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Pubblicato: venerdì 08.10.2021.

Cos’è la dentina, a cosa serve e come proteggerla

cos'è la dentina e come proteggerla

La dentina, chiamata anche avorio, è un tessuto calcificato, uno dei quattro elementi fondamentali che compongono gli strati dei nostri denti, insieme a smalto, polpa dentale e “cemento“.

Essa viene prodotta, attraverso un processo chiamato dentinogenesi ,dagli odontoblasti, ovvero delle cellule di origine ectodermica presente in tutti gli esseri dotati di denti.

La dentina costituisce la massa principale del dente, si trova immediatamente sotto lo smalto che ricopre la corona, e racchiude la polpa dentale, proteggendola, fino alla base della radice del dente.

La parte di dentina che avvolge la radice ed è coperta dalla gengiva è rivestita dal cemento, un tessuto organico che contribuisce alla stabilità del dente, facendolo aderire meglio alla gengiva e alla struttura ossea.

Ha un colore tendente al giallo che incide notevolmente sul colore dei denti a causa della traslucenza dello smalto.

Composizione strutturale e utilità della dentina

La dentina è un tessuto osseo composto da un 70% di materiale inorganico, dal 18% di materiale organico e per il restante 12% di acqua.

Si tratta di un tipo di tessuto connettivo mineralizzato; più poroso, tenero ed elastico dello smalto, ma anche più fragile.

A cosa serve la dentina

La sua funzione principale è quella di fornire supporto allo smalto della corona, la parte visibile del dente, ma è anche responsabile della trasmissione delle stimolazioni meccaniche e sensoriali (pressione e temperatura) dallo smalto e dalla radice alla polpa dentale.

Inoltre svolge anche un importante ruolo di protezione circondando la polpa dentaria, la parte più debole dei nostri denti.

Essa avvolge la polpa, mantenendola sana e curandola da eventuali infezioni.

Il ruolo della dentina nella sensibilità del dente

All’interno della dentina si trovano canali microscopici chiamati tubuli dentinali.

Questi si irradiano, estendendosi capillarmente, dalla polpa dentale (tessuto connettivo molle che contiene nervi e una rete vascolare): verso lo smalto nella corona e verso il cemento nella radice.

I tubuli dentinali contengono cellule e fluido, ciò conferisce alla dentina un certo grado di permeabilità e la capacità di trasmissione delle stimolazioni impresse al dente nel suo insieme.

Una zona di dentina scoperta ed esposta a causa del ritiro della gengiva, o una dentina danneggiata, possono essere la causa di sensazioni dolorose (il cosiddetto fenomeno dei “denti sensibili“, che rende insopportabile il contatto dei denti con alimenti caldi o freddi, acidi o dolci) e di un’accelerazione nella progressione delle carie.

La dentina e l’estetica

Lo strato di smalto, duro e resistente, protegge la dentina e dona ai denti l’aspetto brillante: di fatto, essendo esso traslucido, non è lo smalto ma è proprio la dentina che determina il colore dei denti.

Lo smalto può macchiarsi a causa del consumo di tè e caffè, o del fumo, ma la tonalità di colore dei denti (bianco più o meno tendente al giallo al grigio) è data dalla dentina visibile in trasparenza attraverso lo strato di smalto della corona.

Anche la dentina è soggetta ad alterazioni nel colore e nella struttura; alcune di esse sono congenite, altre sono dovute ad uno sviluppo problematico del dente prima ancora della dentizione (cioè la comparsa dei denti nei neonati) o a traumi successivi che interessano i denti definitivi.

Anche l’uso di antibiotici o altri farmaci e sostanze, o carenze nutritive, possono alterare il colore della dentina e quindi far diventare i denti gialli.

Se hai i denti gialli, leggi la nostra guida sui rimedi.

Come si forma e si sviluppa la dentina: i tre tipi di dentina

Come abbiamo anticipato, la dentina è formata dagli odontoblasti presenti nello strato più esterno della polpa dentale.

Gli odontoblasti formano prima la predentina, che poi matura in dentina.

Esistono tre tipi di dentina, definiti dalla posizione della dentina stessa e dalla tendenza a rigenerarsi.

1) Dentina primaria

È quella della parte superiore più esterna, che compone lo strato a diretto contatto con lo smalto.

Inizia a formarsi già nella prima fase di strutturazione del dente e continua fino a quando la formazione della radice è stata completata e il dente diventa funzionale.

 2) Dentina secondaria

È quella che troviamo a coprire e proteggere la radice del dente e che è in contatto con il cemento.

La produzione di dentina secondaria comincia quando termina quella della dentina primaria e continua durante tutta la vita del dente, con ritmi comunque condizionati dall’età dell’individuo.

Viene prodotta anche come materiale di rappezzatura dove lo smalto sovrastante è stato consumato per la masticazione o leggeri traumi, e all’interno della camera pulpare per riempire i vuoti causati dal fisiologico processo di invecchiamento e conseguente riduzione di volume della polpa del dente.

 3) Dentina terziaria

È definita la dentina riparativa che si riforma più rapidamente se la dentina primaria si consuma o si deteriora a livello localizzato, in determinate circostanze patologiche o traumatiche.

Si parla di dentina terziaria quando, ad esempio, la dentina si rigenera se intaccata dalla carie o a seguito di un intervento dentistico o, ancora, in presenza di un fenomeno di intenso bruxismo (digrignare i denti involontariamente, soprattutto durante il sonno).

Controllare e stimolare la formazione della dentina terziaria

Uno studio di medicina rigenerativa del King’s College di Londra, ancora in fase sperimentale, suggerisce che sia possibile sfruttare la capacità di auto-ripararsi della dentina.

Si sta provando a incrementare e controllare la rigenerazione della dentina per risolvere i danni della carie, stimolandone la proliferazione con l’applicazione di cellule staminali e collagene a livello locale, (un progetto analogo è in corso anche per la polpa dentale).

Carie e dentina: come rinforzare la dentina e proteggere i denti

La carie dentaria ha origine nell’accumulo di uno strato di placca opalescente sui denti, che favorisce la proliferazione dei batteri.

I batteri che vivono sulla placca fanno fermentare lo zucchero e i residui di cibo amidaceo presenti nel cavo orale e questa fermentazione produce acidi che sciogliendo il calcio e altri minerali distruggono lo smalto e la dentina.

La carie di solito inizia sulla superficie dello smalto, specialmente negli avvallamenti del dente e nelle fessure tra i denti adiacenti.

In questa prima fase la carie passa spesso inosservata in quanto lo smalto non ha terminazioni nervose e non si percepisce alcun dolore.

Solo un controllo del dentista potrà rilevare la presenza di una carie che non ha ancora intaccato la dentina.

In breve però, dallo smalto il processo della carie si diffonde alla dentina sottostante e può infine interessare la polpa del dente.

La carie solitamente viene trattata rimuovendo il tessuto dentale cariato e sostituendolo con sostanze di riempimento inerti, se il dente è molto danneggiato, si ricorre alla devitalizzazione e all’incapsulamento per proteggere ciò che resta, o all’estrazione.

Una buona igiene orale previene in parte la formazione della placca batterica e del conseguente tartaro, che è bene comunque rimuovere periodicamente recandosi dal dentista, quindi evita il proliferare dei batteri e i danni a smalto e dentina.

Anche le gengive sane, frutto di igiene e alcune accortezze nell’alimentazione, proteggeranno la dentina che si trova intorno alla radice del dente, non coperta dallo smalto.

I prodotti per proteggere la dentina e ridurre il fastidio denti denti sensibili

Esistono in commercio dentifrici e paste da applicare sul dente per diminuire la sensibilità della dentina e del dente stesso, riducendo il fastidio dato da denti troppo sensibili.

I prodotti per supplire all’integrità della dentina contengono sostanze come l’idrossiapatite, che ripara lo smalto; il nitrato di potassio, che penetra nella dentina e raggiunge la polpa esercitando un effetto calmante ed anestetico del nervo; il fluoruro stannoso o il cloruro stannoso, che prevengono l’usura del dente e della dentina, la combinazione di Arginina e carbonato di calcio, in grado di bloccare i tubuli dentinali e ridurre la permeabilità della dentina.

Oltre che suggerirvi i prodotti migliori da usare in caso di dentina danneggiata, il vostro dentista di fiducia potrà aiutarvi a risolvere i problemi all’origine dell’ipersensibilità dentale, ed eventualmente ricorrere a prodotti e procedure professionali più idonei per diminuire i sintomi di una dentina scoperta o dello smalto danneggiato.

Spesso si opta per un adesivo dentinale che otturi i pori dello smalto, ma l’odontoiatra, valutando la gravità del problema potrà eventualmente consigliarvi per un trattamento desensibilizzante professionale, riducendo chimicamente o meccanicamente l’eccitabilità delle fibre nervose all’interno della polpa.