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Pubblicato: lunedì 08.03.2021.
Ultimo aggiornamento: giovedì 18.03.2021

Piorrea: cause sintomi e prevenzione

piorrea cause e sintomi

Cos’è la piorrea

La piorrea, il cui nome scientifico è “parodontite“, è una patologia infiammatoria che colpisce il parodonto (la zona di sostegno dei denti, formata da gengiva, osso e legamento parodontale), a causa di microorganismi patogeni che attaccano le zone sane e si inseriscono nell’intera struttura dentale.

Si distingue dalla parodontite apicale, che riguarda invece la parte interna del dente, da cui nasce l’infezione.

Spesso la piorrea viene confusa con la gengivite, avendo gli stessi sintomi iniziali, e viene trascurata.

Proprio per questo motivo è consigliabile effettuare controlli regolari della cavità orale dal dentista, per evitare complicazioni.

Se non opportunamente e tempestivamente curata, la piorrea può portare al distacco dei denti dalle gengive infiammate, e alla conseguente caduta degli stessi.

Le gengive, infatti, si riducono in altezza e scoprono le radici, formando le “tasche” ed esponendo l’osso all’attacco dei batteri; l’osso, indebolito, si riduce e si ammala.

Fortunatamente, la piorrea è una patologia prevenibile e curabile, se presa in tempo, e un trattamento appropriato evita la perdita dei denti ,con conseguenti interventi di implantologia, costosi e impegnativi.

La piorrea è una malattia molto diffusa, che colpisce circa 700 milioni di persone nel mondo, di cui 8 milioni in Italia, soprattutto dopo i 35 anni di età, ma può raramente colpire anche bambini e adolescenti.
Si ritiene che sia la 6° malattia al mondo per diffusione: solo negli Stati Uniti, infatti, sembra che la metà della popolazione ne sia affetta.

Tipi di piorrea

Esistono 3 tipi principali di piorrea, o parodontite: la parodontite cronica, la parodontite aggressiva, e la parodontite ulcero-necrotica.

La parodontite cronica

La parodontite cronica è presente fin dall’adolescenza in forma di gengivite, e, se non trattata, progredisce lentamente nel corso degli anni, con sintomi come sanguinamento delle gengive, infiammazione e riduzione dell’osso. La gravità della patologia dipende, naturalmente, da diversi fattori, quali il fumo, il diabete, le ridotte difese immunitarie, e lo stress.

La parodontite aggressiva

La parodontite aggressiva è presente fin dalla pubertà, ed è caratterizzata dalla notevole rapidità d’azione.
Nei ragazzi colpisce alcune zone della dentatura, mentre con l’età si diffonde in maniera generalizzata.
I principali sintomi sono il sanguinamento gengivale, il dolore a denti, gengive gonfie , la distruzione dell’osso e il conseguente distacco del dente dal suo alveolo, soprattutto per quanto riguarda i denti incisivi e molari.

La parodontite ulcero-necrotica

La parodontite ulcero-necrotica colpisce soprattutto le persone che vivono in Paesi in via di sviluppo, con scarsa nutrizione e igiene orale insufficiente.

Le gengive risultano necrotiche e ulcerate, oltre che dolorose e sanguinanti; l’osso è coinvolto nel processo in modo rapido e i bordi gengivali prendono un colore giallognolo. Questa patologia è molto acuta e può ripetersi più volte.

La sua gravità può dipendere da malattie gravi e debilitanti, depressione, fumo e scarsissima igiene orale.

Le cause della piorrea

La placca batterica, se non subitaneamente rimossa, inizia a trasformarsi ma in tartaro dopo sole 8 ore, e non è più possibile rimuoverla con il semplice lavaggio dei denti.

Il tartaro rappresenta la principale causa della piorrea, ed è causato quindi da una scarsa o scorretta igiene orale, ma esistono molti altri fattori che possono causare l’infiammazione del parodonto: la senilità, la cattiva nutrizione, la carenza di vitamine e minerali (soprattutto vitamina C e D e C, calcio e acido folico), il fumo, il diabete e altre malattie sistemiche..

Alcune ricerche hanno dimostrato che persino lo stress, o situazioni psichiche particolari, possono causare un indebolimento del sistema immunitario, portando l’organismo ad una mancata reazione di fronte agli attacchi dei batteri.

Anche un posizionamento errato dei denti, o interventi odontoiatrici eseguiti male, possono partecipare all’entrata di agenti patogeni fra gli spazi interdentali: questi agenti producono metaboliti e tossine che innescano l’infiammazione.

I sintomi della piorrea

Fra i primi sintomi della piorrea troviamo l’alito cattivo o alitosi, proveniente dalle tasche gengivali infiammate da placca e tartaro.

Sopraggiunge in seguito il sanguinamento gengivale, che avviene soprattutto quando si lavano i denti o si morde qualcosa di duro; le gengive mutano di colore, si arrossano, si riducono e si gonfiano, assumendo una consistenza più molle, provocando irritazione e dolore, e, a volte, la formazione di ascessi.

La piorrea provoca un notevole aumento della sensibilità dentale, che spesso si percepisce maggiormente dopo una seduta di igiene dentale, a causa della rimozione di placca e tartaro, che fungono da isolanti.

La proliferazione di carie è un altro degli effetti della penetrazione di tartaro a livello delle radici del dente, e, ad uno stadio avanzato della piorrea, è possibile percepire la mobilità dei denti nei loro alveoli.

La malattia, secondo alcuni studi, è stata associata a diabete, malattie cardio-vascolari e altri tipi di patologie: le infezioni generate dai batteri possono, infatti, entrare nel circolo del sangue e raggiungere organi in tutto il corpo.

Come prevenire la piorrea

La piorrea, malattia subdola, si manifesta nella sua gravità solo quando è troppo tardi, e molto spesso si sottovalutano alcuni sintomi, come ad esempio le infiammazioni gengivali.

Esistono vari strumenti per prevenire la piorrea, primo fra tutti un efficace lavaggio dei denti dopo ogni pasto, con l’ausilio del filo interdentale o degli appositi scovolini per gli spazi interdentali, che servono a rimuovere batteri e residui di cibo.

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E’ utile utilizzare uno spazzolino a setole morbide, un buon dentifricio anti-placca e un collutorio, preferibilmente alla clorexidina, che ha una potente azione disinfettante e antinfiammatoria.

Esistono in commercio anche i rilevatori di placca, da utilizzare dopo il lavaggio dei denti, per verificare se sono presenti residui pericolosi.

La flora batterica presente nel nostro cavo orale, detta microbiota orale, deve essere mantenuta in equilibrio per combattere le infiammazioni.

Il microfilm, composto dalla flora batterica, riveste i denti e le gengive per proteggerli, ma l’uso eccessivo di fumo, alcool, zuccheri e antibiotici pone in squilibrio i fattori patogeni e i fattori di difesa, portando alla moltiplicazione dei batteri.

I batteri più coinvolti nel processo della parodontite sono: la Prevotella intermedia, l’Aggregatibacter, lo Streptococco viridans e mutans, la Treponema denticola e il Fusobacterium.

Per una corretta prevenzione, è utile eseguire controlli regolari e frequenti dal dentista, e la pulizia dentale profonda almeno due volte l’anno, in uno studio che disponga di uno specialista in igiene dentale.

Alcune persone hanno, inoltre, una predisposizione alla patologia, e necessitano di igiene dentale più accurata e di controlli più frequenti.

Bisogna anche ricordare che i batteri di questa patologia si trasmettono per via orale, e prendere le giuste precazioni per non contagiare i propri cari, invitandoli anche a fare un tempestivo controllo dentale.

Come curare la piorrea

In caso di infiammazione ad uno stadio iniziale, è possibile alleviare fastidio e dolore con rimedi naturali e lenitivi: esistono, infatti, apposite pomate, o gel, a base di aloe vera, equiseto o propoli, da applicare sulle gengive infiammate.

Questi rimedi, tuttavia, non devono mai sostituire le indicazioni del proprio dentista, che dovrà essere consultato al più presto.

In caso di problemi alle gengive, e piorrea, sarà preferibile rivolgersi ad un paradontologo, che, a differenza del dentista, si aggiorna costantemente sulle nuove scoperte scientifiche e tecnologiche che interessano in specifico il parodonto, e propone strategie di conservazione dei denti naturali: il paradontologo possiede infatti le giuste competenze professionali, per poter valutare il trattamento corretto, ed evitare estrazioni inutili.

Attraverso apposite ecografie e un sondaggio parodontale, che misura le tasche gengivali, il medico è in grado di formulare una prima diagnosi, ed operare le dovute correzioni per mantenere il dente nella propria sede.

Il primo intervento, per l’eliminazione della piorrea, è la rimozione del tartaro e della placca che si formano sotto le gengive; grazie a nuove tecniche come le curettes soniche, il laser e l’airflow, è possibile rimuovere placca e tartaro senza operare tagli chirurgici.

Se il dente risulta intaccato in profondità, fino alle radici, è indispensabile la devitalizzazione, rimuovendo la polpa del dente, invasa dai batteri patogeni, e sostituendola con biomateriali specifici.

Nei casi più difficili, il dentista potrà valutare il livello di gravità della malattia e del riassorbimento dell’osso, e ricorrere eventualmente alla chirurgia parodontale, eseguita in anestesia locale o in sedazione.

La chirurgia rigenerativa, ad esempio, offre la possibilità di ricostruire, tramite innesti, la gengiva e l’osso; questo avviene di norma nei casi di parodontite cronica.

La chirurgia resettiva, invece, prevede l’allineamento dell’altezza ossea, per eliminare le irregolarità che rendono possibile l’accumulo di placca e tartaro.

Nella parodontite aggressiva o ulcero-necrotizzante sarà anche necessario un supporto di antibiotici, e frequenti sciacqui con antinfiammatori.

Ove non ci siano possibilità di recupero del dente, o dei denti, si potrà ricorrere all’implantologia, posizionando denti nuovi con apposite viti in titanio fissate nell’osso.

In conclusione

In un periodo in cui anche la piorrea sembra influire sugli esiti dei contagi da Covid-19, e di conseguenza, sulla nostra salute generale, è molto importante prevenire e curare le patologie orali, recandosi dal dentista per i controlli periodici, e utilizzando tutto gli strumenti che abbiamo a disposizione per la salute dei nostri denti.

Oggigiorno è possibile effettuare anche l’analisi del Ph salivare, che ci consente di scoprire se siamo predisposti a problemi particolari del cavo orale.

La piorrea può essere presa per tempo se individuata nel suo stadio iniziale.

Non dobbiamo avere timore di rivolgerci ad uno specialista, che saprà trovare la soluzione giusta per risolvere il problema, limitando i danni a lungo termine di una patologia dagli effetti irreversibili.

Con i nuovi traguardi scientifici e tecnologici possiamo affrontare i nostri problemi dentali in tempo utile, evitando costi eccessivi e recuperando il sorriso.