Quando si perde un dente o si deve affrontare un intervento di implantologia, la paura di rimanere “senza sorriso” anche solo per qualche settimana è del tutto comprensibile.
Il impianto dentale provvisorio nasce proprio per questo: è una soluzione temporanea che viene utilizzata nel periodo di guarigione tra l’estrazione e l’inserimento dell’impianto dentale definitivo e permette di mantenere un aspetto naturale, parlare correttamente e continuare a masticare con maggiore sicurezza. Questo dente provvisorio aiuta inoltre a guidare la guarigione di osso e gengive, a stabilizzare la zona chirurgica e a valutare in anticipo forma e colore del futuro dente definitivo, migliorando la qualità di vita durante tutto il percorso odontoiatrico.
In questo articolo, assieme al dott. Giuseppe Genzano, implantologo esperto presso la clinica Ireos di Firenze, vediamo in modo chiaro che cos’è un impianto dentale provvisorio, quando è indicato, quanto dura, quali sono i costi medi in Italia, come va mantenuto pulito e quali evidenze scientifiche abbiamo oggi sulla sicurezza e l’efficacia degli impianti dentali.
Che cos’è l’impianto dentale provvisorio
L’impianto dentale provvisorio è una soluzione temporanea che sostituisce il dente mancante durante la fase di guarigione. Il suo scopo è mantenere l’estetica del sorriso, proteggere la zona trattata e permettere una masticazione controllata, in attesa della riabilitazione definitiva.
È importante distinguere:
- l’impianto, ossia la vite in titanio o zirconio inserita nell’osso;
- la corona provvisoria, cioè il dente artificiale temporaneo fissato sull’impianto o sui denti vicini.
Questo provvisorio può essere indicato:
- dopo un’estrazione dentale,
- durante l’osteointegrazione dell’impianto definitivo,
- nei casi di ricostruzioni complesse,
- quando il paziente non può affrontare subito la protesi definitiva.
In base alla situazione clinica, il dente provvisorio può essere fisso o mobile, ancorato a una vite temporanea o ai denti adiacenti.
Di solito è realizzato in resina acrilica o materiali simili, perché sono leggeri, resistenti e facilmente modificabili per adattarsi ai tessuti fino al momento in cui verrà posizionata la corona definitiva.
Qual è la sua funzione specifica
Un impianto dentale provvisorio svolge un ruolo essenziale durante il periodo di guarigione.
Non si tratta solo di “coprire il buco” lasciato dal dente mancante, ma di accompagnare in modo attivo il processo biologico e protesico che porta alla riabilitazione definitiva.
La prima funzione riguarda l’osteointegrazione, cioè l’unione stabile tra la vite implantare e l’osso. Nei casi in cui vengono inseriti più impianti, la presenza di una corona provvisoria permette di collegarli tra loro e creare maggiore stabilità.
Questa struttura più rigida favorisce la corretta integrazione all’interno dell’osso e riduce il rischio di micro-movimenti che potrebbero ostacolare la guarigione.
Il provvisorio è fondamentale anche nel carico immediato.
Quando un paziente ha perso da tempo uno o più denti, l’osso non viene più sollecitato dalla masticazione e tende a perdere densità. Masticare, in modo controllato, con un dente provvisorio stimola l’osso e ne sostiene la calcificazione. In questo modo l’impianto definitivo verrà inserito in un tessuto più forte e reattivo.
Un altro punto chiave riguarda i tessuti molli. Se tra l’estrazione e l’impianto trascorre troppo tempo, la gengiva può appiattirsi, con un risultato estetico meno naturale. Il provvisorio ha la funzione di guidare la crescita e la forma del margine gengivale, ripristinando la normale festonatura.
Lo stesso vale per lingua, guance e labbra, che devono riabituarsi alla presenza del dente. Il provvisorio viene spesso realizzato inizialmente più piccolo, per poi essere modificato gradualmente, così che i tessuti possano adattarsi senza fastidio.
Infine, il dente provvisorio permette al paziente di valutare forma, dimensione e colore del futuro dente. Questo periodo di prova è prezioso per comunicare con l’odontotecnico ed effettuare eventuali correzioni prima della realizzazione della protesi definitiva, garantendo un risultato finale più preciso e soddisfacente.
Come si mette un provvisorio
L’applicazione di un provvisorio su impianto dentale avviene in tempi molto rapidi, spesso nella stessa seduta in cui viene inserito l’impianto, così da garantire fin da subito un aspetto naturale e una funzione masticatoria di base. L’obiettivo è semplice: proteggere la zona chirurgica e permettere al paziente di affrontare il periodo di guarigione senza disagi estetici o funzionali.
Dopo aver posizionato la vite implantare nell’osso, l’implantologo realizza o applica una corona provvisoria progettata sulle caratteristiche del caso. Il provvisorio viene solitamente realizzato in acrilico o PMMA, materiali leggeri e resistenti, lavorati con tecnologie di precisione come il sistema CAD-CAM. Questo permette di ottenere un dente che si adatta in modo accurato ai tessuti e risulta confortevole fin dal primo momento.
Il procedimento prevede tre passaggi principali:
- valutazione clinica e scelta del materiale più adatto;
- produzione della protesi provvisoria con strumenti digitali per garantire stabilità e precisione;
- fissazione della corona provvisoria sull’impianto o sui denti adiacenti.
Il posizionamento avviene senza dolore, con piccoli aggiustamenti immediati per favorire masticazione e fonetica. Durante la guarigione, il dentista può modificare dimensione o volume del provvisorio, seguendo l’evoluzione di gengive e tessuti molli, fino al momento in cui sarà possibile procedere con la protesi definitiva.
Quanto dura un provvisorio
La durata di un impianto dentale provvisorio non è uguale per tutti, ma nella maggior parte dei casi questo tipo di protesi viene mantenuto per un periodo compreso tra 4 e 6 mesi. Si tratta di un tempo medio necessario perché l’impianto definitivo possa osteointegrarsi, cioè unirsi in modo stabile all’osso mascellare o mandibolare.
In questa fase, il dente provvisorio sostituisce il dente mancante sia dal punto di vista estetico sia funzionale: permette di sorridere con naturalezza, parlare correttamente e masticare in modo controllato, senza sovraccaricare l’impianto in guarigione. È quindi una soluzione temporanea, ma con un ruolo importante per il successo del trattamento a lungo termine.
È bene ricordare che il provvisorio su impianto dentale non è pensato per durare anni: i materiali e la struttura sono progettati per accompagnare il periodo di guarigione. Una volta completata l’osteointegrazione e stabilizzati i tessuti, il dentista programma la sostituzione con la protesi definitiva, studiata per garantire resistenza, comfort ed estetica nel lungo periodo.
Come mantenere pulito un impianto dentale provvisorio
Un impianto dentale provvisorio richiede una cura accurata ogni giorno. Anche se il provvisorio non si caria come un dente naturale, i batteri possono depositarsi attorno alla corona e lungo il margine gengivale, causando infiammazione dei tessuti e problemi che possono compromettere l’impianto sottostante.
La regola principale è utilizzare uno spazzolino a setole morbide. Va passato con movimenti delicati sulle superfici della protesi, soprattutto a livello della gengiva, dove placca e residui tendono ad accumularsi. È consigliabile scegliere un dentifricio non abrasivo, per evitare graffi sulle resine e mantenere lisce le superfici del provvisorio.
Per pulire gli spazi più difficili, come quelli tra l’impianto e i denti vicini, è utile integrare con filo interdentale per impianti o con scovolini. Questi strumenti permettono di rimuovere residui di cibo e placca dove lo spazzolino non arriva, riducendo il rischio di infiammazione gengivale o peri-implantite.
È importante non sottovalutare l’igiene orale: anche se la protesi temporanea non si rovina facilmente, i tessuti che la circondano devono rimanere sani per garantire la stabilità dell’impianto nel tempo. Una pulizia accurata protegge la gengiva e favorisce la guarigione durante la fase provvisoria.
Per ottenere il massimo beneficio, è consigliabile programmare controlli periodici e chiedere al proprio dentista suggerimenti personalizzati, soprattutto se sono presenti punti delicati o se si avvertono piccoli fastidi durante la pulizia.
Vuoi approfondire: Come pulire gli impianti dentali
Quanto costa un provvisorio
Il costo di un provvisorio su impianto dentale può variare in modo significativo da un paziente all’altro, perché ogni caso clinico ha caratteristiche diverse. In media, il prezzo di una singola corona provvisoria si aggira tra 100 e 300 euro, ma l’importo finale può essere più alto in presenza di situazioni complesse.
A determinare il costo intervengono diversi fattori, tra cui:
- la posizione geografica della clinica, con tariffe solitamente più elevate nelle grandi città;
- l’esperienza dell’implantologo e del team protesico;
- la reputazione dello studio e le tecnologie utilizzate;
- il materiale scelto per il provvisorio (resina, PMMA, materiali più estetici);
- la complessità clinica, ad esempio presenza di innesti ossei o terapie parodontali preliminari.
I materiali più performanti e con finitura estetica superiore tendono ad avere costi maggiori rispetto alle soluzioni standard. Allo stesso modo, la necessità di procedure aggiuntive prima dell’inserimento dell’impianto può incidere sul prezzo complessivo.
Per avere un quadro chiaro e realistico, è sempre consigliabile richiedere un preventivo dettagliato a più studi odontoiatrici, così da valutare il rapporto tra costi, esperienza clinica e qualità dei materiali. In questo modo è possibile prendere una decisione consapevole e adeguata alle proprie esigenze.

Medico Chirurgo e Odontoiatra si è laureato all’università di Firenze. Iscritto all’ordine dei medici di Firenze con iscrizione nr. FI-167 si occupa nella pratica clinica di implantologia e ortodonzia digitale.

