Tutti sappiamo quanto la salute dei denti sia importante per il proprio benessere.
In ogni articolo scritto, o quasi, abbiamo sempre sottolineato quanto il nostro sorriso sia un elemento elemento fondamentale per la salute mentale e fisica del nostro corpo; un bel sorriso è il primo biglietto da visita che ci permette di entrare in contatto e socializzare.
Proprio per questo motivo, e non solo, l’instabilità di un dente comporta disagio e preoccupazione.
Quando uno o più denti si muovono ci troviamo innanzitutto nella condizione di avere una masticazione limitata, che ci mette nella condizione di limitare il consumo di cibi e bevande, e in secondo luogo ci preoccupiamo temendo che il continuo movimento del un dente sia il presagio della sua imminente caduta.
I denti normalmente dovrebbero essere immobili e stabili o comunque dovrebbero presentare una mobilità minima fisiologiche che serve per “ammortizzare” i carichi funzionali della masticazione.
Quando ci troviamo con denti che si muovono in modo eccessivo la prima cosa da fare è rivolgersi al proprio dentista di fiducia per diagnosticare in modo tempestivo le cause e risolvere il problema prima di trovarsi a spiacevoli sorprese.
Ci teniamo a ricordare che la prevenzione è il miglior modo di prendersi cura dei propri denti e della propria salute: eseguite delle visite periodiche da vostro dentista almeno ogni 6 mesi per stare tranquilli e mantenere denti sani e forti.
Dietro alla mobilità dei denti potrebbero nascondersi diverse problematiche che affronteremo in questo articolo.
Indice
Cosa rende i denti stabili
E’ il parodonto a garantire la stabilità dei denti, i quali in condizioni normali sono saldi nel loro alveolo, ovvero la struttura che comprende le gengive e l’osso alveolare, composto da molteplici legamenti; tutte queste strutture sono unite dal cemento radicolare e insieme collaborano a tenere fisso il dente.
Il perenne movimento di un dente instabile è indice di qualcosa che non va nella gengiva e nelle sue strutture.
Denti che si muovono: cause
Le cause della mobilità dei denti possono essere molteplici ma c’è da specificare che il dente che si muove è un sintomo di una patologia e non il contrario.
Nuovamente ci teniamo mettere in guardia chi sta leggendo: se i vostri denti si muovono recatevi immediatamente dal vostro dentista.
Parodontite
Tra le prime cause della mobilità dei denti troviamo la parodontite, ovvero un’infiammazione del parodonto. Tale patologia provoca un progressivo distacco delle gengive dai denti, con conseguente movimento anomalo di quest’ultimi. Se trascurata può comportare la perdita di uno o più elementi dentali e si parla di edentulia parziale o edentulia totale.
Le persone che soffrono di gengiviti croniche sono più propense a sviluppare forme di parodontiti talvolta anche gravi che causano il distacco dei denti dalle gengive stesse, restando così scoperte le tasche parodontali; questa condizione agevola l’insorgere di eventuali infezioni in quanto nelle zone di distacco si depositano facilmente i batteri provenienti dai residui di cibo che vanno a danneggiare la salute di gengive e denti.
Nello specifico i batteri possono provocare una riduzione dell’osso che va a minare la stabilità dei denti.
In questo caso la soluzione può essere un intervento parodontale che consenta di eliminare l’infezione.
Malocclusione dentale
Le malocclusioni dentali sono delle malformazioni che inducono uno sforzo eccessivo sull’apparato dentale apportando danni al parodonto e minando la stabilità dei nostri denti.
A quel punto le tasche parodontali, come descritto in caso di paradontite, diventano un comodo alloggio per i batteri che causando un ulteriore perdita del sostegno dei denti.
Ascesso dentale o gengivale
Tra le altre le cause di un dente che si muove troviamo l’ascesso dentale che porta con se sintomi come rigonfiamento, infiammazione e dolore.
L’ ascesso dentale indica la presenza di un’infezione acuta la quale può essere stata indotta da una carie o da delle lesioni gravi che interessano l’osso alveolare, la gengiva e il parodonto.
Tra i sintomi di questa casistica troviamo:
- dolore
- gengive gonfie e spesso piene di pus
- movimento dei denti
La soluzione in questo caso potrebbe essere una terapia Laser affiancata dal supporto di antibiotici per debellare l’infezione seguita da una cosa adeguata che consenta di ripristinare la stabilità del dente.
Burxismo
Ovviamente non dovete spaventarvi o improvvisarvi dottori cercando online le cause della vostra mobilità dentale ma rivolgervi a uno specialista che vi indichi quali sono le cause altrimenti rischiate di impressionarvi quando magari il problema è un altro.
Infatti la mobilità dentale non è sempre un sintomo di una malattia parodontale ma può essere provocata anche da altri disturbi come il bruxismo.
Il burxismo è una patologia che consiste nel continuo e inconscio sfregamento dei denti durante le ore notturne: digrignare i denti.
A lungo andare questa patologia comporta una perdita dello smalto dentale e un indebolimento dei denti che possono cominciare a muoversi a causa di una perdita di stabilità.
In questo caso è necessario lavorare sulla risoluzione del disturbo ad esempio portando un bite durante la notte che protegga i denti dalle eccessive sollecitazioni.
Si raccomanda di non trascurare un dente instabile, la presenza di uno o più denti instabili non è una situazione da sottovalutare: non solo viene limitato il normale svolgimento delle attività quotidiane, ma si corre il rischio di perdere i denti coinvolti, con il progressivo peggioramento della situazione.
Misurare i denti che si muovono
Misurare il tipo di oscillazione dei denti permette di capire se è in atto una patologia e per farlo ci si affida lla Scala di Miller che specifica il livello di mobilità dentale in gradi.
- Grado 0: oscillazione 0,2 mm vuol dire che i denti sono sani e si muovono in modo naturale.
- Grado 1: oscillazione di 0,2-1 mm significa che la mobilità dentale è leggera in avanti e indietro.
- Grado 2: oscillazione 1-2 mm si presenta un movimento dei denti innaturale.
- Grado 3: oscillazione oltre i 3-4 mm quando il dente si muove in senso vestibolo-linguale e mesio-distale oltre che in verticale. Questo è il grado più grave ed indica che il parodonto si sta deteriorando.
Il 3° grado della Scala di Miller è un chiaro segnale che i denti hanno perso la loro naturale stabilità e la causa è da ricercare nel deterioramento del parodonto.
Rinforzare un dente che si muove
La cosa migliore da fare per mantenere denti sani, forti e stabili rimane la prevenzione e un igiene orale quotidiana costante e precisa.
Come abbiamo sempre detto è opportuno lavarsi i denti ogni giorno dopo ogni singolo pasto.
Se vuoi approfondire: Quante volte al giorno dobbiamo lavare i denti? E’ corretto 3 volte al giorno
Si consigliano visite regolari dal proprio dentista e un igiene orale professionale almeno ogni sei mesi.
Tecniche per rinforzare i denti che si muovono
- Tecnica del curettage: chiamata anche levigatura delle radici, ha lo scopo di rimuovere le parti “morte” di cemento radicolare, attraverso un’accurata pulizia delle gengive e delle tasche parodontali. Questa metodica ha inoltre il grande vantaggio di eliminare la gran parte dei batteri presenti nelle tasche gengivali, che sono tra i primi responsabili del movimento dentale.
- terapia parodontale conservativa: una pulizia molto approfondita che interessa particolarmente le tasche sottogengivali e viene eseguita grazie all’ausilio di un laser che “sterilizza” l’interno della tasca dentale.
- splintaggio:ha lo scopo di sostenere il dente instabile grazie ad una legatura in fibra di vetro e composito ad altri denti vicini.
Medico Chirurgo e Odontoiatra si è laureato all’università di Firenze. Iscritto all’ordine dei medici di Firenze con iscrizione nr. FI-167 si occupa nella pratica clinica di implantologia e ortodonzia digitale.