Molti pazienti ci chiedono se sia possibile inserire impianti “senza bucare l’osso”.
La verità clinica è che un impianto si integra nell’osso (osteointegrazione): non esistono impianti che si appoggiano solo ai tessuti molli. Ciò che può cambiare è la tecnica chirurgica, oggi spesso minimamente invasiva (flapless/transmucosa) e pianificata digitalmente.
Quando l’osso è insufficiente, valuteremo rigenerazione ossea, impianti a diametro ridotto (in casi selezionati) o alternative protesiche.
Sottoporsi ad un intervento chirurgico non è mai piacevole per nessuno e quando si può è naturale cercare sempre di evitare anche gli interventi di implantologia dentale.
Gli impianti dentali hanno rivoluzionato e rivoluzionano ancora il mondo dell’odontoiatria con tecniche e materiali sempre più innovativi.
Vi basti pensare che oggi è possibile avere denti fissi in meno in meno di 24 ore grazie a tecniche come il carico immediato, all on four o all on six.
Quando i pazienti ci chiedono se è obbligatorio bucare l’osso per inserire un impianto dentale la risposta a queste domande è sì: per rendere stabile e duraturo nel tempo un impianto dentale è necessario ancorarsi all’osso esistente.
Le procedure negli anno sono state affinate costantemente e ad oggi sono molto precise e minimamente invasive con una elevata percentuale di successo.
Autore: Dott. Giuseppe Genzano — Odontoiatra e Chirurgo Maxillo-Facciale/Orale.
Esperienza: 30 anni in implantologia, chirurgia pre-implantare e carico immediato.
Casi trattati/anno: oltre 1000 impianti (All-on-4/All-on-6, rigenerazione ossea, flapless guidata).
Iscrizione Albo: Iscritto all’ordine dei medici di Firenze con iscrizione nr. FI-167
Mito vs realtà: cosa significa davvero “senza bucare l’osso”
Realtà clinica: un impianto è una “radice artificiale” in titanio/zirconia che richiede ancoraggio osseo.
Cosa può cambiare: si può ridurre l’invasività con tecnica flapless (senza scollare il lembo e senza punti),
pianificando su CBCT e guida chirurgica. Obiettivo: precisione, minore trauma tissutale, recupero più rapido.
Limiti: la flapless non è adatta a tutti; in presenza di difetti ossei o scarsa visibilità anatomica è preferibile un accesso tradizionale per massimizzare la sicurezza.
Perché ricorrere a un impianto dentale
Gli impianti dentali ci consentono di ripristinare le corrette funzioni masticatorie ed estetiche a seguito della perdita di uno o più elementi dentali.
Come scriviamo sempre avere un sorriso sano e bello ci consente di stringere meglio legami e di relazionarsi al meglio con le altre persone.
Molto spesso quando ci mancano uno o più denti ci sentiamo a disagio quando siamo in compagnia e teniamo un comportamento innaturale che ci logora dentro.
Quando perdiamo un dente la cosa migliore da fare è rivolgersi al proprio dentista e chiedere un parere per conoscere le varie possibilità, più o meno economiche, per tornare a sorridere in tranquillità.
Capita molto spesso che le persone, pur volendo ripristinare la corretta funzionalità della bocca e l’estetica del proprio sorriso, non si rivolgono subito al dentista a volte per paura di sottoporsi a un intervento chirurgico altre volte per paura di sentire troppo dolore dopo un trattamento o infine, nella peggiore delle ragioni, per difficoltà economiche.
Andare dal dentista senza alcuna paura
Nel nostro studio dentistico di Firenze abbiamo molto a cuore ognuna delle tre “paure del dentista” appena elencate e abbiamo cercato negli anni di migliorarci costantemente al fine di rendere l’intervento il meno fastidioso possibile a livello di dolore e accessibile a livello economico andando ad abbattere i costi grazie a una gestione aziendale impeccabile che prevede acquisto di grandi quantità di materiali e una produzione completamente interna.
Perché viene bucato l’osso dell’impianto
Un intervento per l’inserimento di un impianto dentale con tecnica tradizionale prevede di tagliare la gengiva per accedere all’osso e procedere all’innesto dell’impianto.
Questa procedura può comportare dei fastidi come i punti di sutura da dover mettere per richiudere il taglio della gengiva oppure disagi nel post operatorio come dolore e gonfiore.
Esistono però altre tecniche che consentono di inserire l’impianto senza eseguire l’incisione della gengiva in modo da evitare i punti di sutura e i disagi ad esso collegati, questa tecnica chirurgica si chiama “flapless”.
Anche se questa procedura è meno invasiva di quella tradizionale sarà comunque necessario bucare l’osso per creare l’alloggio della vite in titanio che sostituirà la radice del dente per sostenere la corona dentale nel tempo.
Impianto senza punti di sutura – Tecniche meno invasive
Tra queste procedure possiamo menzionare l’implantologia computer guidata che consente tramite appositi software di simulare l’intervento e posizionare l’impianto senza incidere la gengiva e senza utilizzare i fastidiosi punti di sutura.
In questa tecnica grazie a un simulatore 3D il chirurgo implantologo potrà definire con la massima precisione il punto esatto dove inserire l’impianto.
Successivamente viene realizzata una mascherina di posizionamento con dei fori che indicano al dentista dove posizionare l’impianto come nella simulazione 3d.
Tra le tecniche di implantologia meno invasive non possiamo fare a meno di menzionare l’implantologia Transmucosa chiamata anche Flapless.
Questa tecnica consente di inserire un impianto dentale senza tagliare la gengiva e senza utilizzare punti di sutura.
Per utilizzare questa procedura è necessario che il paziente disponga di una quantità e una qualità di osso sufficiente a sostenere l’inserimento dell’impianto.
Abbiamo scritto un articolo intero su l’implantologia transmucosa parlando di cos’è, i suoi vantaggi, gli svantaggi e i costi.
Vuoi approfondire: Implantologia gli impianti dentali transmucosi
E quando l’osso non c’è?
Come abbiamo detto all’inizio dell’articolo l’implantologia dentale subisce cambiamenti e innovazioni costantemente ogni giorno.
Solo pochi anni fa pensare di inserire un normale impianto dentale con una scarsa quantità di osso poteva essere un problema non da poco.
Oggi grazie all’innovazione, alla ricerca e a materiali come le nuove leghe in titanio medicale grado 5, è possibile inserire degli impianti dentali resistenti come quelli tradizionali ma molto più sottili.
In questo modo è possibile eseguire l’innesto di un impianto anche dove la quantità di osso scarseggia.
Nei casi di grave atrofia e in tutti quei pazienti dove l’osso è veramente ridotto sarà necessario utilizzare procedure differenti come la rigenerazione ossea, gli impianti iuxtaossei o gli impianti zigomatici.
Quando l’osso è poco: opzioni cliniche sicure
Rigenerazione ossea (GBR/innesti, biomateriali)
La rigenerazione ossea guidata (GBR) ripristina volumi e densità per ottenere la stabilità primaria.
Può prevedere membrane, biomateriali e, in casi selezionati, innesti. È indicata quando la CBCT evidenzia un deficit che compromette la prevedibilità.
Impianti a diametro ridotto (narrow) — quando ha senso
Gli impianti narrow possono essere utili in siti con spessore limitato solo se qualità ossea e carichi lo consentono.
Non sostituiscono la rigenerazione quando necessaria; la scelta è sempre caso per caso.
Alternative protesiche senza impianti (temporanee o definitive)
Se l’impianto non è indicato o viene rimandato, si considerano soluzioni protesiche evolute (protesi rimovibili moderne, ponti adesivi) per ripristinare estetica e funzione nell’attesa del percorso implantare.
Tecnica flapless/transmucosa: vantaggi e limiti
- Vantaggi: incisioni minime, niente punti, minore edema e fastidio, recupero più rapido.
- Prerequisiti: pianificazione su CBCT, guida chirurgica, chirurgo esperto; anatomia favorevole e osso sufficiente.
- Limiti: se serve rigenerazione o la visibilità è ridotta, meglio un accesso tradizionale per mantenere la sicurezza.
Carico immediato e “denti fissi in 24h”: aspettative realistiche
Quando otteniamo stabilità primaria adeguata, è possibile applicare un provvisorio fisso entro 24 ore
(strategie All-on-4/All-on-6 per arcate complete). Il provvisorio ripristina subito l’estetica e una
funzione masticatoria iniziale e limitata (alimenti morbidi). La protesi definitiva (es. zirconia o metallo-ceramica)
viene consegnata dopo 3–6 mesi, completata l’osteointegrazione.
Nota di trasparenza: la piena capacità masticatoria si raggiunge con la protesi definitiva.
Collegamenti utili: Implantologia a carico immediato ·
Come ottenere denti fissi in un giorno
Rischi, controindicazioni e criteri di esclusione
L’implantologia moderna presenta alti tassi di successo, ma non è priva di rischi: possibili fallimenti d’osteointegrazione, perimplantite, edema ed ecchimosi transitori.
Controindicazioni/attenzioni: diabete non controllato, fumo intenso, patologie sistemiche/autoimmuni non compensate, scarso volume/qualità ossea non correggibile, igiene orale insufficiente. La selezione del paziente è cruciale per la sicurezza.
Percorso clinico Ireos: dalla diagnosi alla terapia (protocollo del Dott. Genzano)
Diagnosi & pianificazione digitale (CBCT, guida)
Visita specialistica, CBCT 3D, impronte/scan, pianificazione chirurgica digitale e studio protesico: definiamo indicazioni, tecnica (flapless vs tradizionale) ed eventuale rigenerazione ossea.
Intervento e comfort (anestesia & sedazione cosciente)
L’intervento si svolge in anestesia locale; per i pazienti ansiosi è disponibile la sedazione cosciente.
In un’unica seduta si eseguono eventuali estrazioni, il posizionamento strategico degli impianti e, quando i parametri lo consentono, il carico immediato con provvisorio fisso.
Protesi provvisoria e definitiva + controlli
Consegna del provvisorio fisso entro 24h nei casi idonei; controlli programmati, terapie di supporto e igiene professionale. Dopo 3–6 mesi, protesi definitiva e istruzioni di mantenimento.
Casi clinici e testimonianze
Caso 1
Indicazione: edentulia superiore, deficit osseo moderato.
Terapia: GBR + 4 impianti; provvisorio fisso in 24h; definitiva in zirconia a 4 mesi.
Esito: estetica naturale, fonetica e funzione ripristinate, alta soddisfazione.
Caso 2
Indicazione: osso adeguato, paziente ansioso.
Terapia: pianificazione digitale, flapless guidata, 6 impianti; sedazione cosciente; provvisorio in giornata.
Esito: discomfort minimo, rientro sociale immediato, ottima igiene domiciliare.
“La sera stessa avevo un provvisorio fisso. Il percorso è stato chiaro e controllato, con recupero più rapido del previsto.”
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Prima di ogni decisione è essenziale una valutazione diagnostica accurata.
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rigenerazione ossea. Insieme definiremo il piano di cura più sicuro e personalizzato.

Medico Chirurgo e Odontoiatra si è laureato all’università di Firenze. Iscritto all’ordine dei medici di Firenze con iscrizione nr. FI-167 si occupa nella pratica clinica di implantologia e ortodonzia digitale.


