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Pubblicato: lunedì 11.04.2022.

Impianto dentale e risonanza magnetica

impianti dentali e risonanza magnetica

Chi ha un impianto dentale può sottoporsi all’esame di risonanza magnetica?

Prima di effettuare questo tipo di esame è importante sincerarsi della tipologia di impianti dentali presenti all’interno della nostra bocca per non incorrere in possibili problemi.

In questo articolo vediamo quali correlazioni ci sono tra la risonanza magnetica e gli impianti dentali e cosa deve fare il paziente per affrontare l’esame in completa serenità.

Risonanza magnetica e impianto dentale: quali rischi ci sono?

Risonanza magnetica e impianto dentale: si corrono rischi? È possibile fare l’esame se si è portatori di questo dispositivo ortodontico?

Se si è in procinto di sottoporsi a una risonanza magnetica, è importante consultare non solo il radiologo, ma anche il proprio dentista, in modo da verificare se il materiale di composizione dell’impianto dentale è magnetico oppure no; inoltre, occorre capire se il punto in cui la risonanza viene eseguita è distante dalla protesi fissa o vicino a essa.

Che cos’è la risonanza magnetica

Quando si parla di risonanza magnetica si fa riferimento a un esame diagnostico che si basa sulle onde radio e sui campi magnetici per escludere o diagnosticare eventuali patologie.

Le persone che hanno una protesi in metallo non possono sottoporsi a questo esame, dal momento che i campi magnetici sono in grado di spostare e di attirare gli oggetti metallici.

Questo, per esempio, è il motivo per il quale chi usa un pacemaker non si può sottoporre a una risonanza magnetica, in quanto c’è il rischio che lo strumento si blocchi proprio per l’influenza esercitata dal campo magnetico.

È importante sapere che le tecnologie si evolvono continuamente e che ad oggi esistono dei dispositivi pacemaker che sono compatibili con la risonanza.

Vuoi approdontire: Pacemaker e risonanza magnetica per i pazienti

A che cosa serve

La risonanza magnetica consente di visualizzare il corpo umano al suo interno; l’organismo viene esposto unicamente a campi magnetici che non sono pericolosi.

Grazie a questo esame diagnostico, che non ha effetti collaterali, è possibile usufruire di immagini dettagliate a tre dimensioni dei tessuti duri e dei tessuti molli.

Vi si può ricorrere in molteplici ambiti della medicina, come per esempio la cardiologia, l’ortopedia e l’oncologia.

Per eseguire la risonanza magnetica c’è bisogno di dispositivi che permettono di creare dei campi magnetici attraverso i quali è possibile osservare il corpo umano.

Quando è necessario informare il radiologo

Esistono anche altre situazioni nelle quali il radiologo deve essere informato: per esempio se ci sono degli oggetti in metallo nel corpo, come le clip ferromagnetiche o le schegge mobili in metallo.

Occorre riferire al radiologo anche se si porta un impianto dentale che non può essere tolto.

In una situazione del genere non è rilevante la composizione dell’impianto, che può essere in titanio oppure no, o della protesi, che può essere formata da materiali magnetici o non magnetici.

Infine, il radiologo va informato anche se ci sono dei tatuaggi colorati sul corpo, dal momento che negli inchiostri ci potrebbero essere dei metalli.

In ogni caso, prima di effettuare l’esame occorre rimuovere tutti gli oggetti in metallo e metterli nello spogliatoio.

Vale sia per i gioielli che per gli accessori, oltre che – appunto – per le protesi mobili.

Impianti dentali e risonanza magnetica: come comportarsi

Quasi sempre le persone che possiedono una protesi dentale hanno la possibilità di sottoporsi a una risonanza magnetica.

Infatti quasi tutti gli impianti dentali sono composti da titanio; si tratta di un materiale che non rischia di entrare in conflitto con gli apparecchi dal momento che è amagnetico.

Ad ogni modo la prudenza non è mai troppo, e quindi è bene sia domandare al proprio dentista se gli impianti dentali hanno effettivamente le viti in titanio, sia far sapere al radiologo che ci sono delle viti in titanio in bocca.

È raro che le protesi siano realizzate con materiali magnetici.

A volte può capitare che il paziente senta tirare in direzione della macchina da risonanza, o che percepisca una leggera sensazione di calore della protesi.

Comunque, pur in presenza di una leggera forza attrattiva o di un lieve aumento di temperatura, il paziente non corre alcun rischio e la sua salute non è in pericolo.

Tutto ciò che bisogna sapere

Alcuni modelli di protesi dentali rimovibili sono dotati di agganci magnetici.

Si tratta quasi sempre di protesi totali, che sono state concepite per le persone che non hanno denti – i cosiddetti pazienti edentuli -; ci sono delle calamite di piccole dimensioni a tenerle in posizione.

Questi modelli devono essere tolti quando si esegue la risonanza magnetica.

È vero che si tratta di protesi poco comuni, ma vale comunque la pena di informarsi presso il proprio dentista per non correre rischi.

Il discorso è diverso nel caso degli esami cerebrali, dal momento che in questa circostanza si può verificare un’alterazione delle immagini che vengono acquisite.

Le immagini della radiografia possono essere alterate da qualunque materiale in metallo, che rischia di oscurare le parti del corpo più vicine agli oggetti in questione.

La scansione e le protesi in metallo

Il collo, le orbite e la bocca sono le zone del corpo che più di frequente vengono distorte nel corso di una scansione per colpa di protesi in metallo; lo stesso può avvenire anche per la regione frontale cerebrale.

Ad ogni modo, sottoporsi a una risonanza magnetica è sicuro, e sono molto rari i casi in cui ci possono essere delle controindicazioni.

In presenza di un impianto dentale è fondamentale rivolgersi a un professionista che sia in grado di garantire il massimo della disponibilità, che lavori in maniera seria e che si dimostri il più possibile affidabile.


Faq: Domande Frequenti sugli impianti dentali e la risonanza magnetica

Chi ha un impianto dentale può fare la risonanza magnetica?

Nella grande maggioranza dei casi, la risposta è si. Gli impianti dentali sono quasi tutti realizzati in titanio, un materiale non magnetico che non entra in conflitto con le macchine della risonanza e non crea problemi durante l’esame.

Quando non si può fare una risonanza?

L’esame è controindicato per tutte quelle persone che, a causa di incidenti, traumi o di interventi chirurgici, hanno all’interno del corpo protesi o strutture metalliche di vario tipo, soprattutto se vicine a organi vitali, per evitare che i campi magnetici generati dalla risonanza possano spostarle o surriscaldarle.

Quali esami fare al posto della risonanza?

Se non puoi effettuare la risonanza magnetica a causa di protesi metalliche o di rarissimi impianti dentali realizzati in materiale magnetico puoi effettuare altri esami come la tac (tomografia assiale computerizzata).