L’ortodonzia linguale è l’ultima frontiera della medicina orale.
L’apparecchio che viene utilizzato per questo speciale tipo di trattamento ha riscontrato un enorme successo in pazienti di tutte le età perché è il primo realmente e totalmente invisibile, in grado di allineare i denti senza utilizzare strumenti evidenti.
Questa tecnica ortodontica non è altro che l’applicazione dei brackets sulla superficie linguale interna dei denti e non sulla parte vestibolare, come invece risulta nei trattamenti tradizionali.
La storia dell’ortodonzia linguale
La cura dei denti ha da sempre affascinato l’uomo che, sin dai tempi più antichi, ha studiato ed elaborato metodi per avere un sorriso sano e bello.
Dagli egizi agli etruschi, dai romani fino all’illuminismo, arrivando ai giorni nostri, sono state inventate decine di strumenti per raggiungere tale obbiettivo.
L’utilizzo del classico “apparecchio dentale” è stato un fenomeno che si è diffuso a macchia d’olio in tutto il mondo, finché la tecnologia ed il progresso non sono riusciti ad andare oltre: è proprio qui che nasce l’ortodonzia linguale.
Essa esordisce nel campo odontoiatrico, per la prima volta, intorno agli anni ’40, ma ottiene il suo pieno sviluppo solo 30 anni più avanti, per motivi puramente estetici.
Il medico che può considerarsi il pionere di questa applicazione è il dottor Craven Kurz.
Dopo la prima pubblicazione ufficiale nel 1979, questa tecnica ha cominciato a subire importanti cambiamenti e sviluppi, per renderla sempre più confortevole ed efficiente.
Apparecchio linguale: tutto quello che c’è da sapere
Questa tipologia di apparecchio è fissa e rappresenta una soluzione estremamente efficace per sistemare qualsiasi tipo di problema relativo ai denti storti e alle malocclusioni dentali.
In più, è molto discreto, in quanto invisibile.
Un’alternativa dal valore estetico maggiore rispetto al tipo tradizionale vestibolare.
Viene utilizzato per le malocclusioni dei pazienti, applicando placchette metalliche sui denti ed i fili sul lato linguale.
Cura tutti i tipi di malocclusione, da quelle facili da trattare a quelle più complesse, e permette persino il trattamento di casi del tipo ortodontico-chirurgico.
Tuttavia, l’ortodonzia linguale non è adatta a tutti: infatti è imprescindibile mantenere un’igiene orale pressoché ottima durante tutta la durata del processo al fine di garantire la salute dei tessuti parodontali.
Questo perché lo scopo principale di tale applicazione non sta nell’aspetto prettamente estetico, ma nel migliorare la salute della bocca e l’efficienza della masticazione.
L’intento di rendere il sorriso del paziente perfetto è solo collaterale per il professionista.
I denti, infatti, svolgono prima di tutto funzioni quali: masticazione, deglutizione e fonazione.
Lo scopo dell’ortodonzia linguale è proprio quello di correggere eventuali problemi funzionali che possono avere conseguenze per la salute del paziente.
Ovviamente, non possono essere messe da parte altre qualità importantissime come quella della socializzazione, sicuramente incentivata dal possedere un bel sorriso smagliante e dritto.
Senza contare che un buon allineamento dentale implica una più facile pulizia, mettendo al riparo i denti da fastidi come la carie.
Molti si chiedono se l’ortodonzia linguale sia dolorosa: chiaramente nelle prime fasi del trattamento, l’apparecchio potrebbe arrecare qualche fastidio, in modo particolare per la vicinanza maggiore tra brackets e lingua. Ma è una condizione sopportabile e, soprattutto, rapida a scomparire.
Vantaggi e svantaggi dell’ortodonzia linguale
I benefici di questo trattamento sono moltissimi, il primo è certamente l’estetica.
La superficie esterna del dente, quella vestibolare, è infatti completamente libera da ogni tipo di materiale. In questo modo si evita persino che le eventuali colle utilizzate per l’applicazione dei brackets portino ad una rovina dello smalto sulla parte visibile dei denti, con delle macchie decisamente anti-estetiche.
Ancora, un altro vantaggio è quello di non dover richiedere una collaborazione importante del paziente, essendo del tutto fisso e non removibile.
In questo modo le malocclusioni verranno curate in maniera autonoma, attraverso il semplice intervento del medico.
Esse, possono avere una triplice natura: prima, seconda e terza classe di Angle, sia con un morso aperto o morso profondo.
Infine, non è necessario per il paziente modificare le proprie abitudini alimentari dopo l’installazione dell’impianto linguale.
L’importante è solo mantenere una pulizia orale ottimale dopo ogni pasto.
E gli svantaggi?
Come in tutte le cose, anche in questo caso ci sono delle “difficoltà” da tenere in considerazione. La prima è quella di praticare l’igiene orale in un modo sicuramente più complicato da svolgere, a causa dell’apparecchio interno a stretto contatto con la lingua.
Sempre a causa di questa vicinanza, i brackets potrebbero portare, durante i primi periodi dopo l’applicazione, alla nascita di piccole afte.
Tuttavia, l’odontoiatra fornirà dettagliate informazioni su come comportarsi per gestire al meglio tutte le situazioni poco comode.
Per quel che concerne l’aspetto fonetico e gli eventuali problemi correlati, gli esperti sostengono che possano sorgere delle difficoltà del tutto transitorie (nelle prime 2 settimane) su alcune lettere, in modo particolare la “s” ed il suono “sc”.
C’è da dire, però, che gli apparecchi di ultimissima generazione presentano delle dimensioni più piccole dei precedenti e non creano grosse problematiche, merito del loro adattamento pressoché automatico alla bocca.
Apparecchi linguale con e senza attacchi, le differenze
Il primo è caratterizzato dall’applicazione degli attacchi sulla superficie linguale del dente, preservando la parte esterna (la vestibolare) da decalcificazione, rovina dello smalto e carie.
Questo tipo è perfetto per evitare danni causati dal fissaggio, tramite specifica colla, degli attacchi e dalla successiva rimozione.
Il secondo, più moderno, utilizza un dispositivo composto da fili speciali in resina composita autonomi, i quali non necessitano dei brackets.
Questa tecnica innovativa basa la sua completa efficacia sulla bravura dell’odontoiatra che la applica, non essendoci una procedura standardizzata per fissarla.
La totale assenza di attacchi impedisce al dispositivo di avere una completa conoscenza di quelli che possono essere i movimenti dentali e quindi il trattamento è tutto nelle mani dello specialista, che deve gestirlo in maniera perfetta.
Per questo motivo si consiglia una maggiore frequenza nei controlli dal dentista, così che egli possa staccare e riattaccare i fili ortodontici sul dente e controllare che tutto sia al proprio posto senza complicazioni.
Quanto costa un apparecchio linguale
L’ammontare del trattamento dipende da molteplici fattori e può variare da paziente a paziente, così come dalla tariffa di un dentista rispetto ad un altro.
A seconda della complessità del caso il costo medio in Italia oscilla tra i 4000 e i 6500 euro per un apparecchio linguale completo.
Altri punti da tenere in considerazione sono la diagnosi ed il piano di riabilitazione dentale.
Questa tipologia di trattamento ha dei costi sicuramente maggiori rispetto a quella tradizionale, soprattutto per l’utilizzo di una più alta e specifica tecnologia e per l’assoluta valenza estetica della tecnica linguale.
Meglio l’apparecchio dentale o l’ortodonzia invisibile Invisalign?
La scelta tra queste due tipologie di apparecchio dipende dalla diagnosi e dalle diverse necessità del paziente.
Pertanto, una delle cose fondamentali è l’accuratezza nello studio della storia clinica, così da permettere al medico di potersi orientare meglio verso la scelta più adeguata.
Sarà il dentista a indicarvi la soluzione più adatta a risolvere il vostro problema ortodontico.
Con il successo sempre maggiore riscontrato dall’estetica dentale, la domanda del pubblico per un sorriso smagliante ed allineato è sempre più alta.
Un allineatore tradizionale comporterebbe dei forti disagi sotto diversi punti di vista: sociale, estetico e, soprattutto, psicologico.
Per questo motivo l’odontoiatria si è spostata verso trattamenti e strumenti che siano efficaci, sì, ma anche rispettosi delle esigenze e dei possibili fastidi del paziente.
Le soluzioni più gettonate sono due: apparecchio linguale e allineatore dentale.
La prima comporta:
- Invisibilità dell’apparecchio;
- Efficacia nel raddrizzare denti sporgenti o storti;
- Eliminazione completa dell’imbarazzo nel ridere e parlare;
- Cura di ogni tipo di malocclusione;
- Consente il trattamento anche di problemi ortodontico-chirurgici;
- Evita totalmente i segni della decalcificazione sulla superficie esterna del dente;
- Il paziente non deve svolgere funzioni troppo complesse per mantenerlo.
Gli allineatori invisibili, invece, sono delle mascherine trasparenti in plastica, rimovibili, anch’essi destinati a allineare i denti.
Per poter essere pienamente efficaci devono essere indossate per almeno 20 di ore al giorno.
Le tipologie sono parecchie e cambiano per materiale, termoformazione o tecniche di stampa in 3D.
Il più famoso, però, è sicuramente Invisalign, che a sua volta può dividersi in alcune varianti, per esempio la “Teen”, che è quella adatta agli adolescenti.
Scopri di più: Come funziona Invisalign: l’apparecchio invisibile e Quanto costa il trattamento Invisalign
I vantaggi di un allineatore dentale rimovibile sono:
- La trasparenza, quindi non visibili;
- Spostamento graduale dei denti fino alla posizione esatta;
- Meno rischi di decalcificazione della superficie rispetto ad un trattamento di tipo fisso;
- L’igiene orale è molto più semplice da mantenere, contemplando anche l’uso del filo interdentale;
- La manutenzione è pressoché nulla e semplice;
- Sono confortevoli, non irritano le gengive e le guance.
Tuttavia, questa tipologia necessita di una completa collaborazione da parte di chi la indossa e l’apparecchio può essere rimosso solo durante i pasti e nelle attività di pulizia orale.
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Le differenze tra apparecchio linguale e Invisalign
La prima differenza importante fra questi due apparecchi sta nella possibilità, da parte di quello linguale, di curare qualsiasi tipo di malocclusione, a differenza dell’allineatore.
Oltre a ciò, le principali differenze sono:
- Il comfort. In questo caso a perdere punti è l’ortodonzia linguale, perché appare più scomoda, soprattutto nel primissimo periodo dopo l’applicazione. Tuttavia, una volta presa familiarità, risulterà più comodo di un allineatore, in modo particolare durante situazioni specifiche come, ad esempio, i pasti in compagnia, nei quali l’allineatore dovrà essere rimosso;
- Il fattore estetico. Quello linguale è l’unico davvero invisibile;
- Collaborazione da parte del paziente. Entrambi la richiedono, ma probabilmente l’allineatore ne ha più bisogno;
- Mantenimento dell’igiene orale. Decisamente più complesso con l’apparecchio linguale.
Dunque: quando è meglio l’uno o l’altro?
Il momento della visita è fondamentale per capire quale delle due tipologie applicare. Ogni caso è a sé, unico in tutto e per tutto.
Quindi non è detto che per tutti sia meglio l’uno o l’altro.
Molti dentisti, però, optano con maggiore facilità per gli allineatori perché sono più facili da realizzare.
L’apparecchio linguale è, tuttavia, spesso la soluzione migliore perché può trattare molte più problematiche rispetto alla sua naturale alternativa.
Quali sono i rischi di affidarsi a mani inesperte?
Se la terapia è effettuata da mani inesperte e non da veri professionisti, il successo del trattamento è messo altamente in discussione.
Uno studio ortodontico specializzato lo si può riconoscere già dalle prime fasi, attraverso la richiesta di documentazione fotografica e radiografica, necessarie per una corretta e completa diagnosi.
Quest’ultima è essenziale per valutare quale tipo di terapia applicare, quale si avvicina maggiormente alle esigenze del paziente.
I veri esperti partono dalla considerazione dei vantaggi, che devono essere sempre i più numerosi possibile, ma senza rischi.
Ecco perche sbagliare la diagnosi porterà certamente ad un insuccesso.
A questo punto viene scelta la tecnica da utilizzare. Qui l’operatore deve decidere come procedere.
Se la terapia è eseguita da mano inesperta, il rischio che si corre è quello di un risultato carente sotto ogni punto di vista: funzionale ed estetico. Senza contare il problema di una possibile recidiva.
Ancora, e forse più importanti, gli eventuali danni ai denti, come i riassorbimenti radicolari e quelli dei loro tessuti, ma anche allo smalto dentale.
Per tutti questi motivi è assolutamente necessario rivolgersi ad un vero specialista del settore, senza preoccuparsi di spendere delle cifre maggiori, perché in questi casi ne vale assolutamente la pena.
Conclusioni
Dopo tutte queste importanti informazioni, è più facile comprendere quale sia il vero valore di tale procedura.
Una rivoluzione che ha cambiato totalmente il volto dell’odontoiatria, sfatando il mito degli apparecchi anti-estetici, dolorosi e dalla difficile manutenzione.
L’ortodonzia linguale ha ridisegnato i confini del progresso medico, dando la possibilità a chiunque di poter ottenere denti dritti, sani e splendenti senza dover nascondere la propria bocca agli altri.
Avere un bel sorriso è, adesso, alla portata di tutti: qualsiasi sia l’età o la condizione dentale di partenza!
Medico Chirurgo e Odontoiatra si è laureato all’università di Firenze. Iscritto all’ordine dei medici di Firenze con iscrizione nr. FI-167 si occupa nella pratica clinica di implantologia e ortodonzia digitale.