Deprecated: preg_match(): Passing null to parameter #2 ($subject) of type string is deprecated in /www/ireosdental_173/public/wp-content/themes/understrap/functions.php on line 40
370 3655374 info@clinicaireos.com Lun - Ven: 10.00 - 20.00

Pubblicato: lunedì 15.11.2021.
Ultimo aggiornamento: giovedì 25.11.2021

Implantologia a bottone: le protesi mobile con attacchi a bottone

implantologia a bottone

L’implantologia a bottone è la soluzione ideale per tutte quelle persone che portano la dentiera e che desiderano avere i denti fissi e stabili.

Cos’è la protesi dentale mobile a bottone

Si tratta di un sistema di sostituzione dei denti mancanti decisamente all’avanguardia, un nuovo traguardo dell’odontoiatria e delle tecniche di implantologia dentale, particolarmente funzionale e relativamente semplice.

Si parte dall’impianto chirurgico di sostegni metallici nell’osso mascellare e/o mandibolare e ad essi si aggancia la protesi dentale, con un sistema di bloccaggio/sbloccaggio che ricorda, appunto, il meccanismo dei bottoni automatici a pressione.

L’implantologia a bottone, una sorta di dentiera semifissa, può anche rappresentare la soluzione ideale per chi già porta una dentiera mobile ma vuole migliorarne la stabilità equiparandola a quella degli impianti fissi, per chi ha elevate esigenze estetiche oltre che funzionali.

Tipologie di protesi dentali a bottone

L’implantologia a bottone può essere usata per impianti atti a sostituire un certo numero di denti mancanti: sia che si tratti di ponti dentali (protesi parziali) che di protesi complete.

Anche nel caso di un ponte che rimpiazzi pochi denti, la convenienza pratica di un aggancio a bottone è che non sarà necessario limare o modificare in nessun modo i denti ancora sani e stabili, come verrebbe fatto per un ponte tradizionale, ma la protesi si aggancerà ad un impianto.

Le protesi, sia parziali che totali, possono essere totalmente in resina, o avere parti metalliche che ne diminuiscano l’ingombro senza inficiarne la resistenza; in questo caso si parla di protesi scheletriche.

Anche una protesi mobile totale, quella che chiamiamo comunemente dentiera, si può realizzare (o trasformare) in un elemento di implantologia a bottone.

Differenze tra dentiera classica e sistema a bottone

La prima differenza percepita dal paziente sta nel fatto che il sistema di fissaggio è decisamente più sicuro e stabile di qualsiasi gel o pasta o crema adesiva che normalmente si usa per fissare le dentiere mobili.

Ne deriva la possibilità di masticare meglio il cibo e di pronunciare meglio le parole, di non temere che i movimenti della dentiera siano percepibili alla vista dell’interlocutore.

Tecnicamente, invece, riveste una certa importanza il fatto che la dentiera fissata con il sistema a bottone distribuisce le sollecitazioni della masticazione in modo molto più simile a quello che farebbero i denti naturali, sull’osso e non solo sulle mucose, limitando così la regressione e il riassorbimento dell’osso stesso.

Una dentiera, cioè protesi totale mobile, sostenuta e mantenuta in posizione tramite impianti a cui viene “abbottonata“, si chiama anche overdenture.

Passare dalla dentiera mobile al fissaggio con il sistema a bottone

Innanzi tutto è necessaria una procedura chirurgica con cui si vanno ad impiantare i sostegni all’interno dell’osso mascellare.

Alla parte esterna (che spunta dalla gengiva) di ogni sostegno si applica un moncone, tecnicamente definito abutment, di forma solitamente tondeggiante o conica, che avrà una cavità corrispondente nella dentiera e alla quale verrà agganciato mediante pressione.

Proprio come per un bottone automatico si tratta di unire con un “click” la parte dell’adattatore fisso attaccato all’impianto presente nella bocca (“maschio”) all’adattatore corrispondente sulla dentiera (“femmina”), quest’ultimo richiederà una sostituzione periodica.

Gli abutment (monconi/adattatori fissati sugli impianti) possono essere collegati tra loro da una barra metallica, per una maggior stabilità e resistenza, a discrezione dello specialista.

L’implantologia a bottone può essere utilizzata anche adattando le dentiere in resina preesistenti, oppure la protesi totale può essere realizzata da zero, pensata sin dall’inizio per essere fissata con attacchi a bottone, in numero e dimensioni adeguate.

Eventuali controindicazioni dell’implantologia a bottone

I casi in cui non si può utilizzare la tecnica di implantologia a bottone per risolvere i problemi di edentulia (mancanza dei denti) sono limitati e vanno comunque valutati dallo specialista.

Di solito un paziente con malattie o disfunzioni cardiache non può sottoporsi al necessario intervento di impianto, non potendo essere sottoposto facilmente ad anestesia.

L’anestesia che si adotta negli interventi di questo tipo è la cosiddetta “sedazione cosciente“, in cui il paziente resta vigile anche se un mix di farmaci, sedativi, analgesici, ipnotici e anestetici, provocano un senso di profondo rilassamento e una ridotta sensibilità al dolore.

Alcune malattie che colpiscono le ossa possono essere un deterrente, come una grave osteoporosi o alcune forme di cancro.

Potrebbe interessarti anche: mettere l’mpianto dentale con osteoporosi

In caso di diabete il paziente va monitorato, così come in presenza di malattie autoimmuni o in caso di forti dipendenze da alcol, fumo o droghe.

In caso di osso troppo ridotto e insufficiente, di anomalie della struttura anatomica del seno mascellare, queste andranno corrette prima di eseguire gli impianti.

Vuoi approfondire: Cos’è il grande rialzo del seno mascellare

Così come andranno curate e risolte condizioni infiammatorie e patologiche delle gengive.

L’età, anche molto avanzata, non pone problemi se le condizioni generali del paziente sono buone.

Procedure e tempi di installazione di una protesi mobile con attacchi a bottone

La prima fase dell’implantologia a bottone è di tipo diagnostico e di pianificazione, tenendo conto di eventuali terapie e/o procedure chirurgiche preliminari necessarie per preparare la cavità orale.

Una accurata visita medica, i metodi di imaging (ecografie, radiografie, tomografie assiali e simili sistemi di diagnostica per immagini), il colloquio con il paziente per raccogliere informazioni generali sulla sua salute (anamnesi), aiutano il dentista a pianificare il piano di trattamento.

Un discorso chiaro dovrà essere fatto con il paziente anche per quanto riguarda le aspettative di quest’ultimo e il budget che intende investire per risolvere il problema dentale.

Otturate eventuali carie, devitalizzati o estratti tutti i denti irrecuperabili, trattate eventuali gengiviti e parodontiti, effettuata una profonda pulizia professionale per l’eliminazione di placca batterica e tartaro, potrebbe essere necessario ricostruire l’osso perché troppo regredito o eliminare del tessuto gengivale iperplastico o, ancora, rigenerare tessuto gengivale scarso o assente in punti critici.

Una volta effettuata la preparazione del cavo orale, si procederà a mettere l’impianto dentale a bottone vero e proprio dei perni all’interno di fori praticati nell’osso.

Il numero dei perni varia con il variare del numero di denti che la protesi va a sostituire e con le caratteristiche della protesi stessa.

Il materiale normalmente usato per l’impianto, una sorta di vite, è il titanio, ma si usa, in determinate circostanze, anche lo zirconio.

Titanio, zirconio e talvolta l’acciaio o l’oro, sono i materiali per realizzare i monconi.

Talvolta si ritiene opportuno inserire l’impianto in un sito di estrazione recente, questa procedura preserva l’osso e i tessuti molli che circondavano il dente estratto, e riduce i tempi di trattamento.

Nella maggior parte dei casi si procede all’incisione della gengiva sulla superficie orizzontale, alla foratura dell’osso con l’aiuto di frese inizialmente sottili che creano fori pilota e stent di guida, all’avvitamento in sede del perno.

La gengiva viene adattata in vario modo attorno alla parte del perno che sporge all’esterno, affinché si rigeneri e lo avvolga correttamente.

Dopo l’impianto prende il via il processo definito osteointegrazione, in cui il sostegno viene integrato dall’osso che si sviluppa nelle apposite scanalature e microcavità dell’impianto.

Guarigione e osteointegrazione: dentiera provvisoria o definitiva

Durante la fase di osteointegrazione, che può durare anche qualche mese, il dentista può valutare la necessità di utilizzare una dentiera provvisoria che servirà solo fino alla guarigione e poi verrà sostituita, o che verrà semplicemente riadattata, riducendo così il costo complessivo dell’intervento di implantologia.

Durante questa fase l’igiene orale gioca un ruolo fondamentale; così come l’attenzione a non sovraccaricare le mucose e l’osso con la masticazione.

I consigli dello specialista vanno seguiti alla lettera per non inficiare il risultato dell’impianto.

Antidolorifici, antinfiammatori, analgesici  e antibiotici per il mal di denti aiutano il paziente a superare la prima fase senza spiacevoli conseguenze; anche se una leggera tumefazione e un po’ di gonfiore sono prevedibili e normali.

Al termine del processo di osteointegrazione l’impianto è tenuto saldamente in posizione dall’osso.

In realtà l’osso continua anche per anni a saldarsi all’impianto, per questo motivo il dentista studia con attenzione e competenza tecnica come posizionare la protesi per non sovraccaricare o caricare in modo non equilibrato gli impianti.

La tendenza recente è quella di ridurre i tempi di trattamento inserendo i monconi (abutment implantari) all’impianto subito dopo il posizionamento chirurgico (esistono anche impianti che sono un tutt’uno con gli abutment) e la protesi, una e definitiva, a poca distanza di tempo.

Cura e manutenzione: la pulizia specifica della protesi a bottone

Lievi irritazioni o indolenzimenti sono normali nei primi giorni in cui si indossa un apparecchio overdenture; piccoli aggiustamenti saranno eseguiti all’occorrenza presso lo studio dentistico.

La dentiera a bottone può essere facilmente rimossa per la pulizia quotidiana, eseguita con prodotti specifici sciolti in acqua non troppo calda, o una blanda soluzione di bicarbonato, e l’apposito spazzolino per dentiere.

Le dentiere in resina acrilica vanno conservate in un liquido quando non le si indossano, per evitare che si secchino o si deformino.

Non va trascurata ovviamente l’igiene della cavità orale, in cui sono presenti gli abutment.

Anche qui, spazzolino morbido e dentifricio adatto, eventualmente un collutorio, rimuoveranno i batteri da lingua e gengive, impedendo la formazione della placca.

Vuoi maggiori informazioni: come lavarsi i denti nel modo corretto

È importante che la dentiera mobile non resti troppo a lungo abbottonata all’interno della bocca: osso e gengive necessitano di ore di riposo, che possono agevolmente essere quelle notturne.

Mentre si indossa la dentiera a bottone, non si dovrà trascurare di spazzolarla dopo i pasti come si farebbe con la dentatura naturale, per evitare la formazione di tartaro e l’alterazione del colore della resina, che alcuni cibi potrebbero provocare.

Infine, si rende indispensabile il controllo periodico e regolare della protesi semimobile dal dentista, per valutarne le condizioni, riadattarla se necessario, controllare la situazione delle gengive, degli impianti e dell’osso.

Riassumendo: vantaggi e svantaggi di una protesi dentale a bottone

I vantaggi di una dentiera fissata grazie alle tecniche dell’implantologia a bottone colpiscono: ottima estetica, stabilità e quindi buona masticazione e nessun impedimento nel parlare, distribuzione del carico della masticazione simile a quello dei denti naturali, con riduzione del riassorbimento osseo.

Ma gli svantaggi?

Potrebbe rappresentare un deterrente il fatto di doversi sottoporre ad un intervento chirurgico e potrebbe preoccupare la lunghezza della procedura.

Non ultimo, i costi dell’implantologia a bottone non sono del tutto irrilevanti; possono essere in parte ammortizzati dal riutilizzo della dentiera già in possesso del paziente: eventualità che dovrà essere valutata dallo specialista.

Quanto costa una protesi dentale a bottone? Prezzi indicativi

Quindi, qual’è il costo di una dentiera a bottone?

Escludendo interventi chirurgici preliminari aggiuntivi, il costo di un singolo impianto per rimpiazzare un dente si aggira attorno agli 800/1.000 euro.

Va da sé che una protesi mobile totale, anche se ancorata alla gengiva con un massimo di sei impianti, verrà a costare molto meno di una dentatura completa sostituita interamente dente per dente.

Mediamente, per l’impianto di una protesi a bottone si parte da un budget tra i 2.000 e i 3.000 euro.

Determinate circostanze, alcune delle quali importanti come la qualità dei materiali e l’esperienza del chirurgo, potrebbero anche far più che raddoppiare la cifra: è sempre bene fare attenzione a che nel preventivo siano comprese tutte le analisi preliminari, l’anestesia, gli elementi occorrenti (perni, abutment, protesi), le eventuali sedute di controllo.

Sarà comunque il dentista a decidere se c’è bisogno di 2, 4 o 6 impianti per fissare in modo corretto la dentiera e a fare un preventivo completo, valutando anche di riciclare la dentiera esistente.



Warning: Undefined variable $post_id in /www/ireosdental_173/public/wp-content/themes/understrap/global-templates/faq.php on line 12

Deprecated: La funzione WP_Query è stata chiamata con un argomento deprecato dalla versione 3.1.0! caller_get_posts è deprecato. Utilizza invece ignore_sticky_posts . in /www/ireosdental_173/public/wp-includes/functions.php on line 5737