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Pubblicato: venerdì 20.10.2023.
Ultimo aggiornamento: domenica 29.10.2023

Antibiotico e impianto dentale: quando serve antibioticoprofilassi e antibioticoterapia

antibiotico e impianto dentale

La scelta di utilizzare antibiotici per gli interventi di implantologia dentale è un tema che suscita tanto interesse quanto controversia.

Mentre la profilassi antibiotica è vista da molti esperti come un elemento cruciale per evitare complicazioni come infezioni post-operatorie, altri sollevano preoccupazioni riguardo all’uso eccessivo di questi farmaci e ai rischi correlati, come la resistenza antibiotica.

Quasi tutti i pazienti che si rivolgono allo studio Ireos dental per un intervento di implantologia dentale a Firenze ci domandano se è necessario prendere degli antibiotici per mettere un impianto.

Per capire l’importanza della terapia antibiotica basti pensare che una delle principali cause di fallimento precoce degli impianti è l’insorgenza di infezioni nel periodo immediatamente successivo all’intervento chirurgico.

Considerando la possibilità di infezione e la preoccupazione per l’uso eccessivo di antibiotici, decidere se somministrare o meno antibiotici prima di un intervento di impianto dentale diventa una questione delicata. Non solo per la prevenzione di eventuali problemi, ma anche perché non tutti i pazienti possono o dovrebbero assumere questi medicinali. Ci sono infatti casi in cui è necessario considerare alternative valide.

In questo articolo assieme al Dott. Giuseppe Genzano, dentista e implantologo con oltre 30 anni di esperienza, vediamo ragioni per cui gli antibiotici sono spesso consigliati in implantologia, i tipi più frequentemente utilizzati e le migliori pratiche per un loro uso responsabile.
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Perchè si somministrano gli antibiotici per gli impianti dentali

La prescrizione di antibiotici per inserire uno o più impianti dentali è spesso raccomandata per prevenire il rischio di infezioni post-operatorie.

Ovviamente non tutti gli interventi di implantologia sono uguali e quindi la decisione di utilizzare antibiotici deve essere presa caso per caso, considerando vari fattori come la salute generale del paziente, la complessità dell’intervento e la presenza di altre patologie che potrebbero complicare il quadro clinico.

Ad esempio, in operazioni meno complesse e su pazienti generalmente in buona salute, una dose profilattica di 2 grammi di Amoxicillina somministrata un’ora prima dell’intervento potrebbe essere adeguata. Mentre per operazioni più complesse o in presenza di pazienti con condizioni di salute più delicate potrebbe essere necessario un regime antibiotico più rigoroso.

È importante sottolineare che l’inserimento di un impianto dentale è un intervento chirurgico a tutti gli effetti.

Nonostante l’avvento di tecniche meno invasive che permettono, ad esempio, l’inserimento di impianti senza la necessità di sutura, il livello di attenzione verso potenziali rischi, come le infezioni, deve rimanere elevato.

La presenza di batteri patogeni nel flusso sanguigno può, infatti, compromettere la riuscita dell’intervento, portando alla perdita dell’impianto. Un chirurgo implantologo esperto seguirà protocolli rigorosi per garantire un ambiente di lavoro asettico, ma l’obiettivo finale è sempre quello di ridurre al minimo il rischio di complicazioni infettive.

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Gli interventi di implantologia sono tutti uguali?

Ogni intervento per mettere un impianto dentale è diverso e richiede un’attenzione particolare.

Prima di procedere, è fondamentale effettuare un’accurata valutazione anamnestica del paziente.

Questo passaggio permette di identificare eventuali condizioni mediche preesistenti o fattori di rischio, classificati secondo la scala ASA (American Society of Anesthesiologists). Inoltre, è cruciale analizzare la specificità del sito chirurgico, differenziando, per esempio, aree con infezioni preesistenti da quelle con osso già guarito.

Un altro aspetto da considerare è la possibile necessità di effettuare una rigenerazione ossea , grande rialzo del seno mascellare o aumenti di tessuto durante l’intervento.

In queste situazioni, il rischio non è solo legato a potenziali infezioni che possono compromettere l’impianto, ma anche a infezioni che possono contaminare il materiale utilizzato per l’innesto.

Ogni uno di questi fattori contribuisce a definire la complessità dell’intervento e, di conseguenza, l’approccio terapeutico più adatto, incluso l’uso di antibiotici.

Protocollo e durata della terapia antibiotica in implantologia

Prima di procedere con l’inserimento dell’impianto dentale il dentista prescrive l’antibiotico più adatto al caso specifico.

Generalmente, il ciclo antibiotico viene avviato prima dell’operazione e continua per circa 10 giorni successivi, anche se la durata può variare in base alle specifiche necessità del paziente.

È importante seguire con precisione gli intervalli di somministrazione del farmaco per mantenere un’efficacia costante nel tempo.

Oltre agli antibiotici, potrebbe essere consigliato un antinfiammatorio da assumere post-intervento, come Moment, OKI, Brufen o Tachipirina.

In tutti casi è fondamentale rivolgersi al proprio dentista per tutte le indicazioni su come e quando assumere gli antibiotici e, se necessario, il cortisone.

Tipi di antibiotici utilizzati

Gli antibiotici utilizzati per gli impianti dentali dipendono dalle circostanze specifiche del paziente e dell’intervento.

L’antibiotico più utilizzato per gli interventi di implantologia dentale è l’amoxicillina, se il paziente è allergico all’amoxicillina o ad altre penicilline il dentista prescrive un’altra tipologia di antibiotici che saranno ugualmente efficaci.

Come abbiamo visto la durata del trattamento antibiotico può variare dai 5 ai 10 giorni a seconda delle circostanze. È importante seguire le indicazioni fornite dal medico dentista per far sì che la terapia sia efficace e non ci siano complicanze future.

Tra gli antibiotici utilizzati troviamo:

  • Amoxicillina: È l’antibiotico più comunemente utilizzato per la profilassi in implantologia;
  • Clindamicina: Utilizzata per i pazienti allergici alla penicillina;
  • Metronidazolo: Spesso usato in combinazione con altri antibiotici per un effetto sinergico;

Cosa dicono gli studio sulla terapia implantare dentale e sull’uso di antibiotici

Diverse ricerche hanno esaminato l’efficacia dell’uso di antibiotici nel contesto degli impianti dentali. Una ricerca significativa ha analizzato oltre 11.000 impianti dentali inseriti e ha rilevato che il tasso di successo era del 92% nei casi senza uso di antibiotici, mentre saliva al 96% quando venivano utilizzati antibiotici sia prima che dopo l’intervento.

Un altro importante esperimento clinico ha esaminato più di 2.600 impianti fino alla seconda fase del processo. In questo studio, meno impianti hanno fallito quando gli antibiotici erano stati somministrati prima dell’operazione. Infatti, il tasso di fallimento era solo dell’1,5% con l’uso di antibiotici preoperatori, rispetto al 4% senza.

Altri lavori scientifici supportano questi risultati, suggerendo che una dose iniziale di antibiotici prima dell’intervento può essere altrettanto efficace quanto un trattamento antibiotico esteso post-intervento.

Queste informazioni evidenziano l’importanza di considerare l’uso di antibiotici come parte integrante del piano di trattamento per gli impianti dentali, pur sempre valutando caso per caso.

Effetti collaterali agli antibiotici

L’uso eccessivo di antibiotici può portare a vari effetti collaterali come nausea, disturbi gastrointestinali e lo sviluppo di resistenze batteriche. È quindi fondamentale utilizzare gli antibiotici in modo responsabile, seguendo le linee guida e le raccomandazioni dei professionisti sanitari.

Gli effetti collaterali degli antibiotici maggiormente riscontrati sono:

  • Nausea;
  • Vomito;
  • Diarrea;
  • Eruzioni cutanee;
  • Prurito;
  • Reazioni allergiche;

Problema della resistenza agli antibiotici

La crescente resistenza agli antibiotici è una questione preoccupante nel mondo occidentale contemporaneo. Questo fenomeno è alimentato da diversi fattori, come l’uso indiscriminato di farmaci e l’autodiagnosi errata, che possono portare all’uso improprio di antibiotici.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta implementando strategie per mitigare questo problema, sottolineando l’importanza di limitare l’uso di antibiotici solo ai casi medici necessari.

Conseguenze della resistenza agli antibiotici

L’abuso di antibiotici non solo rende i farmaci meno efficaci, ma può anche avere gravi ripercussioni sulla salute, come la compromissione del sistema immunitario.

Inoltre, può risultare in spese mediche inutili e potenziali allergie ai farmaci. Infezioni che in passato erano facilmente trattabili con antibiotici stanno diventando sempre più resistenti, rendendo i trattamenti più complessi e costosi.

Approfondimento: il problema di abuso degli antibiotici

L’abuso di antibiotici è una questione critica che porta a una serie di problemi di salute, tra cui effetti collaterali e resistenza antimicrobica.

Secondo studi recenti, la resistenza antimicrobica è stata collegata a circa 5 milioni di decessi globali nel 2019, e si prevede che questo numero raddoppierà entro il 2050. Oltre alla resistenza, l’uso eccessivo di antibiotici può causare una gamma di effetti collaterali, che vanno da disturbi gastrointestinali come nausea e diarrea, a problemi più gravi come disfunzioni ematologiche e tossicità renale ed epatica.

Inoltre, l’uso improprio di antibiotici può portare a reazioni di ipersensibilità, che includono eruzioni cutanee, orticaria e, nei casi più gravi, anafilassi. Ad esempio, per ogni milione di pazienti che assumono una singola dose di amoxicillina, si stima che circa 400 subiscono reazioni allergiche lievi.

A causa di questi rischi associati all’uso eccessivo di antibiotici, gli organismi sanitari come i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno sviluppato protocolli specifici per la gestione responsabile degli antibiotici. È quindi imperativo seguire le linee guida mediche per minimizzare i rischi e utilizzare gli antibiotici in modo responsabile.

Quando usare l’antibiotico per gli impianti dentali

L’uso di antibiotici per gli impianti dentali, proprio come avviene con l’uso di antibiotici per il mal di denti, richiede un’analisi dettagliata e personalizzata da parte del medico.

È importante esaminare la condizione di salute generale della persona e verificare la presenza di eventuali allergie a farmaci specifici come l’amoxicillina o le penicilline.

Successivamente, il medico sceglierà il trattamento farmacologico più idoneo per il caso, adattando le dosi e la quantità del farmaco in funzione del profilo medico del paziente.

Impianto dentale senza antibiotico: è possibile?

Molti pazienti che si rivolgono allo studio dentistico Ireos Dental per mettere gli impianti dentali ci chiedono se sia possibile non ricorrere agli antibiotici per effettuare l’intervento a causa di una reazione allergica, la risposta è complessa.

Come abbiamo visto in vari punti dell’articolo, il protocollo pre-operatorio e post-operatorio prevede l’uso di farmaci antinfiammatori e antibiotici per minimizzare il rischio di infezioni, quindi evitare completamente questa fase è complicato.

Nel caso tu sia consapevole di avere una sensibilità a determinati antibiotici è importante consultare il tuo dentista di fiducia che ti guiderà verso un percorso terapeutico alternativo, consentendotii di affrontare l’operazione con maggiore tranquillità.

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Faq: Domande Frequenti

È obbligatorio prendere antibiotici prima di un procedimento di implantologia dentale?

Non è una regola fissa. L’uso di antibiotici è determinato dal giudizio clinico del dentista e dalle condizioni di salute del paziente.

Gli antibiotici possono alleviare il dolore post-operatorio?

Gli antibiotici sono principalmente utilizzati per evitare complicazioni infettive, non per gestire il dolore.

Come agire se si manifesta un'infezione dopo l'installazione dell'impianto?

Se si notano segni di infezione, è cruciale consultare il dentista il prima possibile per un trattamento mirato.

C'è un rischio di interazione tra antibiotici e altri medicinali che sto assumendo?

Sì, alcuni antibiotici possono avere interazioni farmacologiche. È fondamentale discutere con il medico di tutti i farmaci che si stanno assumendo.

Qual è la durata consigliata per il trattamento antibiotico?

La durata del trattamento antibiotico deve essere stabilita dal medico e seguita rigorosamente per garantire l’efficacia.