La perdita dei denti naturali può comportare problemi estetici, fisici e psicologici.
Rimanere senza denti può avere un impatto negativo e significativo sulla salute psicologica e sulla vita sociale delle persone. Infatti, la mancanza di denti può causare insicurezza e vergogna, portando molte persone a ritirarsi dalla società e a evitare situazioni sociali. Questo può portare a una spirale di isolamento e solitudine, che a sua volta può incidere sulla salute mentale della persona.
Oltre ai problemi estetici e a quelli psicologici, la perdita dei denti (edentulia) può provocare anche dei problemi fisici, primo tra questi l’atrofia ossea mascellare.
Cos’è l’atrofia ossea mascellare
L’atrofia ossea dentale è la perdita di densità ossea nella zona in cui si trovano i denti, causata da una serie di fattori, come la mancanza di stimoli alla produzione di osso (ad esempio, la mancanza di denti), il processo di invecchiamento, malattie sistemiche, infezioni gengivali croniche ecc.
Questo può portare a una compromissione della stabilità dei denti, che potrebbe rendere difficile l’inserimento di impianti dentali e protesi fisse e aumentare il rischio della perdita di altri denti.
Cosa succede all’osso con la perdita di uno o più denti
Dopo la perdita dei denti, l’osso e i tessuti di supporto dove i denti erano presenti vengono riassorbiti, causando una graduale atrofia. Questo può accadere anche con la perdita di un solo dente, ma diventa più pronunciato in caso di completa edentulia.
L’osso mascellare tende ad assottigliarsi in quanto non riceve più la stimolazione necessaria per mantenere la sua integrità.
Senza stimolazione, l’osso può degenerare e diventare più sottile e fragile, innescando una possibile ritrazione delle gengive e l’esposizione delle radici dei denti vicini o rimanenti. Inoltre, la mancanza di supporto osseo può causare l’instabilità o la perdita di denti vicini e rendere difficile l’inserimento degli impianti dentali.
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Quando l’osso mascellare viene gravemente compromesso dalla perdita di denti, può causare: problemi alimentari, funzionali e estetici.
Vediamo in dettaglio qual è la causa esatta dell’atrofia ossea mascellare e come può essere trattata?
Le cause dell’atrofia ossea
Come abbiamo appena accennato l’atrofia ossea è causata dalla perdita o dalla mancanza dei denti, ne consegue che tutte le cause legate alla perdita dei denti sono anche direttamente legate all’atrofia dell’osso.
Le cause della perdita dei denti possono essere diverse, ma alcune delle più comuni sono:
- Carie: la formazione di cavità dentali a causa di batteri che attaccano lo smalto dei denti.La carie non trattata è causata da batteri che si alimentano di zuccheri producendo sostanze acide dalla fermentazione dei carboidrati. Queste sostanze acide attaccano lo smalto e la dentina e, se non trattate, possono erodere anche gli strati più profondi del dente. È importante monitorare i sintomi, che possono variare da lieve sensibilità e dolore a fori visibili nel dente. Una volta identificata, la carie deve essere trattata immediatamente con le terapie appropriate.
- Parodontite: una malattia delle gengive che causa la perdita di osso e tessuti di sostegno dei denti. La parodontite può essere causata da diversi elementi, tra cui fattori genetici e abitudini sbagliate (come fumare, scarsa pulizia orale, ecc.). Questa malattia colpisce i tessuti di sostegno del dente e si manifesta attraverso segni come sanguinamento gengivale, ascesso dentale, alitosi, mobilità dentale e perdita di denti.
- Traumi dentali: un danno fisico ai denti, come una frattura o una lesione, che può causare la perdita del dente.
- Malattie sistemiche: alcune condizioni di salute come il diabete e le malattie cardiovascolari possono aumentare il rischio di perdita dei denti.
- Abitudini viziate: come il fumo o l’abuso di sostanze come alcol e droghe, possono danneggiare i denti e aumentare il rischio di perdita.
- Invecchiamento: con l’età, la salute dei denti e delle gengive può deteriorarsi, aumentando il rischio di perdita dei denti.
- Genetica: alcune persone sono geneticamente predisposte alla perdita dei denti.
- Pulpite: una condizione in cui la polpa dentale diventa infiammata. La polpa è la parte più interna del dente, dove sono presenti nervi, arteriole e cellule responsabili della produzione della dentina. Questa infiammazione solitamente ha origine da una carie non trattata che ha raggiunto una profondità considerevole.
- Tumore della bocca:I tumori della bocca colpiscono principalmente persone di età media di 62 anni. Ogni anno, il registro tumori registra circa 8.000 nuovi casi di carcinoma del cavo orale e 3.000 decessi correlati, rappresentando il 7% di tutti i tumori nell’uomo e l’1% nella donna. Questi tumori includono lingua, pavimento della bocca, mucosa delle guance e labbra. La sfida principale è una diagnosi precoce a causa della tendenza a ignorare i primi segnali. Una diagnosi tempestiva è però cruciale per la sopravvivenza.
Diagnosi
L’atrofia ossea mascellare può essere diagnosticata attraverso una serie di esami medici come una radiografia, una tomografia computerizzata (TC), una risonanza magnetica (MRI) o una scansione con emissione di positroni (PET). Inoltre, un esame clinico dettagliato e un’anamnesi medica completa possono aiutare a identificare i sintomi e a confermare la diagnosi.
Uno degli esami più efficaci per verificare la presenza di un atrofia ossea mascellare è la tac Cone Beam CT, che fornisce una visione tridimensionale del cranio e permette una valutazione precisa delle condizioni delle ossa della mandibola e mascella.
Atrofia ossea mascellare e terza età
A partire dai 50 anni, la densità ossea si riduce gradualmente sia negli uomini che nelle donne, anche se in maggior misura nelle donne. Le ossa mascellari e mandibolari sono incluse in questa situazione e la perdita dei denti nei soggetti anziani viene considerata inevitabile.
Ma la prevenzione, con una buona igiene dentale, aiuta a evitare o limitare i danni alla salute orale e al benessere complessivo della persona.
Studi recenti hanno stabilito un legame tra perdita dei denti e declino cognitivo e demenza senile. Con l’età, la salute orale spesso viene trascurata a favore di problemi considerati più gravi e urgenti. Tuttavia, una trascuratezza costante nel tempo può causare un progressivo riassorbimento dell’osso alveolare su cui poggiano i denti, spesso senza adeguato monitoraggio.
Anche per questo motivo raccomandiamo sempre di eseguire i controlli periodici dal proprio dentista di fiducia.
Come trattare l’atrofia ossea mascellare
La ricostruzione ossea pre-impiantare dell’osso mancante tramite l’utilizzo di materiali innovativi e tecnologie sono tra le soluzioni più efficaci per trattare l’atrofia ossea mascellare e colmare la carenza dell’osso per inserire gli impianti dentali e restituire il sorriso al paziente.
I materiali più utilizzati per la ricostruzione ossea sono:
- osso autologo: proveniente dallo stesso paziente o da altre parti del corpo;
- osso omologo: prelevato da donatori;
- osso eterologo: proveniente da animali o prodotto artificialmente.
Per la ricostruzione ossea pre-impiantare, vengono utilizzati biomateriali come membrane autologhe (L-PRF), animali (collagene) e sintetici (PTFE) insieme ai materiali da riempimento.
Questi materiali sono garantiti e sicuri. La loro funzione è quella di stimolare la crescita di nuovo osso nelle zone circostanti per sostituire quello mancante, grazie alla loro capacità di essere osteoconduttori e osteoinduttori.
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Prima di procedere alla ricostruzione, è importante eseguire le analisi diagnostiche per valutare la salute del paziente, in quanto la rigenerazione ossea può essere più complicata in caso di patologie come osteoporosi o diabete.
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Quanto tempo ci vuole per la ricostruzione ossea?
Il tempo necessario per la rigenerazione ossea può variare in base alla gravità dell’atrofia ossea, alle condizioni di salute del paziente e alla tecnica utilizzata.
Solitamente, il processo può richiedere dai 3 ai 6 mesi, periodo in cui durante la guarigione avviene il consolidamento del tessuto osseo, chiamato osteointegrazione, necessario prima di poter procedere con l’inserimento dell’impianto dentale.
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È importante che il paziente segua tutte le indicazioni del medico per garantire il successo della procedura.
Per garantire il corretto sviluppo della rigenerazione ossea, è fondamentale seguire le seguenti raccomandazioni terapeutiche post-operatorie:
- Praticare una rigorosa igiene orale per prevenire infezioni;
- Evitare di consumare bevande troppo calde;
- Non mordere alimenti troppo duri;
- Limitare l’uso di alcool, caffè e tabacco, che possono rallentare la guarigione delle ferite;
Rigenerazione ossea mascellare con il prp
La rigenerazione ossea mascellare con il PRP (Platelet Rich Plasma) è una procedura che prevede l’utilizzo del plasma arricchito di piastrine del paziente per aumentare la velocità e l’efficacia della rigenerazione ossea.
Il plasma viene ottenuto da un campione di sangue del paziente e poi concentrato mediante centrifugazione.
Il PRP contiene fattori di crescita e proteine che aiutano a stimolare la guarigione e la rigenerazione dell’osso. Durante la procedura, il PRP viene iniettato nella zona interessata per promuovere la formazione di nuovo osso.
Lo studio dentistico Ireos Dental si distingue per la sua competenza nell’utilizzo del PRP (plasma ricco di piastrine) per la rigenerazione ossea mascellare.
Il team di professionisti altamente specializzati in implantologia, si dedica a restituire il sorriso ai propri pazienti, anche nei casi di grave atrofia ossea.
Grazie all’utilizzo della tecnologia più avanzata, come la Cone Beam CT, gli esperti di Ireos Dental effettuano una diagnosi precisa e completa per determinare la condizione delle ossa del cranio, e pianificare il trattamento più appropriato. Il PRP viene utilizzato per stimolare la rigenerazione dell’osso, rendendo possibile l’inserimento di impianti dentali sicuri e stabili.
La missione di Ireos Dental è quella di offrire ai propri pazienti un sorriso sano e naturale, utilizzando metodologie innovative e affidabili.
Impianti zigomatici e atrofia ossea
Gli impianti zigomatici possono essere utilizzati come soluzione nei casi di importanti mancanze di volume osseo nel mascellare superiore, al fine di ripristinare anche un’intera arcata dentale.
Questi impianti vengono posizionati nell’osso dello zigomo, ovvero un osso della guancia, e sono in grado di supportare la protesi dentale senza la necessità di ricorrere alla rigenerazione ossea.
Questa tecnica è utile nei casi di pazienti con una grave perdita di osso nella mascella superiore, che renderebbe difficile la posizione di impianti tradizionali.
Tuttavia, la scelta di utilizzare impianti zigomatici dipende dalla valutazione individuale della situazione del paziente da parte del dentista e dalla disponibilità di altre opzioni di trattamento.
Medico Chirurgo e Odontoiatra si è laureato all’università di Firenze. Iscritto all’ordine dei medici di Firenze con iscrizione nr. FI-167 si occupa nella pratica clinica di implantologia e ortodonzia digitale.