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Pubblicato: domenica 05.07.2020.
Ultimo aggiornamento: domenica 01.11.2020

Perché e come rimuovere un impianto dentale o sostituirlo

Per chi ha perso uno o più denti gli impianti dentali sono una delle migliori soluzioni per ripristinare un bel sorriso e curare eventuali problemi di masticazione.

Capita tuttavia che un impianto dentale vada rimosso e sostituito con uno nuovo.

Molto spesso chi vorrebbe ricorrere all’implantologia dentale ha il timore di quello che viene definito rigetto dell’impianto dentale ovvero che il corpo non accetti la presenza dell’impianto e appunto lo rigetti.

Anche se ci sono delle possibilità di un rigetto dell’impianto questa paura è praticamente infondata in quando di per se gli impianti dentali sono fatti di un materiale perfettamente biocompatibile.

Cosa sono gli impianti dentali

Sono dei dispositivi protesici fissi composti da una radice artificiale che viene fissata nella mascella o nella mandibola e da più denti artificiali.

Gli impianti dentali vengono utilizzati per ripristinare la dentatura delle due arcate quella inferiore e quella superiore.

Gli impianti dentali vengono innestati attraverso un vero e proprio intervento chirugico.

Il principale obiettivo di queste protesi è quello di restituire la corretta dentatura al paziente, ripristinare il sorriso e risolvere tutti i problemi legati alla masticazione dovuti alla perdita di uno o più denti.

Per i pazienti che soffrono di edentulia (perdita totale o parziale dei denti) gli impianti dentali costituiscono la migliore soluzione.

Non avere i denti può portare anche altre complicazioni come problemi durante la fase digestiva, infatti ci teniamo a ricordare che la prima digestione avviene in bocca durante la fase di masticazione.

Ingerire porzioni di cibo non correttamente masticate e sminuzzate comporta quindi altri problemi.

Perché sottoporsi a un intervento di implantologia

Come detto tante volte il sorriso è uno degli accessori più belli che le persone possano indossare.

Una sorta di biglietto da visita per socializzare e presentarsi alle altre persone.

Anche per questo motivo quando ci mancano uno o più denti ci sentiamo a disagio e tendiamo a coprirci la bocca quando sorridiamo.

Sicuramente il fattore estetico è determinante nella scelta di ricorrere all’implantologia dentale.

Oltre a questo motivo sicuramente ci sono legati tutti gli altri fattori dovuti alla masticazione, alle malocclusioni e a tutti quei problemi che possono insorgere se vengono a mancare uno o più denti.

I motivi per rimuovere un impianto

➡ Scopri di più sull’ Implantologia dentale

il dentista mentre rimuove un impianto dentale

 

Rimozione dell’impianto a causa di un frattura

La frattura o la rottura di un impianto dentale è una cosa molto rara registrata in pochissimi casi.

Gli impianti dentali sono costituiti da materiali molto resistenti come la lega di titanio e zirconia.

Le cause della rottura di un impianto dentale

Tra le maggiori cause che possono portare un impianto a rompersi troviamo:

  • un eccessivo carico delle forze masticatorie
  • lo svitamento dell’impianto dentale
  • errato inserimento e cattiva pianificazione dell’intervento

Quando un impianto dentale si rompe è necessario rimuoverlo sostituirlo con uno nuovo.

Non c’è osteointegrazione fra osso e impianto

L’osteointegrazione consiste nella perfetta unione tra l’osso del paziente e l’impianto dentale artificiale.

Per essere perfetta i movimenti tra l’osso e l’impianto non devono essere maggiori di 100 micron.

Quando il processo di osteointegrazione non avviene si parla di fallimento degli impianti dentali.

Questo può avvenire per vari motivi come ad esempio l’utilizzo di materiali di scarsa qualità o per la negligenza o l’errore del chirurgo che effettua l’operazione.

Quando dobbiamo effettuare un intervento di implantologia dentale è oppurtuno rivolgersi a una struttura qualificata dove trovare dentisti implantologi esperti, materiali di altà qualità, strumenti innovativi e opportunamente sterilizzati.

Quando la osteointerazione non avviene è necessario rimuovere l’impianto e eseguire nuovamente la procedura.

Il processo di osteointegrazione, cos’è e come avviene

Quando si parla di impianti dentali è inevitabile parlare di osteointegrazione.

Ma cos’è l’osteointegrazione?

Vediamolo insieme in parole povere.

L’osteointegrazione è quel processo che porta un impianto dentale a fissarsi nell’osso.

Appena inseriamo un impianto dentale nell’osso infatti, osso e impianto sono tenuti insieme esclusivamente da forze di tipo meccanico poiché un impianto regge esclusivamente grazie alla propria conformazione e al fatto che il foro dove verrà posizionato l’impianto viene realizzato leggermente più piccolo rispetto al diametro dell’impianto che inseriremo.

Dato però che l’osso è a tutti gli effetti un tessuto vitale, nel corso del tempo questo si unisce in maniera molto intima alla superficie dell’impianto determinando il bloccaggio dell’impianto in titanio nell’osso.

Questo processo si chiama appunto osteointegrazione.

L’unione di impianto dentale e osso diventa talmente intima e precisa che, una volta avvenuto il processo di osteointegrazione non è più possibile svitare l’impianto dalla propria sede.

Ma perchè avviene l’osteointegrazione?

Per capire perché avviene il processo di osteointegrazione dobbiamo osservare più da vicino la superficie di un impianto dentale.

La superficie di un impianto dentale infatti è tempestata di micro-cavità del diametro di 30 micron.

Queste superfici appositamente “preparate” vengono create per accogliere al loro interno gli osteociti, le cellule che costituiscono le nostre ossa.

Grazie a questa accortezza gli osteociti sono in grado di stabilirsi sulla superficie di un impianto dentale bloccandolo di fatto all’osso, e permettendoci così di poterlo sfruttare come pilastro per poter realizzare una protesi fissa su impianti.

I tempi di osteointegrazione per un impianto dentale variano da soggetto a soggetto e richiedono in genere dai 60 ai 90 giorni.

Fonti:

Ogle OE. Implant surface material, design, and osseointegration. Dent Clin North Am. 2015;59(2):505-520. doi:10.1016/j.cden.2014.12.003

Guglielmotti MB, Olmedo DG, Cabrini RL. Research on implants and osseointegration. Periodontol 2000. 2019;79(1):178-189. doi:10.1111/prd.12254

Lee JWY, Bance ML. Physiology of Osseointegration. Otolaryngol Clin North Am. 2019;52(2):231-242. doi:10.1016/j.otc.2018.11.004

Cos’è la Perimplantite

La perimplantite è una infezione batterica che affligge gli impianti dentali.

Questa patologia se trascurata può portare anche alla perdita di un impianto dentale, infatti questa infezione può portare a una parodontite, e come conseguenza alla perdita dei denti e dell’impianto dentale.

Dopo avere messo un impianto dentale è opportuno eseguire dei controlli periodici dal proprio dentista cosi da poter effettuare delle sedute di igiene dentale professionale  nel caso in cui venga scoperta una fase iniziale di preimplantite.

Nel caso in cui la preimplantite non venga diagnosticata in tempo bisognerà procedere alla rimozione dell’impianto, eliminare l’infezione e successivamente inserire un nuovo impianto dentale.

La cosa più importante da fare per non incorrere nel rischio di perimplantite e di conseguenza incorrere nella necessità di doversi sottoporsi ad interventi chirurgici di rigenerazione ossea o addirittura di rimozione di impianti è quella di sottoporsi con cadenza semestrale a una seduta di igiene professionale.

➡ Vuoi approfondire: Che cos’è la Perimplantite?

Come si rimuove un impianto dentale

Ci sono moltissime persone che hanno paura o sono intimoriti dal ricorrere all’implantologia dentale nonostante sia una  branca dell’odontoiatria oramai assodata con procedure praticamente standardizzate.

Anche l’estrazione dell’impianto dentale è una pratica standard dell’implantologia e non vi deve assolutamente spaventare.

Se anche tu rientri fra queste persone puoi dare uno sguardo al nostro articolo: impianto dentale preoccupazioni e falsi miti

La rimozione di un impianto dentale è comunque da eseguire con le dovute accortezze visto che bisogna intervenire direttamente sull’osso e lavorare sulla osteointegrazione.

La delicatezza dell’intervento riguarda proprio il legame che si viene a creare fra osso e impianto dentale, infatti questi legame è molto più forte del legame dente-osso e esercitando una forza eccessiva si rischierebbe di fratturare l’osso senza staccare l’impianto.

Tutto questo è la reale dimostrazione della difficoltà nell’estrazione di un impianto.

Sostituire un impianto dentale vecchio

Come abbiamo già detto all’inizio dell’articolo l’impianto dentale ci permette non solo di riacquistare le naturali funzioni masticatoria della bocca ma anche un bel sorriso a seguito di una caduta di uno o più elementi dentari.

Tuttavia può capitare che per i diversi fattori analizzati in precedenza l’impianto dentale debba essere rimosso o sostituito.

Per poter procedere alla sostituzione di un impianto dentale è necessario controllare che la quantità di osso disponibile consenta l’intervento in caso contrario sarà necessario effettuare prima delle operazioni di ricostruzione ossea.

Ricostruzione dell’osso

Capita avvolte che non si possa ricorrere all’inserimento di un impianto dentale il quanto lo spessore dell’osso non è sufficiente a sostenere l’impianto; oppure può capitare che gli impianti inseriti perdano la loro stabilità a causa di un eccessivo consumo dell’osso esistente.

In questi casi un intervento di innesto osseo può essere una soluzione.

La r​igenerazione ossea​ può avvenire grazie all’innesto di osso bovino sprovvisto di componente organica, totalmente biocompatibile o tramite l’inneso di osso prelevato direttamente dal paziente.

Si tratta di un materiale da inserire sotto una membrana naturale (periostio) o sintetica; questa procedura consente di preservare lo spazio per la crescita ossea prima di procedere al posizionamento di un impianto dentale.