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Pubblicato: martedì 27.08.2024.

Che cos’è la Perimplantite?

perimplantite

La perimplantite è una grave infezione causata da batteri che attacca gli impianti dentali. Questa condizione può avere conseguenze molto serie, fino a provocare la perdita dell’impianto stesso se non trattata in modo tempestivo. Spesso si sente parlare di rigetto di un impianto dentale, ma è importante chiarire che il rigetto di un impianto non esiste. Le complicazioni che possono insorgere sono dovute principalmente a infezioni batteriche o a una scarsa igiene orale.

La perimplantite può manifestarsi sia subito dopo l’inserimento dell’impianto, sia a distanza di tempo, spesso a causa di una cura inadeguata dell’igiene orale. Questa infezione è particolarmente insidiosa perché può progredire lentamente, compromettendo l’osteointegrazione, ovvero il processo biologico attraverso cui l’impianto dentale si unisce all’osso mascellare o mandibolare.

L’implantologia dentale è la branca dell’odontoiatria che si occupa dell’inserimento di impianti dentali in titanio, utilizzati come “radici artificiali” su cui vengono fissate le protesi dentarie fisse. Sebbene l’implantologia abbia un elevato tasso di successo, la perimplantite rappresenta una delle complicazioni più temute, poiché può compromettere l’intero trattamento.

In questo articolo assieme all Dott. Giuseppe Genzano, esperto dentista presso la Clinica Ireos, vediamo nel dettaglio come risconoscere la perimplantite, come curarla e come prevenirla

Come riconoscere la perimplantite: i sintomi

Riconoscere i sintomi della perimplantite è essenziale per prevenire complicazioni più serie.

I Sintomi della Perimplantite

  • Gonfiore delle gengive: Una delle prime manifestazioni della perimplantite è il gonfiore delle gengive attorno all’impianto. Questo sintomo è spesso accompagnato da dolore e sensibilità nella zona interessata.
  • Sanguinamento gengivale: Un segno evidente di infiammazione è il sanguinamento delle gengive, specialmente durante lo spazzolamento o l’uso del filo interdentale. Questo sintomo indica che i tessuti molli attorno all’impianto sono stati compromessi.
  • Ritiro gengivale: Con il progredire della perimplantite, le gengive possono iniziare a ritirarsi, esponendo il colletto dell’impianto. Questo ritiro gengivale non solo compromette l’estetica del sorriso, ma può anche facilitare l’accumulo di placca e cibo, aggravando l’infezione.
  • Formazione di tasche parodontali: Le tasche o sacche che si formano attorno all’impianto sono uno dei segni distintivi della perimplantite. Queste tasche accumulano placca e batteri, rendendo difficile la loro rimozione con le normali pratiche di igiene orale. Le tasche parodontali possono superare la profondità di 0,5 mm, rendendo necessaria una pulizia professionale.
  • Perdita di osso attorno all’impianto: In uno stadio avanzato, l’infezione si estende all’osso mascellare o mandibolare, causando una perdita di sostegno per l’impianto. A questo punto, l’impianto diventa instabile e può richiedere la rimozione.
  • Sensibilità e dolore: Durante la masticazione o anche a riposo, l’area attorno all’impianto può diventare molto sensibile e dolorosa. Questo è un chiaro segnale che l’infezione sta progredendo e richiede un intervento immediato.

Se si riscontrano uno o più dei sintomi sopra elencati, è fondamentale consultare il proprio dentista il prima possibile. Un esame accurato, eventualmente supportato da una visita gnatologica, può identificare l’entità dell’infezione e stabilire il trattamento più adeguato.

Cos’è un impianto dentale?

Un impianto dentale è costituito da una piccolissima vite in titanio biocompatibile progettata per sostituire la radice naturale dei denti

Questa vite viene fissata tramite un intervento chirurgico all’osso laddove prima c’era la radice naturale.

Gli impianti dentali sono composti da una lega in titanio biocompatibile, l’abutment che permette la connessione tra la vite e la protesi e infine dalla protesi dentaria.

Gli impianti dentali riescono a integrarsi alla perfezione con l’osso e diventano di conseguenza un ottimo ancoraggio per il dente artficiale.

➡ Vuoi approfondire : La guida completa agli impianti dentali e all’implantologia

La Perimplantite dopo un impianto dentale

perimplantite impianto dentale

Se la perimplantite si manifesta subito dopo l’inserimento dell’impianto dentale può essere un indice di negligenza da parte del dentista.

Infatti quanto questo accade le cause sono da ricercarsi nei procedimenti effettuati dal dentista che ha eseguito l’operazione e che probabilmente non ha preso tutte le precauzioni di igiene dentale e di sterilizzazione.

Il primo pensiero va agli strumenti utilizzati, ma anche elementari accorgimenti, come l’utilizzo di un paio di guanti sterilizzati, sono fondamentali.

Ci troviamo di fronte ad una perimplantite precoce, essendo talmente poco il tempo trascorso dall’operazione, infatti, in questo caso, ​l’osteointegrazione ​non è ancora avvenuta, ovvero non si è ancora verificata la “saldatura” tra l’osso e i perni in titanio dell’impianto.

Scarsa igiene orale: una delle possibili cause

Come abbiamo già accennato la perimplantite può palesarsi anche nei mesi successivi all’intervento.

Questo è molto spesso dovuto a una scarsa igiene orale o ai mancati controlli periodici dal proprio dentista.
In questo caso, l’impianto dentale viene attaccato dai batteri, quando quest’ultimo è già posizionato.

I sintomi della perimplantite sono ben visibili fin da subito e vanno a colpire sia i tessuti.

Vuoi sapere come tenere una corretta igiene orale?

Leggi il nostro articolo: Pulizia dentale – Igiene orale: come e quando farla

Il primo sintomo: il ritiro delle gengive

Le gengive adiacenti alla protesi fissa iniziano a ritirarsi, i colletti si scoprono ed è in questo momento in cui si formano delle sacche (o tasche) pericolose relativamente alla diffusione di un’eventuale infezione batterica.

In queste tasche si depositano placca e cibo difficilmente rimovibili.

L’unico modo per eliminare è effettuare una seduta di igiene orale professionale dal dentista in quanto queste tasche sono profonde anche più di 0,5 mm e lo spazzolino, come il filo interdentale, non riescono ad arrivare a quella profondità.

Seconda conseguenza, infezione all’osso dentale

Se l’infezione è tale da raggiungere l’osso, questo non è più in grado di sostenere l’impianto.

Sarà quindi inevitabile la rimozione dell’impianto.

➡ Vuoi approfondire : Rimuovere un impianto dentale o sostituirlo

I batteri alla base di una ​perimplantite ​sono gli stessi di quelli di una ​parodontite​ che attacca i denti naturali.

Se il paziente presenta tale patologia in essere, il dentista non dovrà inserire alcun impianto, in quanto i batteri di un dente potrebbero facilmente intaccare l’impianto.

Perimplantite e Parodontite

Capire se vi sia presenza o meno di ​parodontite, con conseguente rischio di ​perimplantite​, è molto importante.

Sarà necessario decontaminare il cavo orale, tramite dentista e cura antibiotica a casa.

Una volta estratto l’impianto, attendere la guarigione dell’infezione, per poi procedere all’applicazione di uno nuovo.

Andrà verificata la qualità e la consistenza dell’osso mandibolare e mascellare.

In caso di insufficienza di quest’ultimo, si farà ricorso ad un ​trapianto osseo​, per garantire nuovamente un sostegno al nuovo impianto dentale.

➡ Vuoi approfondire : Impianti dentali senza osso: innesto osseo e impianti  zigomatici

Come si cura la perimplantite

La cura della perimplantite richiede un intervento tempestivo e mirato. Le terapie dipendono dallo stadio della malattia, e riconoscere i sintomi precocemente è importante per evitare complicazioni e trattamenti più invasivi. Vediamo le diverse opzioni di cura, sottolineando l’importanza di una buona igiene orale e di trattamenti professionali.

Mantenere una buona igiene orale è fondamentale per prevenire e trattare la perimplantite. Dopo l’inserimento dell’impianto, è essenziale usare regolarmente spazzolino, dentifricio e filo interdentale per mantenere i tessuti sani. Anche se i tessuti sono già compromessi, l’intervento di un igienista dentale può aiutare a rimuovere i batteri responsabili dell’infezione, riducendo il rischio di peggioramento.

Se le tasche parodontali attorno all’impianto hanno una profondità inferiore a 3 mm, il trattamento può essere eseguito senza rimuovere la corona dentaria e senza interventi sulle gengive. In questa fase, l’igienista dentale lavora per ridurre la quantità di batteri attraverso la pulizia e la decontaminazione dell’area. Oggi si utilizzano tecniche moderne come il laser, spesso guidato da un computer, e spazzolini speciali che permettono una pulizia più approfondita. In alcuni casi, può essere necessario un trattamento antibiotico per eliminare completamente i batteri.

Se le tasche parodontali sono più profonde di 3 mm, è necessario un trattamento più complesso. In questi casi, la corona protesica viene rimossa per accedere alla zona infetta. Una volta rimossa, si esegue una chirurgia ossea per rimuovere il tessuto infetto e pulire l’area. Questo intervento è delicato e richiede l’esperienza di un dentista di fiducia.

Se l’infezione è molto avanzata e gli altri trattamenti non hanno successo, può essere necessario rimuovere l’impianto. Dopo la rimozione, viene inserita una vite tappo per aiutare la guarigione della zona. Questo aiuta a rigenerare i tessuti e a prevenire nuove infezioni.

Come pervenire la perimplantite

La prevenzione della perimplantite è fondamentale per garantire la lunga durata e la salute degli impianti dentali. Seguendo alcuni semplici ma essenziali consigli, è possibile ridurre significativamente il rischio di sviluppare questa fastidiosa infezione. Ecco come mantenere i tuoi impianti in ottime condizioni e prevenire la perimplantite.

  • Scelta corretta del tipo di impianto: Lal scelta dell’impianto giusto è essenziale per ridurre il rischio di perimplantite. Non esiste un impianto universale adatto a tutti; il dentista deve valutare attentamente le caratteristiche del paziente utilizzando immagini radiografiche precise per selezionare l’impianto più adatto.
  • Igiene orale accurata: un’igiene orale adeguata è fondamentale sia prima che dopo l’inserimento dell’impianto. Spazzolare i denti correttamente, in direzione verticale dalla gengiva verso il dente, e sottoporsi a sedute di igiene orale professionale una o due volte all’anno, aiuta a prevenire la perimplantite. Chi ha sofferto di parodontite dovrebbe fare controlli più frequenti, ogni 3-4 mesi.
  • Controllo delle patologie sistemiche: Mmlattie sistemiche come il diabete sono strettamente legate allo sviluppo di malattie parodontali e perimplantite. È fondamentale mantenere queste malattie sotto controllo tramite un trattamento farmacologico appropriato per proteggere la salute degli impianti dentali.
  • Alimentazione corretta: una dieta equilibrata è importante per prevenire la perimplantite. Ridurre il consumo di zuccheri semplici, presenti in caramelle, dolci e bevande zuccherate, è essenziale. Se si consumano questi alimenti, è cruciale lavarsi i denti in modo accurato per prevenire la proliferazione batterica.
  • Controlli periodici dal dentista: effettuare controlli periodici è un metodo efficace per monitorare la salute degli impianti dentali. Il dentista può individuare tempestivamente eventuali segni di perimplantite e intervenire prima che la situazione peggiori, mantenendo gli impianti in perfetta salute.