Le placche in gola, visibili come depositi bianchi o giallastri sulle tonsille o lungo la superficie della gola, rappresentano un indicatore significativo di condizioni patologiche che colpiscono il rivestimento mucoso alla fine del nostro cavo orale, un segnale che non dovrebbe mai essere sottovalutato, neanche quando si è seduti sulla poltrona di uno studio dentistico.
Queste formazioni si localizzano prevalentemente in aree come la parte posteriore della gola, le tonsille, il palato molle e l’ugola, diventando spesso fonte di disagio per chi ne soffre. Infatti, questo sintomo, spesso sono il risultato di infezioni, si accompagna frequentemente a una serie di manifestazioni cliniche quali difficoltà nella deglutizione, dolore alla gola, rossore e gonfiore delle tonsille, sensazione di prurito, febbre e ingrossamento dei linfonodi cervicali.
La presenza di placche in gola può essere il risultato di diversi fattori, inclusi processi infettivi di natura virale, batterica, o anche reazioni a condizioni più complesse. Il riconoscimento tempestivo e l’identificazione accurata delle cause alla base di questo sintomo sono cruciali per stabilire un piano di trattamento efficace.
In ambito odontoiatrico, la valutazione di tali sintomi contribuisce a un quadro clinico più ampio, necessario per delineare un piano di cura efficace. Grazie a un’adeguata terapia, mirata a trattare l’origine del problema, è possibile assicurare al paziente una prognosi positiva, ripristinando il benessere del cavo orale e influenzando positivamente anche la salute generale.
In questo articolo assieme al Dott. Giuseppe Genzano, odontoiatra esperto della clinica Ireos Dental, vedremo nel dettaglio cosa sono le placche in gola, quali sono le principali cause, come curarle e come prevenire il problema.
Cosa sono le Placche in gola?
Le placche in gola sono il risultato di un processo infiammatorio che può avere diverse origini: virali, batteriche o fungine. Queste formazioni sono spesso accompagnate da altri sintomi come febbre, mal di gola, ingrossamento dei linfonodi e, in alcuni casi, difficoltà nella deglutizione o respiro affannoso.
Le placche possono indicare potenziali condizioni mediche quali angina tonsillare o tonsillite acuta. Questi disturbi, spesso scatenati da batteri come lo Streptococco, prendono di mira un sistema immunitario indebolito, rendendosi più evidenti durante i cambi stagionali e influenzando tanto adulti quanto bambini.
Queste formazioni, tipicamente purulente, si localizzano nella parte posteriore del palato molle e lungo la gola, e possono essere associate a una faringite acuta, che si manifesta con sintomi quali tosse e infiammazione della mucosa faringea. La diagnosi di tali condizioni avviene tramite un tampone faringeo, essenziale per identificare con precisione la natura dell’infezione.
L’emergere delle placche è un fenomeno che non va trascurato, poiché è sintomatico di un’infezione batterica o di altri fattori che colpiscono la mucosa orale terminale.
Cause delle Placche in Gola
Le placche in gola emergono come uno dei sintomi più evidenti di una serie di disturbi che affliggono il rivestimento mucoso delle vie respiratorie superiori. Queste formazioni possono avere diverse origini, rispecchiando la complessità delle condizioni che possono influenzare la salute del nostro cavo orale e della gola.
Infezioni Batteriche, Virali e Fungine
Le cause più frequenti delle placche in gola sono le infezioni, che possono essere di natura batterica, virale o fungina. Queste infezioni portano a condizioni come tonsillite, faringite, e faringotonsillite, oltre a malattie più note come il raffreddore e l’influenza.
Tra i batteri, lo Streptococco beta emolitico del gruppo A e lo Staphylococcus aureus sono tra i più comuni responsabili. Tuttavia, infezioni meno comuni possono essere causate da batteri come Corynebacterium diphtheriae (difterite), Treponema pallidum (sifilide), Chlamydia trachomatis (clamidia) e Neisseria gonorrhoeae (gonorrea).
Dal lato virale, agenti come il Rhinovirus, responsabile della maggior parte dei raffreddori, l’Adenovirus, il Coronavirus (inclusi quelli di COVID-19 e SARS), il virus respiratorio sinciziale e il virus di Epstein-Barr (mononucleosi) giocano un ruolo significativo. Anche il virus dell’HIV può essere implicato, dato il suo effetto di riduzione delle difese immunitarie dell’ospite.
Le infezioni fungine, principalmente causate da Candida albicans, risultano in condizioni come il mughetto orale, particolarmente comune nei neonati o in individui con sistema immunitario indebolito.
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Condizioni Neoplastiche
In alcuni casi, le placche in gola possono essere il segno di condizioni neoplastiche, ovvero di natura tumorale. Queste possono variare dal cancro nasofaringeo al cancro orofaringeo, ipofaringeo, glottico, sopraglottico, sottoglottico e tonsillare. La presenza di tumori può alterare significativamente l’approccio terapeutico e la prognosi, sottolineando l’importanza di una diagnosi precoce e accurata.
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Oltre alla presenza delle placche, i pazienti possono sperimentare:
- Dolore e difficoltà a deglutire
- Febbre e malessere generale
- Gonfiore e arrossamento delle tonsille
- Alitosi (cattivo odore del respiro)
Sintomi
Le placche in gola, visibili all’esame visivo, si manifestano come macchie distintive che ricoprono le tonsille e la regione della gola, segnalando una chiara sofferenza nel processo di deglutizione. Questi segni sono particolarmente evidenti in caso di infiammazione delle tonsille, dove le placche possono variare in intensità e estensione, contribuendo a un quadro sintomatico più ampio e variegato.
Manifestazioni Comuni
Oltre alla presenza fisica delle placche, che di per sé possono causare disagio e dolore, esistono diversi sintomi associati che possono indicare la presenza di questa condizione:
- Ingrandimento dei Linfonodi: Spesso, le placche in gola sono accompagnate da un ingrossamento palpabile dei linfonodi del collo, segno di una risposta immunitaria attiva contro l’infezione.
- Tosse: La presenza di placche può stimolare una tosse persistente, dovuta sia all’irritazione meccanica che alla necessità dell’organismo di liberarsi delle secrezioni in eccesso.
- Alitosi: Il cattivo odore del respiro è un altro sintomo frequente, risultato dell’attività batterica presente sulla superficie infetta e delle tonsille.
- Raucedine: L’infiammazione associata alle placche può estendersi alle corde vocali, provocando una voce rauca o debilitata.
- Tonsille Gonfie e Doloranti: Le tonsille, essendo il sito primario dell’infezione, tendono a gonfiarsi e diventare particolarmente sensibili, rendendo la deglutizione ancora più problematica.
- Dolore all’Orecchio (Otalgia Riflessa): Il dolore può irradiarsi fino alle orecchie, a causa della stretta connessione nervosa tra gola e orecchio medio, portando a un’esperienza di disagio che va oltre la semplice infiammazione locale
- Mal di Gola e Dolore alla Deglutizione: Sintomi prevalenti che riflettono l’irritazione e l’infiammazione della gola, rendendo difficoltoso e doloroso il passaggio di cibi e liquidi.
Quando Preoccuparsi?
Sebbene nella maggior parte dei casi le placche in gola non rappresentino una condizione grave, è importante consultare un medico se i sintomi persistono o peggiorano, in particolare se si manifesta difficoltà respiratoria, febbre alta o se le placche compaiono frequentemente.
Distinguere le placche virali dalle batteriche
Per determinare la natura delle placche in gola, se derivanti da infezioni virali o batteriche, è essenziale seguire un percorso diagnostico accurato. Questo può includere vari test e analisi:
- Tampone faringeo: Questo test prevede la raccolta di un campione dalla parte posteriore della gola con un tampone. Il campione è poi analizzato per rilevare la presenza di batteri specifici. Se il risultato è positivo per i batteri, indica che le placche hanno origine batterica. Se non vengono rilevati batteri, è probabile che l’infezione sia di natura virale.
- Antibiogramma: Qualora il tampone faringeo identifichi la presenza di batteri, può essere eseguito un antibiogramma. Questo test determina la sensibilità dei batteri agli antibiotici, permettendo di selezionare il farmaco più adatto per il trattamento.
- Test Virali: Esistono test specifici per rilevare la presenza di virus comuni che causano infezioni delle vie respiratorie superiori, come il virus dell’influenza o il virus di Epstein-Barr. Questi test aiutano a confermare un’infezione virale qualora i test batterici siano negativi.
- Esami del Sangue: Analisi come la velocità di eritrosedimentazione (VES) e l’emocromo completo possono fornire ulteriori indicazioni. In particolare, l’aumento dei globuli bianchi e altri marcatori possono suggerire se l’infezione ha origine batterica o virale, basandosi sui pattern di risposta infiammatoria dell’organismo.
Attraverso questi strumenti diagnostici, i professionisti sanitari possono determinare con precisione la causa delle placche in gola, orientando così verso il trattamento più efficace e specifico per ciascun paziente
Come curare le placche in gola a seconda delle cause
La cura delle placche in gola richiede un approccio mirato, basato sui fattori scatenanti l’infezione. La comprensione della causa sottostante è essenziale per determinare il trattamento più efficace.
Infezioni Virali
Per le placche causate da virus, il trattamento si concentra principalmente sul sollievo dai sintomi e sulla promozione della guarigione naturale del corpo. Riposo assoluto e idratazione sono fondamentali, accompagnati dall’uso di farmaci sintomatici come il paracetamolo per la febbre e gli antinfiammatori per il dolore alla gola.
Poiché le infezioni virali non rispondono agli antibiotici, l’attenzione si rivolge a strategie di supporto fino alla risoluzione spontanea dell’infezione.
Infezioni Batteriche
Nel caso di placche di origine batterica, il trattamento prevede l’uso di antibiotici specifici per eliminare l’infezione. La selezione dell’antibiotico più appropriato si basa sui risultati di test come il tampone faringeo e l’antibiogramma. Il riposo e l’applicazione di rimedi sintomatici, simili a quelli usati per le infezioni virali, supportano il recupero e alleviano i sintomi associati.
Infezioni Fungine
Le placche causate da infezioni fungine necessitano di terapie antimicotiche, come fluconazolo, ketoconazolo o clotrimazolo. Questi trattamenti sono mirati a eradicare il fungo responsabile e richiedono, anch’essi, un periodo di riposo e l’uso di rimedi sintomatici per gestire il dolore e altri disagi.
Condizioni Neoplastiche
In presenza di placche associate a tumori della gola, il trattamento diventa più complesso e può includere la radioterapia, la chemioterapia, o l’intervento chirurgico per rimuovere la massa tumorale. Queste opzioni terapeutiche possono essere utilizzate singolarmente o in combinazione, a seconda della natura e dello stadio del tumore.
Rimedi Sintomatici Comuni
Indipendentemente dalla causa, i rimedi sintomatici giocano un ruolo cruciale nel migliorare il benessere del paziente.
Questi includono l’uso di analgesici per il controllo del dolore, antipiretici per la febbre, e misure di supporto come l’umidificazione dell’ambiente, l’assunzione di liquidi caldi e il riposo. Mantenere un’adeguata idratazione e evitare irritanti come il fumo di sigaretta può anche aiutare a ridurre l’irritazione della gola.
Quando è utile l’antibiotico
La decisione di utilizzare antibiotici nel trattamento delle placche in gola deve essere presa con attenzione, poiché non tutte le placche sono indicative di un’infezione batterica che richiede tale intervento. Infatti, molte tonsilliti che presentano placche possono essere causate da virus, come nel caso della mononucleosi infettiva o di infezioni da adenovirus, dove gli antibiotici non avrebbero efficacia.
La somministrazione di antibiotici è raccomandata esclusivamente per le infezioni batteriche, e anche in questi casi, non tutte le infezioni batteriche necessitano automaticamente di antibiotici. La scelta di avviare una terapia antibiotica dipende da una valutazione medica accurata che consideri la natura dell’agente patogeno, la gravità e la durata dei sintomi.
Per esempio, in presenza di una tonsillite batterica da streptococco, confermata tramite tampone faringeo, l’utilizzo di antibiotici diventa importante non solo per trattare i sintomi ma anche per prevenire complicanze serie come la febbre reumatica. D’altro canto, se le placche sono risultato di un’infezione virale, il trattamento si focalizzerà sul sollievo dei sintomi e sul riposo, consentendo al sistema immunitario di combattere l’infezione.
È fondamentale, quindi, consultare un medico per un’accurata diagnosi prima di procedere con gli antibiotici, per evitare rischi di effetti collaterali, resistenza batterica e inappropriata terapia.
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Placche in Gola nei Bambini
Le placche in gola nei bambini rappresentano un sintomo abbastanza comune e non differiscono significativamente nel trattamento rispetto agli adulti.
La frequenza con cui i bambini possono presentare questo sintomo è dovuta principalmente alla loro esposizione a numerosi agenti infettivi, combinata con un sistema immunitario che sta ancora maturando. È importante notare che, contrariamente a quanto comunemente si pensa, le placche in gola nei bambini non derivano sempre da infezioni batteriche; infatti, molte volte, queste si risolvono spontaneamente in pochi giorni senza la necessità di interventi terapeutici specifici.
Data la prevalenza di mal di gola causati da streptococco in età pediatrica è consigliabile consultare un pediatra se si notano placche in gola, per assicurarsi che il bambino riceva una valutazione accurata e, se necessario, il trattamento appropriato.
Placche in Gola senza Febbre
La presenza di placche in gola senza l’accompagnamento di febbre tende generalmente a indicare un’infezione di origine virale o altre cause, come ad esempio le tonsille criptiche.
È importante sottolineare che la febbre non è un indicatore affidabile per distinguere tra infezioni batteriche e virali; pertanto, la mancanza di febbre non esclude la possibilità di un’infezione batterica.
In ogni caso, la valutazione di un medico può aiutare a determinare la causa esatta delle placche in gola e a decidere il percorso terapeutico più adeguato, sia che si tratti di un trattamento mirato all’infezione specifica o di misure di supporto per alleviare i sintomi.
Prevenzione
Per prevenire le placche in gola è utile mantenere una buona igiene orale, evitare il contatto stretto con persone malate e seguire uno stile di vita sano che includa una dieta equilibrata e evitare il fumo.
Medico Chirurgo e Odontoiatra si è laureato all’università di Firenze. Iscritto all’ordine dei medici di Firenze con iscrizione nr. FI-167 si occupa nella pratica clinica di implantologia e ortodonzia digitale.