Capire come ammorbidire e raschiare via il tartaro è molto importante per la salute dei denti in quanto stiamo parlando di uno dei principali nemici di denti e gengive nonché causa di varie patologie del cavo orale.
Sapere come eliminare il tartaro è fondamentale per mantenere denti e gengive sane e forti.
Il tartaro è il risultato di un processo di mineralizzazione della placca batterica che, dopo essersi attaccato ai denti, aggredisce lo smalto dentale e l’interno del dente.
Tutti i giorni, con i nostri pazienti e nelle parole di questo blog, insistiamo costantemente sull’importanza della prevenzione, e quindi sulle regole che prevede una corretta igiene orale come ad esempio:
- Lavare i denti almeno 3 volte al giorno;
- Lavare i denti nel modo corretto;
- Evitare cibi e sostanze che aggrediscono i denti;
- Limitare il consumo di alcool;
- Smettere di fumare;
Seguire queste semplici regole consente di tenere una bocca sana e di limitare sensibilmente la formazione di tartaro e placca batterica.
Ricordiamo che la placca batterica è una sostanza che si deposita sullo smalto dentale e che può essere rimossa con lo spazzolino, dentifricio e filo interdentale.
Una volta però che il tartaro si è depositato sui denti e molto difficile riuscire a rimuoverlo con i metodi utilizzati per l’igiene orale quotidiana.
Per sapere come raschiare il tartaro la cosa migliore è continuare a leggere questo articolo o prenotare una visita dal proprio dentista per effettuare una detartrasi tramite un igiene orale professionale.
In questa guida assieme al dott. Giuseppe Genzano, dentista esperto della clinica Ireos Dental, vediamo in dettaglio cos’è il tartaro, perché si forma, come raschiarlo via dai denti, cosa succede se non viene tolto, formazione e prevenzione. In questo modo sarà possibile rimuovere il tartaro e avere nuovamente denti bianchi e puliti.
Hai bisogno di raschiare il tartaro dai denti? Puoi rivolgerti allo studio dentistico Ireos Dental. Per fissare un visita puoi contattarci al +39 370 36 55 374 o inviarci una mail a info@clinicaireos.com. Siamo operativi dal lunedì al venerdi dalle ore 9:00 alle ore 20:00
Che cos’è il tartaro
Il tartaro è un deposito calcificato duro generato dalla placca batterica depositata sui denti che, dopo 8 ore, subisce un processo di mineralizzazione tramite la partecipazione dei sali minerali contenuti nella saliva.
La placca batterica è praticamente invisibile ad occhio nudo mentre, il tartaro, è ben evidente grazie alla sua colorazione giallognola tendente al marrone.
Per rimuovere la placca batterica è possibile ricorrere a pasticche apposite che colorano la placca e ne facilitano l’individuazione.
Per raschiare il tartaro invece è necessario rivolgersi alle competenze del proprio dentista e se non viene fatto il tartaro può assumere una orrenda colorazione nera.
Esistono 2 tipologie di tartaro:
- tartaro sopragengivale, ovvero un deposito calcificato che si forma sulla superficie dei denti.
- tartaro sottogengivale, ossia un deposito calcificato non visibile che si forma al di sotto della superficie della gengiva .
L’igiene orale professionale e l’accurata pulizia sottogengivale eseguita dal proprio dentista di fiducia sono l’unico modo per eliminare il tartaro in modo efficace e proteggere i denti e la salute delle gengive.
Cosa causa la formazione del tartaro?
Partendo dal presupposto che alcune persone sono più soggette alla formazione di tartaro sui denti, in linea di massima, la causa principale resta una scorretta o insufficiente igiene orale.
Nonostante le varie campagne di prevenzione effettuate sia dallo stato che dai dentisti ancora oggi molte persone non riescono a tenere la corretta abitudine di lavarsi i denti tutti i giorni dopo ogni singolo pasto.
- Ulteriori eventuali cause della formazione del tartaro possono essere:
sovraffollamento o accavallamento dentale: essendo difficoltosa la loro pulizia, è frequente la formazione di tartaro sulle loro superfici; - scarsa salivazione
- tabagismo: il fumo della sigaretta è un fattore che contribuisce alla formazione del tartaro;
- alimentazione ricca di zuccheri
- stress
Si consiglia pertanto di effettuare dei controlli periodici dal dentista, abbinati ad una pulizia dentale professionale.
Come si forma il tartaro: cause ed effetti
Come affermato in precedenza, la causa principale della formazione del tartaro è la cattiva o scorretta igiene orale.
Tuttavia, esistono alcuni elementi che accelerano il processo di mineralizzazione della placca batterica, come per esempio una saliva molto ricca di sali minerali o la presenza di denti storti.
In questi ultimi soggetti diventa più complicata la pulizia orale in autonomia, in quanto alcuni spazi interdentali sono difficili da raggiungere; sarà quindi molto probabile la formazione di tartaro in tempi brevi.
Anche la saliva e le sue alterazioni possono influenzare il processo di sviluppo del tartaro: la saliva è la prima ad agire a livello di pulizia del cavo orale, ostacolando l’accumulo di placca batterica sui denti.
Qualora la salivazione diminuisca, la sua azione detergente diventa meno efficace; esistono alcune malattie metaboliche che contribuiscono al verificarsi di tale fenomeno oppure anche l’abuso di sostanze stupefacenti può determinare quella che in gergo tecnico si dice “xerostomia” cioè diminuzione della salivazione .
In questi casi, la probabilità che si depositi del tartaro sulle superfici dentali aumenta.
Infine, anche il ph e la composizione della saliva possono essere fattori rilevanti e favorire lo sviluppo del tartaro.
Come riconoscere placca e tartaro
Differenza tra placca e tartaro.
La placca è la pellicola che si crea sulla superficie dentale a causa dei batteri: solitamente, si genera vicino alla zona gengivale, non è visibile ad occhio nudo ed è dovuta agli zuccheri contenuti nel cibo.
Invece, il tartaro è ben visibile, in quanto assume una colorazione biancastra/giallastra. E’ la conseguenza del fenomeno della mineralizzazione della placca ed è molto più difficile da rimuovere.
Sarà il dentista, durante la sua igiene professionale, a rimuoverla in maniera efficace.
Trascurare l’accumulo di tartaro può provocare alitosi e influenzare la colorazione dentale.
Vi sono comunque alcuni rimedi casalinghi per combattere placca e tartaro e ridurre l’insorgere di tali problemi.
Cosa succede se il tartaro non viene raschiato
Se lasciamo il tartaro sui denti per un lungo periodo questo tendere a prendere una colorazione nera esteticamente molto sgradevole.
Il problema estetico non è il solo in quanto il tartaro aggredisce lo smalto dentale e l’intero del dente e contribuisce alla formazione di carie.
Infatti quando si formano le carie il tartaro inizia ad aggredire lo smalto corrodente arrivando fino alla dentina.
Più il processo carioso viene trascurato e più esso andrà a ledere le parti interne del dente arrivando a raggiungere la polpa dentale e dando luogo a una pulpite, ovvero una infiammazione della polpa dentaria.
Il tartaro è un elemento dannoso anche per le gengive in quanto provoca infiammazione e sanguinamento gengivale dando origine, nei casi più gravi, a gengiviti, parodontiti e altre patologie.
La parodontite è una malattia molto comune e allo stesso tempo grave che può comportare la perdita di uno o più elementi dentali fino, nei casi più gravi, dell’edentulia totale.
Ecco perché diventa fondamentale tenere una corretta igiene orale e eliminare il tartaro prima che diventi un problema.
Perché è importante prevenire la formazione del tartaro
Come abbiamo visto il tartaro è uno dei principali nemici della salute del cavo orale e può comportare non solo la formazione di patologie come carie, gengiviti, parodontiti ecc. ma anche la perdita di elementi dentali.
Per non avere problemi e mantenere denti e gengive sane la miglior soluzione è la prevenzione attraverso una buona igiene orale.
Prevenire la formazione del tartaro è sicuramente il metodo migliore per la nostra salute mentre raschiare via il tartaro sarà compito del dentista.
Infatti, per quanto si tenga una corretta igiene orale, ci sono punti e spazi interstiziali che non è possibile raggiungere con il normale spazzolino dove il tartaro si deposita e prolifica.
Per questo motivo oltre a lavare i denti quotidianamente è opportuno effettuare almeno 2 pulizie dei denti professionali all’anno, una ogni sei mesi.
Come raschiare il tartaro dal dentista
Come abbiamo visto il tartaro va eliminato il prima possibile e per farlo la cosa migliore è recarsi dal dentista il prima possibile e sottoporsi a una seduta di igiene orale per l’ablazione del tartaro, chiamata anche detartrasi, per raschiare vita il tartaro.
La seduta viene realizzata tramite l’ausilio di strumenti specifici per la rimozione del tartaro e si possono suddividere sia in strumenti manuali che ad ultrasuoni.
Gli strumenti manuali vengono utilizzati sulla superficie frontale e posteriore del dente facendoli scorrere sullo smalto dentale così da raschiare via il tartaro attaccato ad esso.
Gli strumenti ad ultrasuoni vengono impiegati per rimuovere il tartaro dalle zone più difficili da raggiungere e per effettuare una pulizia sottogengivale così da eliminare il tartaro nero tramite il movimento vibratorio.
La detartrasi è completamente indolore se si tiene costantemente una corretta igiene orale e se si passa il filo interdentale tra dente e dente ogni giorno. In caso contrario questo trattamento può essere fastidioso e doloroso.
Se state cercando un rimedio fai da te per raschiare il tartaro ve lo sconsigliamo vivamente in quanto online si trovano alcune soluzioni che possono provocare danni irreparabili a denti e gengive.
Come raschiare il tartaro: i rimedi fai da te
Come abbiamo appena detto non esistono dei modi “casalinghi” per raschiare il tataro ma è sempre opportuno recarsi dal proprio dentista di fiducia per farlo.
Vi sono alcuni rimedi naturali fattibili direttamente a casa: in primis, è bene spazzolare con cura i denti con lo spazzolino, utilizzando un dentifricio al fluoro, almeno 3 volte al giorno.
Se ti stai chiedendo se sia meglio uno spazzolino elettrico o manuale puoi approfondire in questo articolo.
Vi sono inoltre alcuni elementi da abbinare, come il filo interdentale, lo scovolino, gli sciacqui col bicarbonato, che possono indebolire il tartaro.
La visita dal dentista, abbinata al trattamento di rimozione del tartaro, resta tuttavia la soluzione più efficace.
Vuoi approfondire: Pulizia dei denti: consigli per la detartrasi fai da te
Inoltre è possibile ricorrere ad alcune soluzioni da applicare ammorbidire il tartaro dentale a casa ed effettuare un’igiene quotidiana più accurata e profonda.
Ammorbidire il tartaro: rimedi casalinghi
Per ammorbidire il tartaro senza ricorrere al proprio studio odontoiatrico e poi effettuare un’igiene orale è possibile ricorrere a questo metodo fai da te.
Bicarbonato di sodio e perossido di idrogeno
Questa soluzione consiste nell’utilizzare il bicarbonato di sodio, perossido di idrogeno, acqua, sale e un collutorio antisettico per raschiare il tartaro.
- Mescolare un cucchiaio di bicarbonato di sodio con mezzo cucchiaino di sale;
- Immergere lo spazzolino da denti in acqua tiepida;
- Dopo poco immergere lo spazzolino nella miscela di bicarbonato di sodio e sale.
- Lava i denti con lo spazzolino per almeno 5 minuti, in questo modo sarà possibile ammorbidire il tartaro;
- Sciacqua la bocca il il colluttorio e acqua tiepida;
- Risciacquare tutta la bocca con abbondante acqua fresca;
- Rimuovere il tartaro rimanente con il filo interdentale, con uno scovolino o con uno stuzzicadenti;
Vuoi approfondire: Pulizia dei denti consigli per la detartrasi fai da te
I rimedi fai da te non sono efficaci per eliminare il tartaro, meglio affidarsi a un dentista o un igienista dentale con comprovata esperienza.
Medico Chirurgo e Odontoiatra si è laureato all’università di Firenze. Iscritto all’ordine dei medici di Firenze con iscrizione nr. FI-167 si occupa nella pratica clinica di implantologia e ortodonzia digitale.