmente i tessuti dentali, a partire dallo smalto, che rappresenta la prima barriera difensiva del dente.

Lo smalto dentale è costituito per circa il 96% da sostanze minerali, in particolare composti del calcio, e solo per il 4% da componenti organiche. Una volta che lo smalto si demineralizza, i batteri possono penetrare più in profondità, raggiungendo la dentina, uno strato più morbido e sensibile.

Nelle prime fasi, la carie può essere del tutto asintomatica: spesso si presenta come un piccolo punto nero sul dente, difficile da notare senza una visita odontoiatrica. Con il tempo, il danno avanza e può causare sensibilità, dolore e, nei casi più avanzati, infezioni della polpa e ascessi dentali.

Perché si sviluppi una carie dentale, devono esserci tre condizioni fondamentali:

  • Presenza di batteri cariogeni;
  • Disponibilità di zuccheri come substrato;
  • Una superficie dentale vulnerabile o poco protetta.

Perché i denti si cariano?

La carie dentale è il risultato di un insieme di fattori che agiscono nel tempo sulla superficie dei denti. Il ruolo principale lo svolgono i batteri presenti nel cavo orale, i quali si annidano nella placca e nel tartaro, formando una vera e propria colonia patogena che aggredisce lo smalto dentale.

Tra questi microrganismi, il più temuto è il lattobacillo. Questo batterio, nutrendosi di glucosio, produce una sostanza acida chiamata lattato, in grado di erodere gradualmente lo smalto, aprendo la strada al processo carioso.

Un’alimentazione sbilanciata è uno dei principali fattori predisponenti. Cibi ad alto contenuto di saccarosio, come caramelle, bibite zuccherate, frutta secca appiccicosa e perfino carboidrati complessi presenti nelle patatine industriali, rappresentano una fonte continua di nutrimento per i batteri cariogeni.

A peggiorare la situazione, intervengono altri elementi:

  • Una scarsa igiene orale, che favorisce la formazione di placca batterica;
  • La riduzione della salivazione, che priva i denti della naturale funzione protettiva della saliva;
  • L’assenza di controlli periodici, che permette alla carie di evolversi inosservata.

La saliva svolge un ruolo essenziale nella prevenzione: contiene sostanze antimicrobiche, enzimi e minerali che contrastano l’acidità e remineralizzano lo smalto. Quando la sua quantità o qualità si riduce, la bocca diventa un ambiente favorevole per la proliferazione dei batteri.

Va ricordato che i batteri non sono gli unici colpevoli. Anche alcune abitudini errate, come masticare costantemente snack dolci o lavare i denti solo una volta al giorno, possono compromettere la salute orale e aprire la porta alla carie.

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Come riconoscere una carie

Individuare una carie dentale nelle prime fasi permette di intervenire rapidamente e salvare il dente. I segnali iniziali sono sottili, ma con un po’ di attenzione si possono riconoscere.

All’inizio compaiono cambiamenti di colore dello smalto: piccole macchie opache, biancastre o brunastre. Se la lesione progredisce, sulla superficie può formarsi una cavità scura con materiale rammollito, cioè una vera e propria “buca”.

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Principali sintomi della carie

  • Sensibilità dentale a freddo, caldo o dolce, soprattutto quando il cibo o la bevanda tocca la zona interessata.
  • Dolore ai denti durante la masticazione o spontaneo; può diventare intenso quando la carie raggiunge la polpa dentale.
  • Piccoli residui che si incastrano sempre nello stesso punto e fastidio localizzato.
  • Alito sgradevole persistente e gusto alterato, talvolta associati alla cavità cariosa.

Ricorda che non sempre il dolore ai denti dipende da una carie avanzata. Disturbi come gengivite, ascessi e pulpiti possono provocare sintomi simili. Per questo è fondamentale una valutazione odontoiatrica: solo una visita consente di capire l’origine del problema e impostare la terapia corretta.

Se noti macchie sullo smalto, sensibilità dentale o dolore ai denti, non rimandare: prenota un controllo. Intervenire in tempo spesso evita trattamenti complessi e ti aiuta a mantenere in salute non solo il dente interessato, ma l’intera bocca.

Cosa succede se non si cura una carie

Se una carie dentale viene trascurata, l’infezione può progredire oltre lo smalto e la dentina, arrivando alla polpa e ai tessuti di sostegno del dente. In questi casi non si tratta più soltanto di dolore o sensibilità, ma di vere e proprie patologie odontoiatriche che richiedono interventi complessi. Le principali complicanze sono:

  • Pulpite: infiammazione dolorosa della polpa dentale, spesso caratterizzata da dolore acuto e persistente.
  • Ascesso dentale o gengivale: raccolta di pus dovuta a infezione batterica, con gonfiore e dolore intenso.
  • Cisti dentali: cavità patologiche che si formano nell’osso mascellare o mandibolare, spesso asintomatiche nelle fasi iniziali ma potenzialmente gravi se non trattate.
  • Granulomi dentali: piccole lesioni infiammatorie croniche all’apice della radice, causate dalla persistenza di batteri nella polpa necrotica.
  • Parodontite: infezione dei tessuti di sostegno del dente, che può portare a mobilità dentale e perdita dell’elemento se non trattata tempestivamente.

Queste condizioni dimostrano quanto sia importante intervenire in tempo con una cura odontoiatrica adeguata, evitando che una semplice carie evolva in patologie ben più complesse.

Carie e alimentazione

L’​igiene orale professionale​, solitamente, è l’unico modo per rimuovere alcuni cibi dannosi per la salute dentale.

Alimenti ricchi di zuccheri sia semplici che complessi come carboidrati, caramelle dolci e cc. sono tra i cibi che sicuramente contribuiscono al formarsi delle carie sui denti.

Scopri di più sull’igiene orale nel nostro articolo.

Principali tipologie di carie

Le carie dentali non sono tutte uguali: possono variare per velocità di progressione, per modalità di insorgenza e per la zona del dente interessata. Conoscere le diverse tipologie aiuta a capire l’importanza di una diagnosi precoce e di un trattamento tempestivo.

Carie in base allo sviluppo

  • Carie acuta: si sviluppa rapidamente, in genere entro 6-12 mesi. È particolarmente aggressiva e può arrivare velocemente alla polpa dentale, provocando dolore intenso.
  • Carie cronica: evolve in modo più lento, anche nell’arco di 2 anni. Spesso non dà sintomi immediati e per questo tende a essere trascurata.
  • Carie recidivante: si verifica quando una lesione, già trattata in passato, ricompare nello stesso punto perché non curata in maniera adeguata o a causa di un’infiltrazione sotto una vecchia otturazione.

Carie in base alle caratteristiche cliniche

  • Carie piccola: si manifesta come una semplice alterazione di colore dello smalto.
  • Carie secca: interessa solo la superficie del dente, senza penetrare in profondità.
  • Carie della corona: localizzata nella parte superiore del dente, detta appunto “corona”.
  • Carie centrale: colpisce la zona interna del dente, risultando meno visibile a occhio nudo.
  • Carie cervicale: interessa il colletto del dente, cioè la parte vicina alla gengiva, spesso difficile da igienizzare correttamente.
  • Carie del cemento: si sviluppa quando l’infezione raggiunge la radice dentale, compromettendo anche i tessuti di sostegno.
  • Carie interdentale: colpisce lo smalto nelle superfici di contatto tra due denti, spesso nascosta e difficile da individuare senza una visita odontoiatrica.

Carie nei bambini

Un’attenzione particolare va rivolta alla carie dei denti da latte, sempre più diffusa. Nonostante i denti decidui siano temporanei, la loro salute è essenziale per una corretta masticazione, per lo sviluppo della dentizione permanente e per il benessere generale del bambino.

Cosa fare se si cariano i denti da latte

I denti da latte non vanno mai considerati “meno importanti” rispetto a quelli permanenti. Anche se destinati a cadere, la loro salute è fondamentale per la corretta masticazione, per lo sviluppo armonico della bocca e per preparare il posto ai denti definitivi. Quando compare una carie nei denti da latte, è quindi essenziale intervenire subito.

Come riconoscere una carie nei bambini

Un segnale iniziale è la presenza di macchie bianche opache o scure sullo smalto. Col tempo, la carie può trasformarsi in un piccolo buco e causare dolore al dente. Spesso il bambino manifesta il disagio con pianti, lamenti o rifiuto del cibo.

Perché è importante curare le carie nei denti da latte

Trascurare una carie infantile può portare alla perdita precoce del dente e compromettere lo sviluppo corretto della dentatura permanente. Inoltre, un’infezione non trattata può estendersi ai tessuti vicini, provocando complicazioni più serie.

Come si curano i denti da latte cariati

Il primo passo è sempre una visita dal dentista pediatrico (pedodontista). A seconda della gravità della lesione, il trattamento può prevedere:

  • Otturazione del dente da latte: il dentista rimuove il tessuto cariato e ricostruisce il dente con materiali adatti ai bambini.
  • Estrazione del dente: se la carie è troppo estesa e il dente non può essere salvato, si procede con una rimozione rapida e indolore.
  • Sedazione cosciente: nei casi in cui il piccolo paziente sia molto ansioso, si può ricorrere a questa tecnica sicura e ampiamente usata in pedodonzia.
  • Mantenitori di spazio: se il dente viene estratto, il dentista applica un dispositivo che impedisce ai denti vicini di occupare lo spazio vuoto, preservando l’allineamento della futura dentatura permanente.

La prevenzione resta il modo migliore per proteggere i denti dei bambini. Una corretta igiene orale quotidiana, una dieta equilibrata povera di zuccheri e controlli periodici dal dentista sono la chiave per ridurre al minimo il rischio di carie nei più piccoli.

Come prevenire la carie nei denti da latte

La prevenzione è la strategia più efficace per proteggere i denti da latte e ridurre il rischio di carie. Alcuni accorgimenti semplici, se applicati con costanza, possono fare una grande differenza nella salute orale dei bambini:

  • Igiene orale precoce: già con la comparsa del primo dente è consigliato passare delicatamente una garza inumidita sulle gengive e, successivamente, introdurre lo spazzolino adatto all’età.
  • Evitare il biberon zuccherato: non far addormentare il bambino con latte addizionato di miele o bevande dolci, che favoriscono la proliferazione batterica.
  • Visite di controllo periodiche: programmare controlli regolari dal dentista pediatrico e aiutare i piccoli a non sviluppare paura della poltrona odontoiatrica.
  • Spazzolamento corretto: insegnare sin da subito l’uso corretto dello spazzolino e del dentifricio con fluoro, adattato all’età del bambino.
  • Integrazione di fluoro: in caso di carenza, il pediatra o il dentista può prescrivere integratori a base di fluoro, utili per rendere lo smalto più resistente all’attacco dei batteri.

Vuoi approfondire: Come prevenire le carie

Come curare una carie

La cura della carie dentale dipende dalla profondità della lesione e dallo stato di salute del dente colpito. Prima regola: non aspettare troppo. Più tempo passa, più i batteri progrediscono, danneggiando lo smalto, la dentina e, nei casi più gravi, la polpa dentale.

Trattamenti iniziali

Quando la carie interessa solo lo smalto, si può intervenire con trattamenti remineralizzanti a base di fluoro, che rafforzano la struttura dentale e rallentano il processo carioso.

Otturazione e intarsio

Se la carie ha già intaccato la dentina, il trattamento più comune è l’otturazione dentale: il dentista rimuove il tessuto cariato e ricostruisce il dente con materiali biocompatibili, sigillando le fessure create dai batteri.
In alcuni casi, soprattutto nei molari, può essere indicato l’intarsio dentale, una ricostruzione più estesa e duratura.

Scopri di più sulla cura dei denti: Conservativa e endodonzia

Devitalizzazione e corone

Quando la carie è profonda e raggiunge la camera pulpare, si rende necessaria la devitalizzazione del dente (terapia canalare). In questo modo si elimina l’infezione preservando l’integrità del dente. Nei casi più complessi, il dente può essere protetto con una corona dentale.

Tecniche alternative

Negli ultimi anni sono state proposte metodiche per curare la carie senza trapano, pensate per i pazienti più sensibili o timorosi.

  • Prep Start: utilizza un getto di biossido di alluminio che rimuove selettivamente il tessuto cariato.
  • EAER (Electrically Accelerated and Enhanced Remineralisation): tecnica sperimentale che accelera la remineralizzazione del dente favorendo la riparazione naturale con calcio e fosfato.
  • Laser odontoiatrico: può sostituire in alcuni casi il trapano, ma comporta limiti, come il rischio di surriscaldamento della polpa dentale.

Sebbene interessanti, queste tecniche non hanno ancora sostituito in modo completo i trattamenti odontoiatrici tradizionali, che restano i più sicuri ed efficaci.

Fa male curare una carie?

I sintomi di una carie sono fastidiosi in sé, quindi curarla non dovrebbe essere un problema maggiore.

La procedura di otturazione può comportare un senso di fastidio nella zona interessata, ma di breve durata, non paragonabile ovviamente al dolore in caso di erosione del dente, rendendo imprescindibile l’estrazione di quest’ultimo.

Per tal motivo, è sempre bene intervenire tempestivamente.

Curare i denti: rimedi naturali

Variare la propria alimentazione può essere ​un ​rimedio naturale​, ​assumendo vitamina A, C e D​, e integrando con sali minerali come il magnesio, per alleviare il processo di erosione dello smalto.

Da evitare gli zuccheri raffinati, bere tè verde e tè nero, assumere ​Xilitolo​, dolcificante naturale che arresta lo sviluppo di batteri nella cavità orale.

Gli sciacqui con l’​olio tea tree​ hanno le proprietà antibatteriche dell’olio e possono essere utili. Ovviamente, rivolgersi sempre al proprio dentista prima di fare affidamento su rimedi naturali.

Quanto costa curare una carie?

Il costo per curare una carie può variare in base a diversi fattori: profondità della lesione, posizione del dente interessato, materiali utilizzati per l’otturazione e complessità dell’intervento. In alcuni casi può bastare una piccola ricostruzione, mentre nelle situazioni più avanzate può rendersi necessaria una terapia canalare o l’applicazione di una corona.

Nella Clinica Ireos Dental, il prezzo per l’otturazione di una carie parte da 50 €. Si tratta di un investimento fondamentale per preservare la salute dentale ed evitare trattamenti più complessi e costosi in futuro.

Durante la prima visita, il dentista effettuerà una diagnosi accurata e potrà fornire un preventivo personalizzato in base alle reali necessità del paziente.

Vuoi approfondire: Quanto costa curare una carie