Il rigetto degli impianti dentali è un tema delicato, ma va chiarito subito un punto: il rigetto degli impianti non esiste.
Con “rigetto” si intende una reazione da parte del nostro organismo nei confronti di “corpi” estranei, ovvero quando il nostro sistema immunitario identifica un elemento esterno e lo combatte.
Nel nostro caso l’elemento esterno è la nostra vite in titanio che andrà a sostituire la radice naturale del dente ormai persa e che serve da ancoraggio per la protesi dentaria fissa.
Esistono metalli nei confronti dei quali il corpo umano presenta allergia o ipersensibilità fortunatamente questa cosa non avviene con gli impianti dentali.
Infatti gli impianti dentali sono costituiti da una lega in titanio perfettamente bio-compatibile e accettata in tutti e per tutto dal nostro corpo.
La grande peculiarità di questo materiale consiste nella perfetta fusione che avviene con l’osso e infatti si parla di osteointegrazione ovvero quando le cellule ossee diventano un tutt’uno con l’impianto
In passato, quando non venivano utilizzati materiali puri come il titanio, era possibile che l’inserimento degli impianti provocasse una reazione di tipo allergico.
Scopri di più: La guida completa agli impianti dentali e all’implantologia.
Si tratta di un metallo molto usato in ambito medico-chirurgico e non è mai stata dimostrata una reazione avversa ad esso.
Dunque il vero rigetto di un impianto in titanio, quale reazione del corpo ad un “qualcosa” di estraneo non esiste.
Tuttavia può accadere di perdere un impianto dentale per vari cause che nella maggior parte dei casi sono riconducibili a negligenza o errori “tecnici” commessi dal chirurgo o dal paziente.
Indice
Sintomi della perdita di un impianto
Se sentiamo dolore e fastidio nella zona dove è stato inserito l’impianto probabilmente c’è qualcosa che non è andato bene.
Infatti se l’intervento è stato eseguito correttamente e se l’impianto è ben posizionato dovremmo tornare a vivere una vita tranquilla e recuperare tutte le facoltà masticatorie.
Se abbiamo messo un impianto dentale da poco dovremmo fare attenzione ai seguenti sintomi:
- Dolore durante la fase di masticazione: dopo un intervento eseguito correttamente non si dovrebbe sentire dolore, se il sintomo persiste è bene fare un controllo dal proprio dentista-
- Un eccessivo sanguinamento delle gengive: perdere sangue dalle gengive potrebbe essere una cosa passeggera ma è sempre bene controllare
- Perdita di stabilità dell’impianto: anche se sentite che l’impianto dentale non è ben saldo in bocca è opportuno fare subito un controllo.
Quali sono le principali cause della perdita di un impianto dentale?
La perdita di un impianto dentale può verificarsi sia a breve termine, ovvero nelle settimane o mesi successivi all’intervento, sia a lungo termine, negli anni successivi. Le cause possono essere molteplici e variano in base al periodo e alle condizioni specifiche del paziente e della procedura.
Cause a breve termine
Nel breve periodo, le principali ragioni che contribuiscono alla perdita di un impianto includono:
- Mancata osteointegrazione: L’impianto non riesce a integrarsi correttamente con l’osso, compromettendo la stabilità necessaria per il successo del trattamento.
- Errori tecnici intra-operatori: Surriscaldamento dell’osso o uso di tecniche chirurgiche inadeguate possono danneggiare il sito implantare.
- Contaminazione della superficie dell’impianto: Il contatto con saliva o strumenti non sterili durante l’intervento può compromettere l’integrazione dell’impianto.
- Errata valutazione dell’osso e del carico: Inserire l’impianto in osso non idoneo o sottoporre l’impianto a carichi eccessivi nelle prime fasi può causarne l’instabilità.
- Micromovimenti dell’impianto: Questi possono verificarsi soprattutto con il carico immediato, dove l’impianto viene sollecitato prima che si sia completamente stabilizzato, favorendo la formazione di tessuto connettivo (fibrointegrazione) invece dell’osso.
Cause legate a infezioni
Un’altra causa comune nel breve termine è l’infezione batterica attorno all’impianto, spesso dovuta a:
- Preparazione inadeguata all’intervento o mancato rispetto delle condizioni di sterilità.
- Errata profilassi antibiotica o antisettica pre e post-operatoria.
- Condotta post-operatoria scorretta da parte del paziente, come il fumo o l’igiene orale trascurata.
Cause a lungo termine
Nel lungo periodo, la perdita di un impianto è frequentemente associata a una condizione nota come perimplantite, un’infezione batterica cronica che colpisce i tessuti di supporto dell’impianto, portando a:
- Riassorbimento osseo progressivo attorno all’impianto.
- Instabilità dentale che, se non trattata, può provocare la perdita completa dell’impianto.
La perimplantite, simile alla parodontite, è diventata sempre più comune negli ultimi anni, ma in alcuni casi può essere trattata con interventi di rigenerazione ossea, salvando l’impianto.
Vuoi sapere di più sugli impianti dentali con poco osso leggi il nostro articolo: Gli impianti dentali senza osso
Quando ci accorgiamo che stiamo per perdere un impianto dentale è bene rivolgersi al proprio dentista di fiducia in quando bisognerà procedere con la rimozione dell’impianto e l’innesto di un nuovo.
Scopri di più sulla rimozione degli impianti dentali.
Si può prevenire la perimplantite?
La perimplantite, una condizione infiammatoria cronica che colpisce i tessuti attorno agli impianti dentali, può essere prevenuta adottando abitudini e comportamenti corretti. Una prevenzione efficace si basa su una combinazione di igiene orale scrupolosa, controlli regolari e uno stile di vita sano.
Un elemento fondamentale per prevenire la perimplantite è mantenere un’eccellente igiene orale domiciliare. Dopo un intervento di implantologia dentale, è essenziale spazzolare accuratamente i denti almeno due volte al giorno e utilizzare strumenti specifici come filo interdentale o scovolini per rimuovere la placca attorno agli impianti. L’igiene orale deve essere integrata con sedute regolari di igiene orale professionale, dove il dentista o l’igienista eseguiranno una detartrasi accurata per eliminare il tartaro e monitorare la salute dei tessuti peri-implantari.
I controlli periodici programmati dal chirurgo implantare sono un altro pilastro della prevenzione. Questi appuntamenti consentono di identificare precocemente eventuali segni di infiammazione o instabilità dell’impianto, permettendo di intervenire tempestivamente. Inoltre, il paziente riceve istruzioni personalizzate e una guida dettagliata su come comportarsi nelle settimane e nei mesi successivi all’intervento, garantendo una corretta gestione degli impianti.
Un aspetto spesso sottovalutato è l’impatto negativo del fumo. Il tabagismo non solo aumenta il rischio di infezioni nel cavo orale, ma accelera anche i processi infiammatori e riduce la capacità del corpo di guarire. Limitare o eliminare il fumo è quindi essenziale per preservare la salute degli impianti.
La scelta di materiali e tecnologie di alta qualità può contribuire ulteriormente alla prevenzione della perimplantite. Alcune aziende, come Straumann, offrono impianti realizzati con leghe avanzate come la lega Roxolid, composta da titanio e zirconio. Questi materiali sono più resistenti e duraturi, riducendo il rischio di frattura degli impianti e consentendo l’utilizzo di impianti più sottili, anche in presenza di quantità limitate di osso.
Seguendo con attenzione le indicazioni del chirurgo, mantenendo un’igiene orale eccellente e adottando comportamenti sani, è possibile ridurre significativamente il rischio di perimplantite e garantire la longevità degli impianti dentali.
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Prevenzione della perdita di un impianto
Per ridurre il rischio di insuccesso, è fondamentale:
- Seguire una corretta igiene orale quotidiana.
- Effettuare visite periodiche dal dentista per monitorare la salute degli impianti.
- Evitare il fumo e mantenere uno stile di vita sano.
Nei pazienti che rispettano queste linee guida, la percentuale di insuccesso degli impianti dentali è molto bassa, stimata intorno al 2-3% nei primi 5 anni. Un intervento ben pianificato e gestito, unito alla collaborazione del paziente, rappresenta la chiave per garantire il successo a lungo termine degli impianti dentali.
Come posso accorgermi se sto perdendo l’impianto?
La perdita di un impianto dentale può verificarsi in diverse fasi, sia nei giorni immediatamente successivi all’intervento che negli anni successivi. Riconoscere tempestivamente i segni di un problema è fondamentale per intervenire e preservare la salute orale.
Nei giorni immediatamente successivi all’intervento, segnali come dolore intenso, gonfiore persistente o sanguinamento anomalo potrebbero indicare complicazioni. In questi casi, è importante contattare subito il chirurgo implantare per una valutazione. Durante la fase di guarigione, eventuali micromovimenti dell’impianto possono interferire con il processo di osteointegrazione, compromettendo la stabilità dell’impianto.
Al momento della presa dell’impronta o della protesizzazione dell’impianto, la mobilità o il disagio potrebbero segnalare un problema. Con le moderne superfici implantari, come le SLA o le avanzate SLActive di Straumann, i tempi di guarigione sono ridotti: 1,5 mesi per l’arcata inferiore e 3 mesi per quella superiore. Tuttavia, anche in questa fase, un attento monitoraggio è essenziale.
Negli anni successivi, la perimplantite è una delle cause più comuni di perdita di un impianto. Si manifesta con sintomi quali:
- Mobilità dell’impianto, che indica un mancato ancoraggio osseo.
- Dolore, gonfiore e sanguinamento spontaneo nella zona interessata.
- Sapore metallico durante la salivazione.
In presenza di questi segnali, è fondamentale rivolgersi a un implantologo o parodontologo esperto per eseguire una visita approfondita e un’indagine radiografica. In caso di mobilità, l’impianto andrà generalmente rimosso, ma è importante valutare se la mobilità sia dovuta a una semplice decementazione della corona o allo svitamento del moncone protesico, situazioni che non necessariamente indicano un fallimento implantare.
Qualora si renda necessaria la rimozione di un impianto, è importante eseguire contestualmente manovre di rigenerazione ossea avanzata. Questo processo permette di preservare la qualità dell’osso e consente l’inserimento di un nuovo impianto, una volta completata la guarigione.
Per prevenire problemi e rilevare eventuali complicanze, è indispensabile mantenere una scrupolosa igiene orale professionale e rispettare i controlli clinici e radiografici pianificati dopo l’intervento. Un monitoraggio costante è la chiave per garantire la salute e la durata degli impianti dentali
Quando dura un impianto dentale
La durata di un impianto dentale varia in base a diversi fattori, come la qualità dell’intervento, la cura del paziente e le sue condizioni di salute orale. Anche se un intervento è eseguito perfettamente, un impianto non è eterno. La sua vita media è stimata tra i 10 e i 15 anni per oltre il 95% dei casi, ma con una manutenzione adeguata e attenzioni specifiche può durare anche molto più a lungo.
Per prolungare la durata di un impianto dentale, è fondamentale adottare una igiene orale domiciliare accurata. Spazzolare i denti almeno due volte al giorno, utilizzare filo interdentale e scovolini e fare uso di collutori antisettici sono pratiche essenziali. A queste va affiancata una pulizia professionale periodica per rimuovere placca e tartaro, che tendono a depositarsi attorno agli impianti e possono causare problemi come la perimplantite.
Visite di controllo regolari dal dentista permettono di monitorare lo stato dell’impianto e di intervenire tempestivamente in caso di necessità. Nonostante tutte queste precauzioni, può accadere che un impianto presenti instabilità o richieda la rimozione anticipata. Tra le cause più comuni troviamo la perimplantite, una condizione infiammatoria che compromette il tessuto osseo di supporto, la rottura dell’impianto, spesso dovuta a carichi eccessivi, il mal posizionamento e la mancata osteointegrazione, in cui l’impianto non si integra correttamente con l’osso.
In alcuni casi, il paziente stesso potrebbe richiedere la rimozione dell’impianto per ragioni personali. In queste situazioni, il dentista è tenuto a spiegare i rischi e le conseguenze di tale decisione, aiutando il paziente a prendere una decisione informata. La durata di un impianto dipende quindi non solo dalla qualità del trattamento, ma anche dall’impegno del paziente nel seguire le indicazioni del dentista e nel prendersi cura della propria salute orale
Costo impianto dentale
Il costo di un impianto dentale varia in base a molti fattori come il tipo di intervento chirurgico, la tipologia di materiali utilizzati, lo studio dentistico scelto ecc.
Ovviamente per non avere problemi con l’impianto è bene utilizzare solo materiali di prima scelta è affidarsi a un dentista esperto.
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Cosa fare se sto per perdere l’impianto?
Se si sospetta uno dei sintomi sopracitati la prima cosa da fare è rivolgersi al proprio dentista in modo che possa guidarvi nella risoluzione del problema.
Il dentista dopo aver disinfettato l’area si occuperà di visionare lo stato dell’impianto attraverso una radiografia e verificherà la presenza di una possibile perimplantite.
Vuoi approfondire: Cos’è la perimplantite
Nei casi in cui la perimplantite viene diagnosticata in tempo è possibile curarla attraverso un’accurata igiene orale.
Se invece la perimplantite ha attaccato l’osso il dentista dovrò eseguire un nuovo intervento chirurgico.
La raccomandazione fondamentale è quella di non trascurare l’igiene orale professionale e di rispettare i controlli clinici e radiografici ritenuti necessari dal medico, dopo l’intervento.
Vuoi sapere com’è una corretta orale quotidiana? Leggi il nostro articolo: perchè lavarsi i denti 3 volte al giorno.
A chi rivolgersi se sto per perdere un impianto
Se temi di stare per perdere un impianto dentale, è essenziale affidarti a professionisti esperti in implantologia e parodontologia per affrontare il problema con tempestività ed efficacia. Presso lo Studio Dentistico Ireos Dental, il Dottor Giuseppe Genzano è un punto di riferimento per il trattamento di complicanze implantari, garantendo soluzioni personalizzate e trattamenti avanzati per salvaguardare la tua salute orale.
Il Dottor Giuseppe Genzano, con anni di esperienza nel campo dell’implantologia, offre un approccio mirato e attento per ogni paziente, utilizzando tecnologie di ultima generazione per diagnosticare e risolvere i problemi legati agli impianti dentali, inclusi casi complessi come la perimplantite o la mancata osteointegrazione.
Perché scegliere Ireos Dental se stai per perdere un impianto?
- Diagnosi precisa: Ogni caso viene valutato con strumenti all’avanguardia, come la Tomografia Computerizzata Cone Beam, che consente di analizzare in dettaglio l’osso e i tessuti circostanti per identificare la causa della problematica.
- Trattamenti innovativi: Utilizziamo tecniche rigenerative avanzate, come la rigenerazione ossea guidata, per preservare l’osso e ripristinare le condizioni necessarie per mantenere o sostituire l’impianto.
- Soluzioni personalizzate: Ogni paziente riceve un piano di trattamento su misura, che tiene conto delle sue condizioni specifiche, delle sue esigenze e delle migliori opzioni disponibili per il suo caso.
- Competenza e sicurezza: Il Dottor Genzano è un professionista riconosciuto per la sua capacità di affrontare situazioni complesse, riducendo al minimo il disagio e ottimizzando i risultati.
Se l’impianto è compromesso, il nostro team ti guiderà verso la soluzione più adatta, che può includere la rigenerazione dell’osso per inserire un nuovo impianto o interventi per risolvere le cause che hanno portato alla compromissione.
Affidati con fiducia alla competenza del Dottor Giuseppe Genzano e al team di Ireos Dental. Siamo qui per aiutarti a preservare il tuo sorriso e la tua salute orale. Per maggiori informazioni o per prenotare una visita, contattaci al numero +39 370 36 55 374 o invia un’email a info@clinicaireos.com. Siamo aperti dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 20:00, pronti ad assisterti con professionalità e dedizione.
Medico Chirurgo e Odontoiatra si è laureato all’università di Firenze. Iscritto all’ordine dei medici di Firenze con iscrizione nr. FI-167 si occupa nella pratica clinica di implantologia e ortodonzia digitale.