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Pubblicato: lunedì 21.04.2025.

Come si formano le fratture dentali

fratture dentali

Un dente fratturato può essere molto più di un semplice fastidio: è un evento che può compromettere l’estetica del sorriso, la capacità di masticare, la fonazione e persino la sicurezza in sé stessi. Non è raro che chi subisce una frattura dentale inizi a evitare certi cibi, a sorridere meno o a provare dolore ogni volta che parla o mastica. E quando non si interviene per tempo, le conseguenze possono diventare serie.

La frattura dentale non sempre si manifesta con un dente chiaramente spezzato. In molti casi, si nasconde sotto la superficie, rendendo la diagnosi una vera sfida anche per il dentista esperto. È ciò che accade nella cosiddetta sindrome del dente fratturato: il paziente percepisce un dolore acuto, intermittente e localizzato, ma non riesce a indicare con precisione da dove provenga. All’esame clinico i denti possono sembrare perfettamente integri, mentre il danno si trova in profondità, spesso a livello del nervo.

Questo tipo di frattura può causare dolore al contatto con cibi caldi o freddi, o persino con il semplice passaggio dell’aria. E proprio perché non sempre visibile, il rischio maggiore è sottovalutarla. Ma un dente fratturato trascurato può degenerare, portando a infezioni, necrosi pulpare e, nei casi peggiori, alla perdita dell’elemento dentale.

Le cause di una frattura sono molte: traumi, cadute, masticazione di cibi molto duri, l’usura fisiologica legata all’età, oppure disturbi come il bruxismo. Anche una struttura dentale già indebolita da precedenti otturazioni può rompersi più facilmente sotto sforzo.

In questi casi, intervenire tempestivamente è fondamentale: non solo per evitare l’aggravarsi della situazione, ma anche per aumentare le possibilità di conservare il dente naturale, senza dover ricorrere a soluzioni più invasive.

In questo articolo, assieme al Dott. Giuseppe Genzano, dentista esperto presso la Clinica Ireos Dental, vedremo quali sono le cause più comuni di un dente fratturato, come riconoscere i segnali a cui prestare attenzione, e quali sono oggi i trattamenti più efficaci per intervenire in modo sicuro e conservativo.

Quali sono le cause delle fratture dentali

Una frattura dentale non è sempre il risultato di un evento improvviso e violento. Spesso si sviluppa nel tempo, a causa di abitudini scorrette, condizioni preesistenti o microtraumi ripetuti. Conoscere le cause che possono danneggiare un dente è fondamentale per prevenirne la rottura e intervenire prima che il problema diventi serio.

Tra le cause più comuni troviamo:

  • Traumi esterni improvvisi: urti, cadute, incidenti sportivi o d’auto possono provocare la rottura di uno o più denti. Anche un colpo accidentale durante le attività quotidiane può essere sufficiente a causare una frattura dentale, specialmente se il dente è già indebolito.
  • Bruxismo: il digrignamento involontario dei denti, soprattutto notturno, è una delle principali cause di usura e microfratture. Il bruxismo esercita una forza eccessiva e costante sulle superfici dentali, provocando micro-lesioni che nel tempo possono evolvere in vere e proprie fratture.
  • Masticazione di cibi duri: noccioli, croste di pane, cubetti di ghiaccio o altri alimenti particolarmente consistenti possono mettere sotto stress la struttura del dente e causarne la rottura, specialmente se si esercita una forza eccessiva o se il dente è già indebolito da carie o otturazioni.
  • Traumi mandibolari indiretti: un colpo al mento o alla mandibola può generare una pressione anomala sui denti, provocando la frattura dell’elemento dentale anche in assenza di un contatto diretto con il dente stesso.
  • Problemi parodontali: la perdita di tessuto osseo dovuta a malattie gengivali avanzate può compromettere la stabilità del dente, rendendolo più vulnerabile a sollecitazioni anche lievi. La struttura del dente resta intatta, ma viene a mancare il sostegno profondo, aumentando il rischio di frattura.
  • Invecchiamento e fragilità strutturale: con il passare degli anni i denti tendono a disidratarsi e diventano naturalmente più fragili. Anche le vecchie otturazioni o trattamenti endodontici (devitalizzazioni) possono indebolire la struttura residua del dente, predisponendolo a fratture.
  • Sbalzi termici: il passaggio rapido da una temperatura molto calda a una molto fredda nella bocca (ad esempio bevendo una bevanda gelata dopo una zuppa calda) può generare microfratture nello smalto dentale, soprattutto se questa condizione si ripete frequentemente.

Qualunque sia la causa, è importante ricordare che una frattura dentale non va mai sottovalutata. Anche se inizialmente può sembrare un danno estetico o lieve, il rischio è che evolva rapidamente, coinvolgendo la polpa o l’osso sottostante e rendendo necessario un intervento più invasivo.

Frattura del dente: quali sono i sintomi che fanno da campanello da allarme?

Alcune delle cause che portano ad un’eventuale frattura del dente spesso sono sottovalutate o addirittura non percepite.

Può capitare infatti che senza rendersene conto ci si ritrovi con il problema di un dente fratturato.

Esistono però alcuni sintomi da non sottovalutare che possono farci da campanello da allarme.

Gonfiore, dolore, fastidio e una un’ipersensibilità ai cibi dolci e zuccherati, anche in assenza di carie, sono dei segnali molto evidenti di queste patologie che possono portare alla frattura.

Ma tutte le fratture non sono uguali, possono essere essenzialmente di due tipologie:

parziali quando si estende oltre lo strato di smalto, causando la lesione del dente, e provoca dolore in fase di masticazione e contatto con caldo e freddo;

complete quando si verifica una separazione delle due parti del dente.

I denti si fratturano tutti allo stesso modo?

La risposta è no. Non tutte le fratture dentali sono uguali. I denti possono danneggiarsi in modi diversi, e riconoscere il tipo di frattura è fondamentale per poter scegliere il trattamento più adatto. Ogni frattura ha caratteristiche specifiche, un livello di gravità differente e può coinvolgere tessuti diversi: dallo smalto alla dentina, fino alla polpa dentale o addirittura alla radice.

Ecco i principali tipi di fratture dentali che si possono riscontrare in ambito clinico:

  • Dente fratturato in profondità: si tratta di una frattura che inizia dalla superficie masticante e si estende verso la radice. In alcuni casi può oltrepassare il margine gengivale e coinvolgere le strutture radicolari. Il tessuto interno del dente (la polpa) spesso risulta danneggiato, causando dolore e sensibilità. Questo tipo di lesione richiede un’attenta valutazione, e nei casi più gravi può rendere necessaria l’estrazione o la devitalizzazione.
  • Linee di screpolatura dello smalto: sono microfratture superficiali che interessano solo lo strato esterno del dente. Sono molto comuni negli adulti, non causano dolore e nella maggior parte dei casi non richiedono trattamento. Tuttavia, è sempre utile farle monitorare durante i controlli periodici per escludere evoluzioni più gravi.
  • Cuspide fratturata: la cuspide è la parte appuntita della superficie masticante dei denti posteriori. Se una cuspide si spezza, si può avvertire un dolore acuto durante la masticazione, specialmente se la frattura si estende verso il centro del dente. A seconda della profondità del danno, può essere necessaria una ricostruzione o una corona.
  • Dente fratturato a metà: spesso è la conseguenza di una frattura trascurata. In questo caso, il dente si divide letteralmente in due parti, e la prognosi dipende da quanto in profondità si estende la frattura. Quando la rottura coinvolge la radice, la conservazione del dente diventa difficile e potrebbe essere necessaria l’estrazione.
  • Frattura verticale della radice: è una delle forme più complesse da trattare. La frattura parte dalla radice e risale verso la corona. Spesso passa inosservata fino a quando non si manifesta dolore, infezione o mobilità dentale. In molti casi, purtroppo, l’unica soluzione è l’estrazione dell’elemento dentale compromesso.

Ogni tipo di dente fratturato necessita di una valutazione specifica attraverso esami clinici e radiografici. Prima si individua il problema, maggiori sono le possibilità di salvare il dente con trattamenti conservativi e mininvasivi.

Le fratture dentali e le classificazioni: Andreasen vs Ellis

In materia di traumi dentali e fratture esiste una vera e propria classificazione secondo la quale è possibile valutare l’entità della lesione da un punto di vista diagnostico.

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha riconosciuto la classificazione di Andreasen, che è anche quella più largamente adottata in materia.

Andreasen è l’autore di uno dei libri più autorevoli per quanto riguarda l’argomento e il suo metodo di classificazione divide i traumi dentali secondo due livelli principali:

  • Traumi dentali dei tessuti duri del dente;
  • Traumi dentali ai tessuti di sostegno del dente.

In aggiunta alla classificazione di Andreasen esiste anche la Classificazione Ellis che suddivide i traumi dentali in base alle strutture colpite.

La scala di Ellis però è meno utilizzata.

Come si curano le fratture dentali?

La cura di un dente fratturato non può essere generalizzata, perché ogni frattura è diversa e ogni dente risponde in modo specifico al trauma subito. L’estensione del danno, la posizione del dente nella bocca e la profondità della lesione sono tutti elementi che determinano il tipo di trattamento da adottare. Una diagnosi precoce e un intervento tempestivo aumentano notevolmente le possibilità di salvare l’elemento danneggiato.

Un dente fratturato è più fragile e vulnerabile rispetto a un dente sano: non solo rischia di rompersi ulteriormente, ma diventa anche più esposto all’attacco dei batteri, con un aumento del rischio di carie e infezioni pulpari. Proprio per questo motivo è essenziale rivolgersi immediatamente al proprio odontoiatra di fiducia per valutare il tipo di frattura e stabilire la terapia più adatta.

Il primo criterio da considerare è se la frattura ha interessato solo la corona dentale o se si è estesa anche alla radice. Le fratture che coinvolgono solo la parte visibile del dente, sopra la linea gengivale, nella maggior parte dei casi possono essere trattate e recuperate. Se invece il dente si è spezzato in profondità, fino alla radice, spesso la soluzione più sicura è l’estrazione e la sostituzione con un impianto.

Le principali opzioni di trattamento per i denti fratturati

  • Rimodellamento cosmetico: indicato per piccole scheggiature, consiste nel limare e lucidare i bordi irregolari del dente per ripristinarne la forma e l’estetica. È una tecnica poco invasiva e adatta solo nei casi in cui la frattura non coinvolge la dentina o la polpa.
  • Ricostruzione in composito: se la frattura è più estesa ma non profonda, si può procedere con una otturazione estetica in resina. Il materiale viene modellato direttamente sul dente per ricostruire la parte mancante, garantendo un risultato funzionale e naturale.
  • Faccette dentali: consigliate soprattutto per i denti anteriori, quando il dente è ancora strutturalmente integro e la frattura non è troppo profonda. Le faccette in ceramica coprono la superficie frontale del dente, migliorando estetica e funzione.
  • Intarsio in ceramica: ideale per i molari e premolari danneggiati in modo più importante, ma che non richiedono una corona completa. L’intarsio è un manufatto realizzato su misura, che si incolla perfettamente al dente per ripristinare la forma e la resistenza.
  • Corona protesica: quando la frattura coinvolge una porzione significativa della corona dentale, è necessario proteggere e rinforzare il dente con una corona in ceramica o zirconio. Questo rivestimento completo avvolge il dente e ne ripristina forma, estetica e resistenza meccanica.
  • Devitalizzazione e ricostruzione: se la frattura ha raggiunto la polpa dentale, sarà necessario devitalizzare il dente, eliminando il nervo e disinfettando i canali. Successivamente, si procederà con una ricostruzione tramite perno e corona, per garantire tenuta e funzionalità.
  • Estrazione e impianto dentale: in caso di frattura verticale della radice o di dente diviso in due parti, purtroppo il recupero non è possibile. Si opta quindi per l’estrazione dell’elemento e la sua sostituzione con un impianto o, in alternativa, con un ponte.

Ogni paziente è diverso, così come ogni dente fratturato. Ecco perché presso Ireos Dental, il Dott. Giuseppe Genzano valuta attentamente ogni singolo caso, utilizzando strumenti diagnostici avanzati e proponendo soluzioni personalizzate, minimamente invasive e orientate alla conservazione dell’elemento naturale ogni volta che sia possibile..

Prevenzione delle fratture ai denti

La resistenza naturale del dente ha una rilevanza fondamentale sulla possibilità che il dente si fratturi.

Un dente già coinvolto in precedenza in una devitalizzazione o in una ricostruzione sarà sicuramente più predisposto a una frattura essendo più fragile rispetto a un dente sano.

Il bruxismo” è un’altra causa delle fratture dentali, probabilmente meno conosciuta, ma non di minore rilevanza. I denti sono sottoposti a tensioni notevoli, che a lungo andare possono portare alle fratture.

Un bite protesico da utilizzare la notte o durante lo svolgimento di attività fisica può essere un buon rimedio, per salvaguardare i denti.

Infine, come raccomandiamo sempre, la corretta igiene orale è sicuramente il miglior modo per maniere denti sani e forti

A chi rivolgersi per curare un dente fratturato

Se sospetti di avere un dente fratturato, la cosa più importante è non perdere tempo. Un dente danneggiato, anche se solo leggermente scheggiato, può rapidamente peggiorare e causare dolore, infezioni o la perdita dell’elemento dentale. In questi casi, affidarsi a professionisti esperti è fondamentale per ottenere una diagnosi corretta e un trattamento efficace.

La Clinica Ireos Dental di Firenze è il punto di riferimento per chi cerca un trattamento specialistico per le fratture dentali. Diretto dal Dott. Giuseppe Genzano, medico odontoiatra con ampia esperienza in endodonzia, protesi e chirurgia orale, il nostro centro offre un approccio personalizzato e altamente tecnologico, con un solo obiettivo: salvare il tuo dente e restituirti funzionalità ed estetica.

Per prenotare una visita, puoi contattarci al +39 370 36 55 374 oppure scrivere a info@clinicaireos.com. Siamo aperti dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 20.

Il nostro approccio multidisciplinare prevede:

  • Visita specialistica approfondita: analisi del dente fratturato tramite radiografie digitali e, se necessario, TAC 3D per valutare l’estensione della lesione e decidere il trattamento più indicato.
  • Soluzioni conservative su misura: ricostruzioni estetiche, faccette in ceramica, intarsi o corone, con l’obiettivo di preservare il dente naturale ogni volta che sia possibile.
  • Trattamenti avanzati di endodonzia e implantologia: nei casi più complessi, possiamo intervenire con devitalizzazioni o sostituzioni implantari, sempre con la massima attenzione all’estetica e al comfort del paziente.
  • Follow-up personalizzati: ogni paziente viene seguito nel tempo con controlli regolari per garantire la stabilità e il successo del trattamento eseguito.

Il tuo sorriso merita cure specialistiche. Se hai un dente fratturato o sospetti una lesione non visibile a occhio nudo, affidati alla competenza della Clinica Ireos Dental e del Dott. Giuseppe Genzano. Ti guideremo passo dopo passo nel percorso più sicuro ed efficace per ritrovare salute e serenità.